L’ecosistema italiano delle startup perde colpi. Lo mette nero su bianco lo Startup Ecosystem Report 2021, diffuso nel giugno scorso da StartupBlink, centro di ricerca sulle startup fondato a Zurigo dall’imprenditore seriale Eli David nel 2014. La classifica considera la quantità, qualità e il contesto di business per le startup presente in 100 nazioni e 1.000 città a livello mondiale.
Secondo lo studio di StartupBlink, l’Italia ha perso 4 posizioni quest’anno, scivolando dal 25mo posto del 2020 (si veda altro articolo di BeBeez) al 29mo. La cattiva notizia è che non si è fatto nulla per migliorare, anzi, si rischia di scivolare ancora l’anno prossimo. Comunque l’Italia rimane, per ora, tra i 30 Paesi migliori a livello globale per sistema delle startup. Inoltre, a livello di settori, l’Italia è al 14mo posto globale nel foodtech.
A livello di singole città, Milano è maglia rosa tre le italiane, salendo di 6 posizioni rispetto all’anno scorso e assestandosi al 56mo posto a livello mondiale. Il capoluogo lombardo è anche nella top-50 nei settori FoodTech, Marketing & Sales Technology, innovazioni tecnologiche nei settori Social & Leisure. Medaglia d’argento per l’Italia è Roma, che ha affrontato un anno difficile ed è scesa di 36 posizioni, attestandosi al 140mo posto a livello globale. Torino conquista il terzo posto a livello nazionale, con un salto di ben 9 posizioni al 231esimo posto. Ma è degno di nota è stato il salto di ben 202 posizioni di Genova. dal 511mo posto a livello globale. Altre città italiane classificate nella top 10 a livello nazionale sono invece arretrate, tra queste Firenze, che è scesa di 11 posizioni al 258mo posto a livello globale; Venezia, che è scivolata di ben 75 posizioni al 387mo posto, e Napoli, che è scesa di 182 posizioni al 446mo posto. Il bilancio però è positivo: l’Italia infatti è passato da 29 a 34 città inella top-1.000 di StartupBlink. Se un maggior numero di queste città riuscisse a risalire verso la prima metà della classifica, l’Italia in futuro potrebbe migliorare la sua posizione nella classifica globale sugli ecosistemi per startup. Secondo il rapporto, il coronavirus ha fatto emergere il meglio del tessuto italiano delle startup, grazie anche al “rientro dei cervelli”, ossia il ritorno in patria di molti imprenditori italiani, che ha stimolato l’economia. “Si può solo sperare che la pandemia possa sostenere il trend di aumento dell’importanza delle startup agli occhi del settore pubblico e motivi sia gli italiani più giovani che i più anziani a unirsi alla scena tecnologica e a costruire la propria startup”, scrive StartupBlink.
A livello mondiale, i big-4 per le startup anche quest’anno sono Stati Uniti, Gran Bretagna, Israele e Canada. Tra i paesi della Ue, europei, il migliore è la Germania, al quinto posto della classifica di StartupBlink. Per le città, il podio è appannaggio, nell’ordine, di San Francisco, New York e Pechino.