
Nel giro di un anno Casavo, visto il tasso di crescita del portafoglio di immobili, tornerà sul mercato per “finanziare le sue attività di instant buying per altri 150 milioni di euro”. Lo ha detto nei giorni scorsi Giuseppe Caputo, cfo della scaleup proptech, intervenendo al webinar dedicato al settore, organizzato da Assofintech in collaborazione con Assoimmobiliare (si veda qui il video del webinar).
Peraltro Caputo, intervenendo nel maggio 2021 al Caffè di BeBeez in aroma web dedicato alle cartolarizzazioni (si veda altro articolo di BeBeez), aveva già anticipato che la scaleup puntava a una raccolta di debito di circa 500 milioni di euro sino a inizio 2024, per supportare la crescita esponenziale del business.
“Dall’inizio dell’attività abbiamo raccolto circa 450 milioni di euro dagli investitori tra equity e debito e abbiamo chiuso 2700 transazioni su immobili residenziali, che abbiamo acquistato e ristrutturato per poi metterli in vendita”, ha detto Caputo al webinar Assofintech, aggiungendo: “Nei prossimi 12 mesi raccoglieremo altro debito per finanziare la crescita in Italia, Spagna e Portogallo e per espanderci in un altro paese nel 2023, oltre che per investire ancora in tecnologia”.
Caputo ha ricordato che all’inizio “Casavo si finanziava soltanto con capitale e con strutture di debito revolving, che coinvolgevano family office e HNWI da 10-15-20 milioni euro. Quando poi i nostri investimenti sono diventati di taglia più grande, tra fine 2019 e inizio 2020, siamo passati a strutture a leva più elevata, da 50-60 milioni, che avevano come controparti player più opportunistici. Infine, arrivati a gennaio 2021, abbiamo strutturato la nostra prima cartolarizzazione da 150 milioni di euro”.
Ricordiamo infatti che Casavo nel marzo 2021 aveva raccolto un round di finanziamento in debito da 150 milioni di euro sottoscritto da Goldman Sachs contestualmente a un round di equity da 50 milioni, guidato da Exor Seeds. Il debito era stato strutturato nella forma di cartolarizzazione, con emissione di titoli in tre classi, senior, mezzanine e junior, e con Goldman che aveva sottoscritto le senior e le mezzanine, mentre Casavo aveva sottoscritto le junior e svolge anche il ruolo di asset manager nell’operazione (si veda altro articolo di BeBeez). Nel dicembre 2021, poi, anche Alkali Fund IV, gestito da D.E. Shaw, hedge fund americano fondato nel 1988 da David E. Shaw e basato a New York, ha finanziato Casavo, questa volta per supportarne lo sviluppo in Spagna. Il finanziamento è stato strutturato come cartolarizzazione, con il fondo che ha sottoscritto titoli asset backed mezzanini, mentre Casavo ha sottoscritto i titoli junior e Goldman Sachs ha erogato una linea di credito. Il tutto per 40 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
E se i titoli di quelle cartolarizzazioni sono stati collocati in private placement, è possibile che le prossime vengano invece collocate sul mercato. Caputo ha infatti proseguito: “Abbiamo capito che la struttura risulta attraente per gli investitori e quindi in futuro immaginiamo di poter arrivare a far assegnare a un rating alle varie tranche senior, mezzanine e junior di titoli in emissione. Non solo. Pensiamo anche di poter aggiungere alle prossime strutture anche un quota di finanziamento super senior“.
Caputo ha ricordato che “il business dell’instant buying è capital intensive, da qui la necessità di finanziamento, che copra sia il prezzo di acquisto sia gran parte delle spese di ristrutturazione degli immobili acquisiti”, che nella maggior parte dei casi necessitano appunto di un intervento importante, prima di poter essere rivenduti sul mercato.
Il manager ha sottolineato poi che l’approccio tech accompagna Casavo in tutto il processo: dall’acquisto alla vendita dell’immobile, in particolare dalla generazione del lead, al tracking, alla valutazione dell’asset in modo istantaneo, sulla base di algoritmi sviluppati dal team di data scientist, e poi per le visite, che vengono fatte quasi tutte online, grazie al software della piattaforma di rendering in 3D Realistico (si veda altro articolo di BeBeez), startup acquisita da Casavo nell’ottobre 2020. Infine il tech facilita il processo anche nel momento dello scambio dei documenti e dell’interazione con la banca che eventualmente erogherà il mutuo all’acquirente”.
La capogruppo Casavo Management spa aveva chiuso il 2020 con ricavi netti consolidati di 33,9 milioni di euro, un ebtida negativo di 10,6 milioni, una perdita netta di 18,3 milioni e liquidità netta di 4,8 milioni, a fronte di un patrimonio netto di 4,7 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).