CeTIF (Centro di Ricerca su Tecnologie, Innovazione e Servizi Finanziari dell’Università Cattolica), Reply (società quotata allo Star di Piazza Affari e specializzata nella progettazione e nell’implementazione di soluzioni basate sui nuovi canali di comunicazione e media digita) e Fondazione Cariverona stanno lavorando allo sviluppo di una piattaforma per l’emissione e il collocamento di security token di asset alternativi dedicata sia a investitori istituzionali sia a investitori retail (si veda qui il comunicato stampa).
Il progetto, che viene sviluppato con il supporto legale di Chiomenti e con quello sul fronte fiscale di Linklaters, prevede che la prima tipologia di asset class su cui verrà testata l’emissione di Security Token, a partire da ottobre, sia quella del real estate. Successivamente, la piattaforma diventerà operativa anche per altre tipologie di asset class come: crediti, private equity, private debt, venture capital, infrastrutture sostenibili, opere d’arte e collezionabili.
I partecipanti alla piattaforma, nei ruoli di originatori (proprietari di beni), advisor/collocatori (banche commerciali e di investimento) e investitori istituzionali e retail, potranno sperimentare i benefici e il valore di business generati dalla tokenizzazione con tecnologia Dlt/blockchain. La piattaforma consentirà agli originatori di smobilizzare per intero o parzialmente (attraverso il frazionamento) l’asset di proprietà, ottenendo liquidità anche quando l’asset è illiquido; e agli advisor-collocatori di ampliare l’offerta, strutturando e collocando i security token presso investitori istituzionali e retail che, a loro volta, potranno diversificare il proprio portafoglio accedendo a un nuovo mercato, più trasparente.
Il progetto emerge dalla Security Token & Alternative Investment Sandbox promossa da CeTIF e alla quale hanno aderito anche BPER Banca, Banca Generali, Banca Mediolanum, Reale Mutua e Iccrea.
In tema di tokenizzazione degli asset alternativi, ricordiamo che nei giorni scorsi Hudi, startup inglese fondata dagli italiani Andrea Silvi, Gianluigi e Francesco Ballarani, ha lanciato la sua prima IDO (Initial DEX Offering). Si tratta di un nuovo modello di partecipazione a un progetto crypto, evoluzione della ICO (Initial Coin Offering) e che consiste nel lancio di un token attraverso un exchange decentralizzato (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scorso agosto, invece, è nata Exain, piattaforma incubata da Impact Hub Milano che permette di acquistare e vendere asset su blockchain e rende possibile la tokenizzazione di strumenti finanziari partecipativi (si veda altro articolo di BeBeez). A marzo, inoltre, Azimut ha lanciato Azimut Token (Azim), il primo token per investire in economia reale, emesso in collaborazione con Sygnum Bank, prima digital asset bank al mondo, autorizzata dagli organi di vigilanza di Svizzera e Singapore. Ogni token sarà la rappresentazione digitale di un portafoglio di 5 milioni di euro di prestiti alle piccole e medie imprese italiane, originati sulla piattaforma di Opyn (ex Borsa del Credito), partecipata dalla stessa Azimut (si veda altro articolo di BeBeez).
Infine, ricordiamo che lo scorso gennaio Sorec, servicer indipendente che opera nella gestione stragiudiziale e giudiziale dei crediti problematici, aveva acquistato il suo primo portafoglio Npl tokenizzato attraverso la piattaforma BlockInvest. Il portafoglio, venduto da Axactor Capital Italy srl, ha un valore lordo di 12 milioni di euro ed è costituito da oltre 1.500 posizioni unsecured retail, originati da una primaria società finanziaria nazionale (si veda altro articolo di BeBeez). Sempre su BlockInvest nel gennaio 2020 era stata condotta la tokenizzazione della prima operazione immobiliare condotta su blockchain in Italia . Allora Investi Re spa, Realhouse srl e Immobiliare Casati srl avevano concluso un’operazione relativa a due palazzine a Roma, che costituivano la garanzia di un credito deteriorato vantato da Unicredit (si veda altro articolo di BeBeez).