Intesa Sanpaolo ha rilevato dal suo corporate venture capital Neva Finventures la sua quota del portale italiano di equity crowdfunding BacktoWork (si veda qui il comunicato stampa). Neva Finventures aveva investito 4 milioni di euro in aumento di capitale per una quota di minoranza di BacktoWork nel giugno 2019 (si veda altro articolo di BeBeez).
Grazie alle importanti sinergie industriali che si genereranno, la mission condivisa tra BacktoWork e Intesa Sanpaolo Innovation Center è quella di fornire a imprese e investitori, in maniera ancora più efficace, strumenti innovativi e sostenibili in grado di accelerare la loro crescita e il raggiungimento degli obiettivi.
BackToWork24 era stata oggetto di un reverse merger nell’agosto 2018 con Equinvest srl, la società che gestiva l’omonima piattaforma di equity crowdfunding, fondata da Fabio Bancalà con altri quattro soci (si veda altro articolo di BeBeez). A sua volta BackToWork24 era allora da poco di piena proprietà della famiglia Bassi (tramite Ipb Holding), che aveva rilevato dal gruppo 24 Ore il 90% del capitale che ancora non possedeva (si veda altro articolo di BeBeez). BacktoWork24 spa era stata acquisita da Equivest srl che era stata poi ribattezzata BackToWork24, mantenendo così la caratteristica di startup innovativa. La nuova BacktoWork24 era quindi controllata con il 30% ciascuno da Alberto Bassi e da Fabio Bancalà (fondatore di Equinvest), mentre il resto del capitale era distribuito per il 15% tra i manager di Equinvest e BackToWork24 e per il resto tra gli altri azionisti-investitori di Equinvest. A valle dell’operazione con Neva Finventure, i vecchi soci si sono diluiti in maniera proporzionale.
Il gruppo Intesa Sanpaolo investe in startup fintech sia direttamente sia attraverso Neva Finventures, il veicolo di corporate venture capital che fa capo a Intesa Sanpaolo Innovation Center, che investe in società fintech sinergiche con le attività del gruppo o con nuovi business model potenzialmente disruptive per il settore.
Nel gennaio 2019 Neva Finventures ha guidato il round di investimento di Yolo, il primo broker assicurativo in Italia a vendere prodotti assicurativi on demand e pay per use (si veda altro articolo di BeBeez), mentre a giugno 2018 aveva investito in Oval Money, la startup fintech che ha creato un salvadanaio digitale che investe automaticamente piccole somme (si veda altro articolo di BeBeez). Nel 2017 Neva Finventures era invece entrata nel capitale di iwoca, società fintech del Regno Unito specializzata in finanziamenti alle piccole e medie imprese con fatturato fino a 5 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez) e sempre in quell’anno era entrata nel capitale di R3 CEV, la società che fa capo ad R3, il più grande consorzio di istituzioni finanziarie globali che collaborano per sviluppare una piattaforma e applicazioni commerciali con Distributed Ledger Technologies (DLT), cioé le tecnologie che permettono di distribuire il controllo di dati tra più soggetti, come le blockchain. R3 CEV allora in quel round aveva raccolto 107 milioni di dollari. Infine nel 2016 Neva Finventures aveva investito nella holding di investimento tedesca specializzata nello sviluppo di business internet Rocket Internet Capital Partners.