Nasce Finnovaction, il primo startup studio italiano, dedicato alla creazione di startup innovative nel settore del fintech. Lo ha annunciato ieri il cofondatore e ceo Carlo Giugovaz, con un passato ventennale da bancario e oggi ceo dell’acceleratore fintech Supernovae Labs, in occasione del suo intervento alla tavola rotonda di Fintech Future 2023, l’evento annuale di Assofintech, l’Associazione italiana per il fintech, l’insurtech e il proptech, di cui BeBeez è stato media partner e che si è svolta nel quadro della Call Tech Action Week (evento che ha ricevuto il patrocinio del Comune di Milano) (si veda altro articolo di BeBeez).
Fondato insieme a Marco Berini, ex ceo della sede italiana del fintech startup studio tedesco Finleap (si veda altro articolo di BeBeez), Finnovaction è ora in fase di fundraising con un target di due milioni di euro e, a oggi, ha già raccolto circa un milione (si vedano qui le slide di presentazione).
I capitali serviranno per creare le 9 startup le quali, una volta lanciate, andranno a loro volta a raccogliere capitali tra gli investitori. L’obiettivo di liquidazione del portafoglio è di 7 anni che “nel nostro best case scenario significa fare tra i 350 e i 400 milioni di euro di valore di portafoglio”, ha precisato a BeBeez Giugovaz, che ricorda che in media gli startup studio specializzati in una sola verticale, sul modello di Finleap, hanno successo per il 50% del portafoglio, un risultato molto migliore di quello che di norma portano a casa startup studio generalisti. Il business plan di Finnovaction è però molto conservativo e mette in conto la valorizzazione di soltanto due startup di successo del portafoglio.
E il co-founder Marco Berini, ha aggiunto: “Crediamo che le nostre competenze e il nostro network ci permettano di creare startup fintech di successo con un alto potenziale di ritorno sull’investimento. l nostro obiettivo è offrire agli investitori l’opportunità di partecipare alla crescita del mercato fintech italiano”.
La nuova realtà si concentrerà su aziende la cui offerta è volta a innovare mediante le nuove tecnologie i servizi del mondo finanziario e in grado di scalare a livello europeo. Si tratta dunque di un asset italiano aperto alle aziende, alle idee e, soprattutto, ai giovani: da una parte può collaborare con le aziende che operano nei servizi finanziari come laboratorio di innovazione, dall’altro è a disposizione di giovani talenti che vogliono specializzarsi e investire la loro carriera nel fintech. Ha la sua sede presso Polihub di Milano, l’Innovation Park & Startup Accelerator del Politecnico di Milano, tra le università in prima linea, a livello mondiale, nella creazione di startup innovative.
Ma cosa è esattamente uno start up studio? Gli startup studio sono generatori di nuovi business. Grazie a infrastrutture e risorse, gli startup studio lavorano per sviluppare idee, costruire team e lanciare nuove aziende aumentando così le possibilità di successo. L’obiettivo è creare un portafoglio di startup sostenibili e di successo che si trasformeranno in società indipendenti. I vantaggi di questo modello riguardano: gli investitori, che guardano agli startup studio come asset class e approcciano il mondo delle startup con una nuova strategia di diversificazione; le aziende, che possono diventare industry partner dello studio; e gli aspiranti founder che possono creare la loro impresa in un “ambiente controllato”.
“Siamo entusiasti di lanciare Finnovaction”, ha detto ancora Giugovaz. “Crediamo che il mercato fintech italiano offra grandi opportunità di crescita e vogliamo contribuire a creare startup fintech di successo che possano avere un impatto positivo sul nostro paese”. E ha aggiunto: “Tengo a sottolineare due aspetti. Il primo che noi possiamo diventare un polo di attrazione sia per chi vuole lavorare nel mondo fintech sia per i ceo. Siamo infatti molto interessati a trovare persone che abbiano già realizzato startup fintech. Per noi il tema risorse umane è molto importante: guardiamo dunque sia ai giovani sia ai futuri ceo, che possono già entrare quando noi disegniamo la startup. Ci vuole del resto qualcuno di già strutturato che le guidi e che sia bravo. È solo così che vinci”.
Lo spazio, insomma, è grande. Anche perchè l’Italia è molto indietro nel fintech, come emerge anche dal Report Fintech, tutti i round del 2023 e la mappa della raccolta dal 2018 di BeBeez (disponibile agli abbonati di BeBeez News Premium e BeBeez Private Data).
Le evidenze del report, riassunte in un estratto presentato sempre ieri all’evento Assofintech da Stefania Peveraro, direttore di BeBeez, mostrano infatti che soltanto poco meno di 200 milioni di euro sono stati raccolti in 32 round (si vedano qui le slide). Un bilancio in sordina, quello dell’attività di fundraising delle startup e scaleup fintech di matrice italiana da inizio anno a oggi, con solo 198 milioni di euro di raccolta spalmata su 32 round, dopo che il 2022 si era invece chiuso con una raccolta di 1,049 miliardi di euro, spalmata su 28 round raccolti da 26 società (si veda qui il Report Fintech Venture Capital 2022 di BeBeez), in aumento dai 900 milioni mappati in tutto il 2021, quando si era registrato un vero e proprio boom rispetto ai 247 milioni del 2020 (si veda qui il Report Fintech 2021 di BeBeez). In totale sono 74 le startup e scaleup fintech italiane o con sede all’estero, ma fondate da italiani, che da inizio 2016 e sino a oggi hanno raccolto dagli investitori almeno un milione di euro, per un totale di 2,99 miliardi di euro. Il tutto al netto delle startup e scaleup che nel frattempo sono state acquisite in tutto o per la maggioranza da altre società. Una cifra che si confronta con numeri ben più grandi a livello globale (1,03 trilioni) ed europeo (310 miliardi) per il medesimo periodo.
Tornando a Finnovaction, lo startup studio è già al lavoro sui primi quattro progetti, che riguardano il settore real estate, quello dei mediatori creditizi, le tecnologie per l’AI applicate alla finanza e l’orientamento e il finanziamento degli studi. Quest’ultimo è Progetto Studenti, che supporta i giovani e le famiglie nell’accesso alla formazione universitaria e di miglioramento delle condizioni di accesso all’istruzione superiore, grazie al ruolo delle banche.
Finnovaction si concentrerà sulle primissime fasi di vita delle proprie startup, dallo stadio pre-seed fino all’ingresso sul mercato, consentendo ai propri investitori un ROI potenzialmente molto più alto, rispetto a investimenti in società più consolidate. La metodologia di lavoro di Finnovaction si ispira alle migliori pratiche internazionali.