La piattaforma di equity crowdfunding CrowdFundMe debutterà come atteso all’Aim italia il prossimo 25 marzo (si veda altro articolo di BeBeez), dopo aver raccolto 2,8 milioni di euro a 9 euro per azione dagli investitori, per una capitalizzazione prevista di circa 13,3 milioni e un flottante del 30,05% (si veda qui il comunicato stampa).
L’aumento di capitale è stato sottoscritto per circa il 59% da investitori istituzionali mentre la restante parte è stata sottoscritta da investitori professionali e retail (questi ultimi tramite Directa sim).
Alle azioni sono abbinati warrant che saranno assegnati gratuitamente nel rapporto di uno per ogni azione posseduta alle seguenti condizioni:
(a) attribuiti in via automatica, gratuitamente, alla data di inizio delle negoziazioni delle azioni su Aim nel rapporto di 1 warrant ogni 2 azioni possedute;
(b) attribuiti in via automatica e gratuitamente a chi terrà le azioni dalla data di inizio delle negoziazioni fino al termine del 20 giugno 2019 nel rapporto di 1 warrant ogni 2 azioni.
I titolari dei warrant avranno la facoltà di sottoscrivere le azioni di compendio nel rapporto di 1 azione di compendio ogni 2 warrant posseduti.
La quotazione di CrowdFundMe era attesa fin dal novembre scorso, quando la società aveva incontrato i potenziali investitori istituzionali in roadshow, annunciando che l’obiettivo era raccogliere 3-5 milioni di euro per quotarsi appunto all’Aim Italia (si veda altro articolo di BeBeez). Nell’estate 2017 CrowdFundMe aveva condotto un aumento di capitale ricorrendo a una campagna di equity crowdfunding ospitata sulla sua stessa piattaforma, raccogliendo 278 mila euro dal crowd, per il 10% del capitale, su un target minimo di 150 mila euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Il Documento di ammissione a quotazione riporta un’interessante tabella con ricavi ed ebitda delle principali piattaforme di equity crowdfunding italiane per il 2016 e 2017. CrowdfundMe ha chiuso il 2017 con 186 mila euro di ricavi e un ebitda negativo per 35 mila, a fronte di una media di settore per quell’anno di 144 mila euro di ricavi e un ebitda negativo per 58 mila.