Il gruppo alimentare spagnolo Deoleo, al quale fanno capo i brand italiani Bertolli, Carapelli e Sasso. ha annunciato mercoledì 9 aprile che il fondo CVC Capital Partners ha presentato l’offerta più alta per la quota del 31,4% del capitale messa in vendita da Bankia, BMN, Caixabank e Kutxabank. L’offerta è di 0,38 euro per azione, per una valutazione del gruppo di 439 milioni di euro, un prezzo inferiore a quello al quale attualmente quota Deoleo alla Borsa di Madrid e cioé di 0,43 euro per azione. D’altra parte,oggi Deoleo quota in Borsa circa 9,5 volte gli utili degli ultimi 12 mesi, con un premio di circa il 12% al di sopra della media del settore alimentare in Spagna.
Una volta acquistata quella quota, il compratore sarà obbligato a lanciare un’opa sull’intero capitale del gruppo (la soglia per far scattare l’opa obbligatoria è il 30% in Spagna). Ad avere presentato un’offerta tra gli altri, sono il Fondo Strategico Italiano (attraverso IQ Made in Italy, la joint venture con Qatar Holding) e i fondi di private equity Carlyle, Rhone Capital e Pai. (si veda altro articolo di BeBeez)
Oggi il Consiglio di amministrazione di Deoleo si incontrerà per analizzare nel dettaglio l’offerta di CVC, che prevede una ricapitalizzazione e un pacchetto di finanziamenti, ma che è condizionata al raggiungimento di una quota di almeno il 50% del capitale.
Detto questo, non è ancora chiaro che cosa intende fare il governo spagnolo, che nei giorni scorsi aveva fatto intendere di non voler cedere il controllo del gruppo spagnolo a un azionista straniero, ritenendolo un asset strategico,
Secondo quanto riferisce Reuters, il governo di Madrid potrebbe decidere di comprare dalle banche pubbliche Bankia e BMN le loro quote e di rivenderl ad altri grandi azionisti, compresa la cooperativa dell’olio Dcoop in modo da creare un patto di sindacato. Un’operazione, questa, che certo complicherebbe la vendita.
Intanto sempre mercoledì il Presidente del COnsiglio, Matteo Renzi, ha fatto sapere che chiederà al governo spagnolo di trattare in maniera equa l’Italia nella partita, così come il governo italiano a sua volta aveva fatto quando az’enda spagnola aveva acquisito sul libero mercato i tre marchi italiani di olio: «Così come qualche anno fa le aziende italiane hanno venduto l’olio alla Spagna, se oggi il Fondo Strategico Italiano (Fsi, ndr) o altre società italiane vogliono ricomprare quelle aziende sul libero mercato, hanno il sacrosanto diritto di farlo», ha detto Renzi durante la conferenza stampa al Vinitaly di Verona. «Ne parlerò con il mio amico Rajoy».