La scaleup fintech inglese Ebury , che ha sviluppato un capillare sistema online di pagamenti e conti correnti in valuta, in grado di gestire transazioni in 130 valute, lancia una divisione per il sud Europa, che guiderà la crescita dell’attività in Italia, Portogallo, Grecia e Spagna (si veda qui il comunicato stampa). La guiderà Duarte Líbano Monteiro, che fino a oggi è stato responsabile operativo per i primi tre Paesi. Tuttavia Líbano porta in questa nuova struttura anche la sua conoscenza del mercato spagnolo, dove ha dato un contributo decisivo al consolidamento nell’area, ricoprendo la carica di country manager fino al 2019. “L’unione delle forze e la stretta cooperazione tra i quattro team internazionali ci darà un grande vantaggio competitivo e rappresenta la costante evoluzione della nostra azienda” ha commentato Libano.
Nell’ambito della nuova macro-direzione, l’Italia rappresenta uno dei Paesi di punta per la crescita dell’azienda: con un team di 20 persone e un portafoglio di circa 300 clienti, Ebury punta, infatti, ad accelerare lo sviluppo sul territorio nazionale con l’intenzione di raddoppiare struttura e volumi in un anno.
La fintech è presente anche in Italia, nel Fintech District di Milano, dove la scaleup lo scorso aprile ha stretto una partnership con Workinvoice, grazie alla quale le pmi italiane potranno proteggersi dal rischio di cambio sull’attività di import/export e finanziare le fatture in valuta estera attraverso semplici procedure digitali online (si veda altro articolo di BeBeez). Inoltre nel settembre 2020 è entrata in Nexi Open, piattaforma di open banking della paytech italiana Nexi (si veda altro articolo di BeBeez). Dall’aprile 2020 Ebury inoltre eroga alle pmi italiane prestiti garantiti dalla Garanzia Italia di Sace (si veda altro articolo di BeBeez), con la quale la fintech aveva siglato una partnership commerciale nel settembre 2019 (si veda altro articolo di BeBeez).
Ebury è stata lanciata a Londra nel 2009 dall’imprenditore seriale Juan Lobato e dall’esperto di servizi finanziari Salvador Garcìa. La società conta circa 1.000 dipendenti in 20 Paesi e oltre 50 mila aziende clienti. Negli ultimi tre anni ha visto i ricavi crescere in media del 40% l’anno. Dal novembre 2019 Ebury è controllata da Banco Santander, che ne ha acquisito il 50,1% per 350 milioni di sterline (400 milioni di euro), di cui circa 80 milioni a supporto dei piani di espansione della fintech in nuovi mercati in America Latina e Asia (si veda qui il comunicato stampa). La banca prevede un ritorno sul capitale investito (RoIC) superiore al 25% nel 2024. L’investimento rientra nella strategia digitale di Banco Santander, che vuole accelerare la crescita attraverso le startup, rafforza l’offerta di servizi commerciali globali e permetterà a Santander di consolidare ulteriormente la sua posizione come banca al fianco delle pmi che esportano o che aspirano a espandersi a livello internazionale in Europa, Nord America, Sud America e in Asia.
Tra i finanziatori di Ebury, rientrano anche 83North (che ha già investito in in iZettle, Celonis, JustEat); Vitruvian Partners (già investitori in Farfetch, Skyscanner, Darktrace, Marqeta); British Business Bank tramite il proprio fondo Angel CoFund. Ebury è guidata da Juan Lobato presieduta da Sergio Rial, che è anche ceo di Santander Brasil. La scaleup fintech nell’ottobre 2019 ha rilevato il fornitore inglese di servizi di pagamento Frontierpay (si veda qui il comunicato stampa).