Il banchiere Roberto Nicastro ha lanciato una nuova fintech, in forma di banca digitale dedicata all’erogazione del credito e ai servizi transazionali per le piccolissime imprese fino a 10 milioni di fatturato e per le partite Iva. Lo riferisce Il Sole 24 Ore, secondo cui Nicastro ha già raccolto impegni di capitale fino a 45 milioni di euro da numerosi investitori, tra cui: Assicurazioni Generali, Gruppo Sella, la famiglia Fürstenberg (cui fa capo Banca Ifis), l’istituto Isa di Trento, i family office delle famiglie Micheli, Lunelli, Albertini, Troiani, Confartigianato, business angel del mondo manageriale, consulenziale e hi-tech, oltre allo stesso Nicastro.
La banca digitale sarà la trasformazione di Pbi, un veicolo di investimento dedicato al settore fintech. fondato da Nicastro lo scorso agosto. Nicastro è il primo azionista con una quota del 37,6% del capitale, seguito da Federico Sforza (head of multichannel direct bank Italy di Unicredit ed ex Ing e Nexi), con il 36,8%. Gli altri soci sono Alessio Marras, Francesca Lauro, Federico Provinciali, Stefano Gallotti e Andrea Correale. La società era partita con un capitale iniziale di 50 mila euro. Oggetto sociale di Pbi è “elaborare e sviluppare investimenti in progetti industriali innovativi finalizzati alla prestazione di servizi e prodotti finanziari attraverso le più avanzate tecnologie dell’informazione, cosiddetto fintech” (si veda altro articolo di BeBeez).
Alla guida della nuova Pbi sarà Federico Sforza. La startup dovrebbe debuttare sul mercato entro fine anno. Alla luce del mutato scenario economico, la nuova fintech si porrà anche l’obiettivo di contribuire alla ripartenza delle piccole imprese dopo la crisi Covid-19.
Nicastro, che è stato direttore generale di Unicredit ed ex presidente delle quattro good-bank (Carichieti, Banca Marche, Banca Etruria e Cariferrara, si veda altro articolo di BeBeez) e che attualmente è vicepresidente di Ubi Banca e senior advisor per l’Italia del fondo Cerberus dal marzo 2018 (si veda altro articolo di BeBeez), è noto per i suoi investimenti nel fintech.
Nel fintech Nicastro è già coinvolto dal 2016 nella veste di senior advisor per i rapporti con le banche della piattaforma di invoice financing Workinvoice , di cui è anche socio con una piccola quota (si veda altro articolo di BeBeez), mentre da luglio 2018 è presidente di Officine CST, società di gestione del credito verso la Pubblica Amministrazione, controllata da Cerberus e proprietaria di Creho, piattaforma fintech dedicata all’acquisto di crediti verso la PA (si veda altro articolo di BeBeez).
Sul fronte degli investimenti, nel maggio 2019 Nicastro ha partecipato anche al round seed da 5,4 milioni di dollari di Yapily, startup fintech fondata a Londra dal ceo Stefano Vaccino, che offre ai fornitori di servizi un modo semplice per recuperare i dati finanziari e effettuare pagamenti in maniera sicura, collegandosi direttamente a tutte le Open Banking API delle banche retail (si veda altro articolo di BeBeez).
Nell’aprile 2018 Nicastro aveva costituito un altro veicolo per investire nel fintech, la Rnk srl. Nel capitale della società c’è anche sua moglie Silvia Colombo. Il veicolo, con un capitale sociale iniziale di 100 mila euro, vede il banchiere trentino come presidente e amministratore unico e può svolgere attività di consulenza e di investimento. Lo statuto sociale spiega infatti che Rnk può assumere stabilmente partecipazioni in società del fintech o in startup per le quali sarà in grado di prestare servizi di consulenza ed elaborare piani strategici (si veda altro articolo di BeBeez).
In quanto presidente di Rnk, Nicastro siede nell’advisory board di Deus Technology, startup rilevata nel settembre 2019 da Engineering, il gruppo specializzato nello sviluppo di software e nelle tecnologie al servizio di imprese pubbliche e private delistato da Piazza Affari nell’estate 2016 dai fondi NB Renaissance e Apax Partners (si veda altro articolo di BeBeez).
Nicastro ha anche investito in startup e scaleup di altri settori, per esempio nelle scaleup DoveVivo, piattaforma online specializzata nell’offerta di alloggi in condivisione (si veda altro articolo di BeBeez e qui i nomi dei principali soci privati) e Talent Garden, leader del co-working italiano (si veda altro articolo di BeBeez).
Lo scorso dicembre ha rilevato l’1,6% di Bandyer, piattaforma di videocomunicazione via browser senza l’installazione di software. Bandyer è stata fondata a Milano nel gennaio 2017 da Filippo Rocca, Simone Mazzoni e Francesco Durighetto. Tramite ricapitalizzazione, è entrato poi nel capitale con l’1,1% Dario Frigerio, top manager di Unicredit. La startup a oggi ha raccolto finanziamenti per 3,2 milioni di euro attraverso 7 round (si veda altro articolo di BeBeez).
Sempre a dicembre 2019 Nicastro ha investito in Albatross One srl, neonato veicolo di investimento con focus sulle pmi innovative, costituito dal veicolo di club deal Growth Capital Club, lanciato da Luigi Pugliese di PwC e Nino Lo Bianco, presidente di Bip, la società di consulenza controllata da Apax Partners. In Albatross One hanno investito, tra gli altri, anche Federico Ghizzoni, ex numero uno di Unicredit e oggi presidente di Rothschild Italia e vicepresidente di Clessidra sgr; Compagnia Finanziaria Immobiliare spa, Livia Aliberti Amidani (fondatrice di Aliberti Governance Advisors), Roberto Marsella (ex responsabile business development di Cdp Equity e promotore della Spac ALP.I), AME Ventures di Michele Appendino, la Leben di Giuseppe Vita (ex presidente di Unicredit) e la Enerfin di Fulvio Conti (ex ad di Enel ed ex presidente di Telecom).
(Articolo modificato alle ore 10.00 del 25 marzo 2020 – si precisa che la banca digitale sarà la trasformazione della startup fintech Pbi, fondata da Nicastro lo scorso agosto)