R3 è il più grande consorzio di istituzioni finanziarie globali che collaborano per sviluppare una piattaforma e applicazioni commerciali per Distributed Ledger Technologies (DLT), alla base della blockchain. R3 ha già avviato una partnership con Sia nel novembre 2017 (si veda altro articolo di BeBeez). per accelerare lo sviluppo e l’adozione a livello mondiale di applicazioni basate su tecnologia blockchain, sfruttando i 600 nodi della rete SIAnet (network in fibra ottica ad alta velocità e bassa latenza, lungo oltre 170 mila chilometri ) a disposizione di istituzioni finanziarie, imprese e pubbliche amministrazioni. Nell’ambito della partnership con R3, Sia ha integrato SIAchain con la piattaforma Corda di R3, per consentire l’operatività delle CordDapps, le applicazioni progettate appositamente per rispondere alle necessità del settore bancario e finanziario.
L’accordo attuale tra Sia e Quant Network punta a integrare Overledger, il primo sistema operativo blockchain al mondo creato da Quant Network, in SIAchain, un’infrastruttura privata che si avvale dei circa 570 nodi di rete in Europa della SIAnet, per supportare istituzioni finanziarie, corporate e pubbliche amministrazioni nello sviluppo e implementazione, in modalità sicura e protetta, di applicazioni innovative basate su tecnologia blockchain.
Quant Network è un provider tecnologico con sede a Londra che abilita interazioni digitali affidabili e contribuisce a creare un futuro digitale sicuro a vantaggio di imprese, autorità di regolamentazione, governi e cittadini. Nota per aver risolto l’interoperabilità attraverso la creazione di Overledger, il primo sistema operativo blockchain al mondo, Quant Network sta guidando il percorso di innovazione e di adozione della blockchain da parte delle aziende.
Sia eroga servizi in 50 paesi e opera anche attraverso controllate in Austria, Croazia, Germania, Grecia, Repubblica Ceca, Romania, Serbia, Slovacchia, Sudafrica e Ungheria. La società ha inoltre filiali in Belgio e Olanda e uffici di rappresentanza in Inghilterra e Polonia. Nel 2018 il Gruppo Sia ha gestito complessivamente 7,2 miliardi di operazioni con carte (+18,1% dal 2017), 14 miliardi di transazioni per i servizi istituzionali (+6,7%) e 3 miliardi di operazioni di pagamento relative a bonifici e incassi (-2,4% per i più bassi volumi relativi a pagamenti non-SEPA e all’operatività di filiali di banche estere in Italia). Sui mercati finanziari il numero delle transazioni di trading e post-trading è stato di 51,7 miliardi (-8% legato a efficientamenti tecnologici delle logiche di mercato che hanno ridotto il numero totale degli ordini). SIA ha gestito un traffico di oltre 1.204 terabyte di dati, in aumento del 53,6% rispetto al 2017, sui 186.000 km. della rete SIAnet, con una totale disponibilità dell’infrastruttura e livelli di servizio del 100%.
L’assetto azionario di Sia è oggi in fase di riorganizzazione. E’ infatti ormai a uno stadio avanzatissimo la trattativa tra Cdp Equity e Poste Italiane, da un lato, e F2i sgr eHAT sgr dall’altro sul passaggio di quote del gruppo. FSIA Investimenti, che controlla oggi Sia al 49,48%, e che a sua volta fa capo per il 70% a Cdp Equity e per il 30% a Poste Italiane, ha fatto un’offerta per acquistare le quote oggi in portafoglio a F2i sgr (al 17,05%) e a HAT sgr (8,64%, distribuito tra il fondo Ict e il fondo Sistema Infrastrutture). In questo modo FSIA salirebbe al 75,17%. Ma non è finita qui. FSIA, F2i e HAT hanno insieme un’opzione call che dà diritto a ciascuno di loro di acquistare tutte le quote oggi di proprietà di Unicredit e Intesa Sanpaolo. Quell’opzione, che doveva essere esercitata entro il 27 maggio, dà quindi il diritto di acquistare un ulteriore 7,94% del capitale di Sia. L’opzione è stata esercitata giorni fa da FSIA, mentre F2i e HAT non lo hanno fatto, proprio in vista della conclusione della trattativa, lasciando quindi a FSIA il diritto di acquisire da sola tutta l’ulteriore quota del 7,94% e raggiungere l’83,11% del capitale di Sia, che per il resto continuerebbe a far capo a Banco Bpm, Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mediolanum e Deutsche Bank.
Intanto si sono già aperte le danze per capire quale sarà il prossimo passo nella direzione di trasformare Sia nel leader europeo dei pagamenti digitali. Si parla ancora di una possibile fusione con la quotata Nexi, ma più probabilmente di una fusione con qualche altro player europeo. Sono tornate in auge, infatti, negli ultimi giorni tutta una serie di ipotesi di cui si parlava anni fa. Nel 2015 si diceva di una possibile integrazione con la britannica VocaLink (si veda altro articolo di BeBeez), poi acquisita da Mastercard; nel 2013 in corsa per acquisire Sia c’era anche l’olandese Equens (si veda altro articolo di BeBeez), poi a sua volta acquisita da Worldline, che fa capo alla francese Atos e alla svizzera Six. Prima ancora, nel 2009, si parlava di un interesse diretto da parte Atos (si veda Reuters).
Sia è una delle società monitorate da BeBeez Private Data
(scopri qui come abbonarti alla versione Combo
che include i report e gli approfondimenti di BeBeez News Premium 12 mesi,
a soli 110 euro al mese)