Già nel 2021 era emerso come il mercato secondario delle Non Performing Exposure (NPE) stesse irrobustendosi. E ora c’è chi stima un volume di circa 11 miliardi di euro a fine 2022. A fare i conti è Nomisma che evidenzia come, a livello di mercato, è necessario migliorare le performance di recupero anche attraverso la promozione di nuovi strumenti per il suo sviluppo. E i principali osservatori del mercato stimano per fine anno un ulteriore aumento dello stock di NPE fino ad arrivare nel 2024 a un totale di circa 400 miliardi di euro.(si veda qui la ricerca di Nomisma) I dati sono emersi nel corso dell’evento “La trasparenza ed efficienza nel mercato delle NPE – Big Data e Strumenti Digitali” promosso dall’istituto bolognese.
A fine 2021 lo stock in Italia di NPE ammontava a circa 330 miliardi euro di cui 250 di NPL e 80 miliardi di UTP. A loro volta il 75% dei crediti era verso aziende e il 70% degli stessi garantiti da immobili. Dalla presentazione curata da Nomisma, passando al numero di transazioni di NPE, emerge che nel 2021 il volume è stato di circa 36 miliardi, in leggera diminuzione rispetto al biennio precedente: un terzo delle transazioni NPE è passato per il mercato secondario. Per il 2022 si raggiungerà un volume analogo di transazioni rispetto al precedente, con un portafoglio composto da due terzi di NPL e da un terzo di UTP.
Dati piuttosto simili emergono dal Market Watch Npl 2022 di Banca Ifis diffuso a fine febbraio (si vedano qui il comunicato stampa e qui lo studio completo) secondo il quale nel 2021 sono stati venduti Npl per non più di 31 miliardi di euro sul mercato italiano, il valore più basso dal 2017. Lo studio ha sottolineato anche una riduzione del prezzo medio del comparto secured e misto con prevalenza secured, sceso al 25% del lordo dal 36% nel 2020, anno quest’ultimo influenzato dall’effetto GACS. Stesso trend per i portafogli misti (garantiti e non), in calo dal 30 al 26%. Il prezzo dei portafogli di crediti unsecured è invece risultato in moderato aumento, dal 7 al 10%, per l’effetto dei portafogli di crediti alle famiglie freschi (massimo 12 mesi) di piccolo taglio, in parte bilanciato dal trend sul secondario. Infine il prezzo dei portafogli di UTP è risultato in leggero aumento al 40 dal 38% del lordo.
Anche secondo Banca Ifis nel 2021 è stato sempre più rilevante il mercato secondario che ha registrato una incidenza del 32% sul totale delle transazioni e si prevede arrivi al 33% nel 2022. Il rapporto di Banca Ifis evidenzia come dal 2017 al 2021 siano stati investiti quasi 60 miliardi di euro da parte di servicer e investitori per acquisire 245 miliardi di euro (valore lordo) di portafogli Npl.
In termini prospettici, il Market Watch Npl di Banca Ifis prevede per quest’anno circa 47 miliardi di euro di nuove dismissioni di Npe (35 di Npl e 12 di Utp) e altrettante nel 2023 (37 miliardi di Npl e 10 miliardi di Utp), per un totale di 94 miliardi di euro nel biennio. Previsto anche un deterioramento di crediti per circa 60 miliardi di euro tra il 2022 e il 2023. Nel 2024 si stima un ritorno ai valori pre-Covid con un tasso di deterioramento attorno all’1%, che si confronta con il 2,4% stimato nel 2022: un valore ben lontano dal picco del 4,5% registrato nel 2013. Lo stock di Npe complessivo salirà fino a toccare i 402 miliardi nel 2024. Nello stesso anno, il 78% dello stock di Npe sarà in gestione all’industria del credito deteriorato e solo il 22% rimarrà sui bilanci delle banche (si veda altro articolo BeBeez).
BeBeez, sulla base dei dati disponibili lo scorso gennaio, aveva mappato deal per 27 miliardi di euro (si veda qui il Report BeBeez NPL 2021, disponibili per gli abbonati a BeBeez News Premium e BeBeez Private Data). Di quel totale, le operazioni condotte su UTP nell’anno secondo BeBeez hanno riguardato solo circa 2,2 miliardi di euro di crediti, considerando sia le transazioni sui portafogli sia quelle sui single name, in linea con quanto rilevato da Banca Ifis.
Il mercato conferma la concentrazione delle transazioni sia dal lato degli originator, con il 45% delle cessioni riferibile a cinque grandi gruppi, sia dal lato degli investitori, con il 31% dei volumi gestito da cinque acquirenti. Migliora anche l’NPE ratio italiano, stimato in contrazione al 4,7% a fine 2021, sotto il target BCE del 5%.
Tornando a Nomisma, nel quadro dei principali trend che caratterizzano l’evoluzione digitale del mercato NPE, l’istituto di ricerca bolognese ha presentato il marketplace MatchNPE, promosso in collaborazione con due primari partner tecnici: QBT sagl e il Gruppo HRM. Si tratta di una piattaforma integrata disponibile online, espressamente dedicata alla compravendita di crediti distressed.
MatchNPE si propone di agevolare l’incontro tra la domanda di investitori e l’offerta di istituti bancari e fondi di NPE, promuovendo la trasparenza e la qualità delle informazioni a disposizione delle parti per valutare con maggior efficienza e nel modo più corretto le opportunità disponibili.
I due concetti evocati, trasparenza e qualità delle informazioni, richiamano il tema dei Big Data, oggetto della seconda presentazione proposta nel corso dell’evento tenuto presso la sede dell’istituto bolognese: ovvero una ricerca originale sviluppata da QBT sagl in collaborazione con Nomisma sul mercato immobiliare giudiziale.
La ricerca si è focalizzata sul confronto tra i valori di vendita nel mercato libero e quelli che caratterizzano il mercato giudiziale, nonché sui tempi di vendita nei tribunali delle principali 18 grandi città italiane. Questo ha permesso di determinare, oltre a un valore in euro al mq “giudiziale” per tipologia e zona geografica, un rapporto inteso come sconto, che rappresenta la svalutazione del mercato immobiliare giudiziale rispetto a quello libero, mediamente compresa tra il 45 e il 60%. È stato quindi determinato un indice (IEM – Indice di Efficienza del Mercato) che mette in relazione il rapporto tra gli “sconti” e i tempi di vendita dei vari tribunali, assumendo che, a un aumento dei tempi del tribunale, corrisponda un peggioramento del valore immobiliare.
Scopo dell’iniziativa, fondata sui Big Data del mercato immobiliare giudiziale raccolti da QBT in collaborazione con Nomisma, è fornire nuovi strumenti di analisi che contribuiscano all’efficienza del mercato dei NPE, anche tramite più accurate valutazioni dei crediti distressed con garanzia immobiliare sottostante, che rappresentano circa il 70% dello stock di NPE presente oggi sul mercato, per un valore complessivo di oltre 230 miliardi di euro.