Neva Finventures, il corporate venture capital di Intesa Sanpaolo, ha investito 4 milioni di euro in aumento di capitale per una quota di minoranza di BacktoWork24, società specializzata nel far incontrare le imprese alla ricerca di capitali con manager-investitori e gestore dell’omonima piattaforma di equity crowdfunding (si veda qui il comunicato stampa). Neva Finventures ha inoltre un’opzione per salire in maggioranza in futuro. Neva Finventures è stata assistita dallo studio legale Pavia e Ansaldo e da Pomara Scibetta & Partners per gli aspetti fiscali dell’operazione. Trevisan & Cuonzo ha assistito invece BacktoWork24 e i relativi soci.
BackToWork24 era stata oggetto di un reverse merger nell’agosto 2018 Equinvest srl, la società che gestiva l’omonima piattaforma di equity crowdfunding, fondata da Fabio Bancalà con altri quattro soci (si veda altro articolo di BeBeez). A sua volta BackToWork24 era allora da poco di piena proprietà della famiglia Bassi (tramite Ipb Holding), che aveva rilevato dal gruppo 24 Ore il 90% del capitale che ancora non possedeva (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel dettaglio, BacktoWork24 spa era stata acquisita da Equivest srl che era stata poi ribattezzata BackToWork24, mantenendo così la caratteristica di startup innovativa. La nuova BacktoWork24 era quindi controllata con il 30% ciascuno da Alberto Bassi e da Fabio Bancalà (fondatore di Equinvest), mentre il resto del capitale era distribuito per il 15% tra i manager di Equinvest e BackToWork24 e per il resto tra gli altri azionisti-investitori di Equinvest. A valle dell’operazione con Neva Finventure, i vecchi soci si sono diluiti in maniera proporzionale.
Quanto ai numeri di BackToWork24, il ceo Bassi aveva dichiarato a BeBeez la scorsa estate che la piattaforma aveva chiuso il 2017 con un fatturato di 1,8 milioni di euro e un ebitda di 200 mila euro e che si attendeva un 2018 con circa 2,5 milioni di ricavi e 350-400 mila euro di ebitda, grazie al fatto che oltre al normale business di club deal si sarebbe aggiunto quello portato dalla piattaforma Equinvest (si veda altro articolo di BeBeez).
A proposito del portale, secondo il database di CrowdFundingBuzz, con oltre 6 milioni di euro raccolti dall’inizio dell’operatività nel 2016, si colloca al quinto posto nella classifica della raccolta complessiva delle piattaforme di equity crowdfunding italiane, ma al terzo posto per raccolta da inizio anno, dopo Mamacrowd e CrowdFundMe, con quasi 2,8 milioni.
L’amministratore delegato di Neva Finventures, Mario Costantini, ha spiegato a BeBeez che “grazie all’intervento di Neva, BackToWork potrà diventare una advisory company in grado di affiancare gli imprenditori nei loro progetti di sviluppo del business, anche eventualmente per dire di no. Nel senso che non tutte le startup sono pronte per presentarsi agli investitori e quindi BackToWork opererà una selezione preventiva. Peraltro nulla vieta che nel caso di startup interessanti per Neva, questa possa investire a sua volta nelle offerte in piattaforma oppure in round successivi delle aziende che avranno condotto campagne sulla piattaforma”. In ogni caso, ha tenuto a sottolineare Costantini, “l’obiettivo di questa partecipazione è investire sui campioni di domani che contribuiranno a trasformare il nostro sistema economico, sociale e produttivo”.
E in tema di investimenti, Costantini ha aggiunto: “A oggi Neva ha investito oltre 30 milioni di euro, che erano il primo obiettivo che ci eravamo dati. Ora gradualmente stiamo aumentando la dotazione e l’obiettivo è arrivare a 100 milioni“.
Per Neva Finventures quello in backToWork 24 è infatti il sesto investimento annunciato dal lancio del progetto nel 2016 (si veda altro articolo di BeBeez). Il veicolo di corporate venture capital che fa capo a Intesa Sanpaolo Innovation Center e che investe in società fintech sinergiche con le attività del gruppo o con nuovi business model potenzialmente disruptive per il settore, lo scorso gennaio ha guidato il round di investimento di Yolo, il primo broker assicurativo in Italia a vendere prodotti assicurativi on demand e pay per use (si veda altro articolo di BeBeez), mentre a giugno 2018 aveva investito in Oval Money, la startup fintech che ha creato un salvadanaio digitale che investe automaticamente piccole somme (si veda altro articolo di BeBeez). Nel 2017 Neva Finventures era invece entrata nel capitale di iwoca, società fintech del Regno Unito specializzata in finanziamenti alle piccole e medie imprese con fatturato fino a 5 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez) e sempre in quell’anno era entrata nel capitale di R3 CEV, la società che fa capo ad R3, il più grande consorzio di istituzioni finanziarie globali che collaborano per sviluppare una piattaforma e applicazioni commerciali con Distributed Ledger Technologies (DLT), cioé le tecnologie che permettono di distribuire il controllo di dati tra più soggetti, come le blockchain. R3 CEV allora in quel round aveva raccolto 107 milioni di dollari. Infine nel 2016 Neva Finventures aveva investito nella holding di investimento tedesca specializzata nello sviluppo di business internet Rocket Internet Capital Partners.
“Abbiamo già deliberato altri due investimenti, che verranno annunciati entro luglio”, ha detto ancora Costantini a BeBeez, aggiungendo che “per inizio 2020 saremo pronti a investire su smart mobility, facendo leva sulla collaborazione con l’acceleratore internazionale TechStars“, con il quale Intesa Innovation Center e le fondazioni torinesi Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT hanno siglato nei giorni scorsi un accordo di collaborazione finalizzato alla creazione di un hub internazionale per l’innovazione (si veda qui il comunicato stampa). Neva investirà infatti per dar vita al Techstars Smart Mobility Accelerator, un nuovo programma di accelerazione d’impresa incentrato sulla smart mobility, focalizzato sulle infrastrutture e le smart city e che punta ad attirare startup da tutto il mondo. La selezione inizierà il prossimo luglio e la prima classe di startup è in programma per il primo trimestre del 2020.
La partnership tra Neva, TechStars e le due fondazioni torinesi prevede un impegno triennale per favorire lo sviluppo della città di Torino come ecosistema internazionale per l’innovazione e la sua affermazione come modello di innovazione di successo in Italia e in Europa. Grazie a questa alleanza, i partner avvieranno una serie di iniziative e programmi sul territorio incentrati sull’innovazione e sull’imprenditorialità nel corso del triennio 2019- 2021, con l’obiettivo di costruire nuove opportunità per gli imprenditori italiani ed europei. Queste iniziative permetteranno di sviluppare e attivare ulteriormente l’ecosistema di Torino, in particolare tramite l’hub per l’innovazione delle Officine Grandi Riparazioni (OGR), edificio storico recentemente riqualificato dalla Fondazione CRT e trasformato in un centro di eccellenza per la cultura contemporanea e l’innovazione.
Da segnalare infine che al team di Neva Finventures si è aggiunto di recente anche Antonio Chiarello, fondatore di ClubDealOnline, piattaforma di equity crowdfunding dedicata agli investitori privati high networth individual, family office e investitori istituzionali (si veda altro articolo di BeBeez). “A Chiarello abbiamo chiesto di supportare Neva nello studio del percorso di valorizzazione delle partecipazioni nella prospettiva di exit e quindi di tenere i contatti con fondi di venture capital, private equity e con i Corporate Venture Capital delle aziende”, ha precisato Costantini.