Da un’analisi di 400 accordi di diversa natura tra banche europee e fintech da parte dell’Osservatorio Open Innovation di Accenture, emerge che nel 25% dei casi sono previsti investimenti tramite corporate venture fund, nel 39% si tratta di partnership, nel 29% dei casi si tratta di costituzione di acceleratori e incubatori proprietari delle banche, mentre solo nel 7% dei casi gli accordi consistono in acquisizioni strategiche. Comunque, si parla di un qualche tipo di investimento nel 61% dei casi.
I dati sono stati presentati ieri da Mauro Macchi, senior managing director, financial services lead di Accenture, intervenuto in apertura dell’Accenture Fintech Forum: What is Really Working, organizzato a Milano nell’ambito del FintechStage Festival 2019 (si veda qui la presentazione completa).
La maggior parte delle collaborazioni tra startup fintech e banche europee (52%) riguarda la “caccia” al cliente (origination) e la gestione della relazione del cliente, seguono poi le collaborazioni sul fronte delle infrastrutture tecnologiche (41%). “Dalle nostre analisi emerge che i casi di maggior successo a oggi riguardano prevalentemente i pagamenti, la user experience per il segmento retail, i prestiti e la gestione personale degli investimenti”, ha spiegato Macchi, che ricorda anche che nell’ultimo anno è cresciuto il RegTech, che le grandi istituzioni finanziarie adottano sempre più per ridurre il costo della compliance.
In particolare, gli accordi tra le fintech e le società di servizi finanziari non riguardano più prodotti specifici, bensì piattaforme (che stanno ormai prendendo il sopravvento rispetto ai prodotti), secondo una platform strategy. Il settore fintech è ormai esploso e il 7-10% dei ricavi del settore finanziario sono passati dagli incumbent alle nuove entranti (nel 2017 erano solo il 6,6% del totale). Parallelamente, le fintech sono cresciute in termini dimensionali, favorite dalla riduzione del costo della tecnologia, dalle nuove normative, in particolare l’introduzione della PSD2, dal crescente interesse dei clienti per l’innovazione e i servizi bancari digitali, dalle nuove opportunità offerte dall’open banking. La crescita dimensionale delle fintech ha portato a nuove modalità per gestire la collaborazione con le grandi aziende.
Secondo Goffredo Amodio, Managing Director Banking & Capital Markets di Accenture Strategy, il fintech può fungere da connessione tra i diversi settori e favorire una rivoluzione degli ecosistemi. In particolare, il settore dei servizi finanziari ha siglato delle ecosystem partnership con i settori viaggi e salute. Non può dirsi lo stesso del settore bancario, i cui partner afferiscono al medesimo settore (si veda la presentazione completa). Una ricerca di Accenture ha rilevato che le banche che innovano, aprendosi alle fintech, guadagnano fino a un premio del 40% in termini di valore di mercato.
Dal canto suo, oltre a fare ricerche, Accenture ha investito molto nel fintech da 7 anni a questa parte, avviando una serie di iniziative a livello internazionale, ha spiegato Macchi. Aca analizzato e incubato 192 startup del settore con il suo Fintech Innovation Lab, un programma unico in grado di riunire startup e senior executive per favorire l’interazione e fornire consulenza, cui partecipano 114 istituzioni finanziarie e che ha raccolto oltre 1,5 miliardi di dollari. Inoltre, Accenture ha investito in startup tramite il suo fondo di venture capital Accenture Ventures, che conta 18 partecipazioni, più di 175 partnership strategiche e monitora oltre 5.000 startup.