Credito Fondiario, la banca fintech specializzata in credito alle pmi nata lo scorso luglio dalla scissione delle due aree di business dell’omonimo gruppo, che ha visto nel contempo convogliare l’attività di gestione e investimento di crediti deteriorati e illiquidi alla neonata Gardant (si veda altro articolo di BeBeez), si prepara a rilevare la piattaforma fintech specializzata in invoice financing Fifty srl (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scrive oggi MF Milano Finanza, che ha consultato il progetto di fusione appena depositato in Camera di Commercio,
Fifty, fondata nel 2014 da Michele Ronchi (ex BNP Paribas e Goldman Sachs), per anni ha lavorato esclusivamente per la gestione delle fatture acquistate dal fondo Supply Chain gestito da Groupama am sgr (si veda altro articolo di BeBeez), arrivando a un transato complessivo a fine 2020 di 1,33 miliardi di euro, e non a caso inizialmente era partecipata, oltre che dal socio tecnologico Tesi Square spa, fornitore di soluzioni ICT per le aziende e tuttora socio al 16,8%, anche dalla stessa Groupama am sgr.. Successivamente la partecipazione di Groupama am sgr era stata acquisita da Ventura Capital Partners, società di Ronchi, mentre oggi Fifty fa capo per il 41,6% a Ronchi e per un altro 41,6% ad Alberico Potenza ex direttore generale di Groupama am sgr. Fifty Finance ha chiuso il 2020 con 647 mila euro di ricavi netti e un ebitda di 72 milia euro (si veda qui il report automatico Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Nel progetto di fusione di Fifty in Credito Fondiario si legge che l’operazione “si inserisce nel contesto che prevede l’acquisizione da parte di Credito Fondiario dell’intero capitale di Fifty e, immediatamente a valle del perfezionamento dell’acquisizione, la fusione stessa”.
Credito Fondiario, guidato dall’amministratore delegato Iacopo De Francisco e presieduto da Panfilo Tarantelli, è controllato dal fondo Usa Elliott, attraverso Tiber Investments sarl, all’87%, con il resto del capitale in capo al management e altri investitori tra cui la società di investimento Tages, fondata nel 2011 dagli ex investment banker Panfilo Tarantelli (attuale presidente di Credito Fondiario) e Sergio Ascolani, e presente nel capitale della banca dal 2013.
In occasione della conferenza stampa di presentazione della scissione delle attività del gruppo Credito Fondiario lo scorso luglio, Iacopo De Francisco aveva detto che nei programmi della banca c’era quello di dotarsi di una piattaforma di direct lending (si veda altro articolo di BeBeez).
A proposito di piattaforme fintech, ricordiamo che in capo a Credito Fondiario è rimasta anche Be Credit Management, specializzata nell’analisi e nel servicing dei crediti fiscali, con Credito Fondiario che era salito al 100% del capitale nel dicembre 2020 (si veda altro articolo di BeBeez). La società era stata fondata nel novembre 2018 come joint venture tra Credito Fondiario e Be Finance, società con base a Roma che opera nel settore della finanza strutturata e dei crediti fiscali. Inizialmente il capitale di BE Credit Management faceva capo per il 35% a Credito Fondiario e per il 65% a BE Finance, ma Credito Fondiario aveva un’opzione per salire entro tre anni al 100%, acquisendo il 65% in mano a BE Finance (si veda altro articolo di BeBeez).