Continua anche nel primo semestre dell’anno, verso quota 1,4 miliardi di euro, la corsa dell’erogato alle imprese da parte di Banca Progetto, challenger bank italiana specializzata in servizi per le pmi e dal dicembre 2015 controllata al 54% da Oaktree Capital Management (si veda altro articolo di BeBeez), quando portava ancora il nome di Banca Lecchese e intanto è alle battute finali l’asta per il controllo dell’istituto.
Secondo quanto risulta a BeBeez, infatti, ad aver spuntato l’esclusiva a trattare è BFF Banking Group, quotata a Piazza Affari. Ricordiamo che il gruppo BFF ha già acquisito nel marzo 2021 anche il controllo di DepoBank dagli stessi fondi di private equity, che sono tuttora soci di minoranza di Nexi (si veda altro articolo di BeBeez), la paytech che prima di quotarsi a Piazza Affari nel luglio 2018 aveva appunto scorporato le attività di banca depositaria in DepoBank (si veda altro articolo di BeBeez). Quei fondi hanno poi reinvestito per una minoranza in BFF.
La conquista dell’esclusiva da parte di BFF avrebbe quindi messo fuori gioco, almeno per il momento gli altri due pretendenti di Banca Progetto e cioé da un lato fondo Davidson Kempner, che controlla Prelios, il gruppo quotato a Piazza Affari, specializzato in investimenti e gestione di crediti distressed e in investimenti in real estate, a sua volta sul mercato ormai da oltre un anno (si veda altro articolo di BeBeez); e dall’altro il fondo Centerbridge, specializzato in investimenti nel settore finanziario, che ha portato in Borsa nel 2017 lo stesso BFF Banking Group (si veda altro articolo di BeBeez) da cui è poi uscito definitivamente nel febbraio 2021 (si veda altro articolo di BeBeez).
“L’azionista di lungo termine (dal 2015) ha manifestato la volontà di una exit per valorizzare l’investimento dopo un percorso di crescita esponenziale e un turnaround di successo. Grazie ai numeri importanti ci sono diversi soggetti interessati”, ha risposto a BeBeez Giuseppe Pignatelli, responsabile Divisione Imprese di Banca Progetto, sollecitato sul tema e che, se effettivamente BFF Group vincesse l’asta, tornerebbe a casa, visto che, dal 2015 al luglio 2018, ha guidato proprio la struttura commerciale di Banca Farmafactoring, Capogruppo di BFF Banking Group, coordinandone le attività cross-border.
Banca Progetto è un target molto interessante sia per i fondi di private equity sia per altre banche, vista la crescita esponenziale dell’attività che sta sperimentando. Pignatelli ha infatti anticipato a BeBeez che “nel primo trimestre dell’anno la divisione imprese della banca ha erogato circa 670 milioni di euro di nuovi finanziamenti alle piccole e medie imprese, in netto rialzo dai 435 milioni del primo trimestre 2021, e con il secondo trimestre che ha confermato di nuovo il trend crescente e con il primo semestre che si chiuderà oltre quota 1,4 miliardi“, dopo che le erogazioni alle imprese erano già salite a 2,2 miliardi a fine 2021 dagli 1,1 miliardi a fine 2020 (si veda altro articolo di BeBeez) e “quest’anno”, ha anticipato Pignatelli, “puntiamo a 2,5-2,7 miliardi”. Si tratta di numeri che oggi rappresentano ben il 10% del totale delle nuove erogazioni alle pmi (quindi non rifinanziamenti garantiti) di tutto il sistema bancario italiano e che oggi sono nella forma del classico prestito a medio-lungo termine o di acquisto di crediti fiscali, in particolare crediti iva pro-soluto, con taglio minimo di 100-150 mila euro, con una due diligence di soli due giorni a carico della banca e un’istruttoria che si conclude in sole 3-4 settimane, mentre nei prossimi mesi l’offerta si estenderà al factoring (n tre anni la banca punta a 2,5 miliardi di euro di turnover pro-soluto) e sarà possibile utilizzare il servizio di instant lending per le pmi, grazie alle partnership firmate con le fintech Faire.ai e Fabrick (si veda altro articolo di BeBeez) e modefinance (si veda altro articolo di BeBeez).
La crescita era iniziata già nel 2019, quando l’anno si era chiuso con 265 milioni di euro di erogato, dai soli 20 milioni dell’anno prima, quando Oaktree insieme al nuovo management della banca aveva deciso di rivedere completamente il modello di business, che ora vede nell’utilizzo del fintech una delle principali leve di sviluppo e di incremento di efficienza. Anche se però, ha sottolineato Pignatelli, “l’approccio all’origination delle operazioni di finanziamento resta di tipo tradizionale, attraverso nostri consulenti presenti su tutto il territorio italiano, così come la decisione finale se erogare il credito oppure no viene presa sulla base dell’analisi delle classiche banche dati da parte di persone. Quello che invece è totalmente fintech è tutto quanto accade in mezzo, in sostanza tutte le procedure burocratiche, che sono interamente digitalizzate ed è qui il vero risparmio di tempo”.
Pignatelli ha poi spiegato che “questo volano di efficienza innescato dall’utilizzo del fintech ha portato a fine marzo 2022 il rapporto cost/income sotto il 30% dal 47% di fine marzo 2021 e da poco sotto il 40% a fine 2021 e dal 63% dell’anno 2020. Rapporto che era oltre il 100% quando Oaktree è entrato nel capitale della banca”. Un risultato, questo, che ha portato Banca Progetto a essere sempre più redditizia con un utile netto del trimestre di 15 milioni di euro (da 4,9 milioni del primo trimestre 2021) dopo che nel 2021 era già raddoppiato a 41 milioni dai 21 milioni dell’esercizio precedente. Mentre nel 2019 la banca aveva registrato una perdita di oltre 6 milioni e nel 2018 di 16 milioni. E, ha anticipato Pignatelli: “Quest’anno sarà ancora meglio. Prevediamo di raggiungere un utile netto compreso tra i 50 e i 60 milioni, con un’ulteriore crescita nel 2023, grazie al continuo aumento dei volume dei crediti erogati”.