Quargentan, pmi veneta attiva nel settore vitivinicolo, della produzione di succhi di frutta, brodi vegetali e passata di pomodoro, ha raccolto un milione di euro grazie all’emissione del primo bond nativo digitale su piattaforma blockchain (Distributed Ledger Tecnologies o DLT) emesso da una pmi europea. In sostanza, è un NFT (non-fungible token). L’operazione DLT bond, che ha scadenza 2027, è stata presentata ieri a Milano (si veda qui il comunicato stampa).
Banca Valsabbina ha originato l’operazione ed è sole investor del bond. Integrae sim (partecipata dalla stessa Banca Valsabbina, si veda altro articolo di BeBeez) ha invece agito nel ruolo di sole arranger avvalendosi della collaborazione della fintech Fleap (prima piattaforma di smart governance su blockchain per l’erogazione e lo scambio di asset digitali partecipata da Banca Valsabbina), dello studio legale LX20 Law Firm e dello Studio Notarile Morone.
Più nel dettaglio, per la prima volta in Europa un bond emesso da una pmi è stato emesso direttamente su blockchain, con la piattaforma digitale dell’emittente, che consentirà oltre all’esercizio dei diritti associati alle obbligazioni, di eliminare qualsiasi supporto cartaceo per tutta la durata della vita del bond. L’emissione è avvenuta infatti previa trasformazione dell’emittente in una digital company, nel senso che lo statuto della società è stato modificato in modo tale da prevedere che tutte le procedure di governance vengano condotte attraverso strumenti fintech.
In particolare, la società ha adottato la piattaforma tecnologica Fleap, sviluppata da Sandbox srl, startup fintech, partecipata al 32% da Banca Valsabbina (si veda altro articolo di BeBeez), specializzata nello sviluppo di soluzioni innovative, incubata presso il Polihub acceleratore d’impresa del Politecnico di Milano. Fleap è un software basato su tecnologia blockchain per la gestione della governance societaria, nonché per emettere e scambiare asset digitali di natura finanziaria e non solo. Fleap si rivolge alle aziende che intendono digitalizzare la struttura societaria, fornendo servizi come la digitalizzazione del libro soci delle spa e delle srl e la gestione di eventi societari (aumenti di capitale, trasferimento quote, votazioni assembleari), garantendo l’incorruttibilità dei dati, la trasparenza e l’immutabilità del registro, proprio grazie all’innovativa tecnologia utilizzata.
“In altre parola gestiamo la digitalizzazione dei processi societari su blockchain, dalla convocazione dell’assemblee dei soci, alla gestione dei voti, gestendo su DLT gli strumenti finanziari e conservando documenti e libri societari, garantendo la tracciabilità e la sicurezza dei dati”, ha detto a BeBeez Thomas Iacchetti, ceo di Sandbox srl, precisando che “questa procedura è stata resa tecnicamente possibile dalla Fleap Digital Company. Le informazioni relative alle obbligazioni sono infatti gestite tramite blockchain permissioned Hyperledger“, con la conseguenza che il bond è di fatto un NFT (non-fungible token).
“È un’obbligazione civilistica a tutti gli effetti con un substrato tecnologico. Non è un altro prodotto. Il nostro ordinamento giuridico, che è tra i più evoluti di tutti, lo consente. Questo tipo di strumento si colloca in un percorso di crescita del mondo legale e di quello finanziario”, ha spiegato a BeBeez l’avvocato Alessandro Negri Della Torre, fondatore dello studio legale LX20 Law Firm.
“Per noi questa operazione è un test. Se andrà bene procederemo con altre emissioni e un domani, forse, la Borsa. Per adesso dobbiamo concentrarci sulla gestione dei costi dell’energia”, ha detto il ceo Marco Quargentan.
Il bond ha lo scopo di sostenere i piani di crescita e di investimenti all’estero della società emittente, con sede a Terrarossa di Roncà (Verona) già dotata di due unità produttive distinte: la prima, storicamente specializzata nella trasformazione delle uve e nella lavorazione dei vini; e la seconda, di recente impianto, concepita per la trasformazione della frutta e il confezionamento dei succhi.
La società, che fa capo a Marco Quargentan e al fratello Nicola, con il 41,49% ciascuno e alla madre Adriana Striolo per il 17,02%, impiega 120 persone, produce 250 milioni di brik nell’ambito di soft drink vegetali e passata di pomodoro e ha chiuso il 2021 con un valore della produzione di 88 milioni di euro, ricavi netti per 83 milioni, un ebitda di 3,2 milioni di euro e un debito finanziario netto di 14,1 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente). Quanto al 2022, ieri il ceo Marco Quargentan a BeBeez ha anticipato che la società “dovrebbe chiudere l’anno tra i 96 e i 98 milioni di euro di ricavi”. L’azienda, oltre a investire in innovazione, sostenibilità e efficienza energetica, punta all’internazionalizzazione. “Guardiamo in particolare alla Germania, che per noi rappresenta già al 30-40% del fatturato. I nostri clienti sono la grande distribuzione, fatta eccezione per le cooperative. Puntiamo a costruire unità produttive in Germania”.
Quanto a Banca Valsabbina, ricordiamo che l’istituto bresciano è particolarmente attivo sul fronte fintech. Ricordiamo per esempio che lo scorso marzo ha acquistato il 9% della piattaforma di equity e lending crowdfunding Opstart. In precedenza ha acquisito quote in Credit Service spa, proprietaria della piattaforma di invoice trading MyCreditService.com e nella piattaforma di peer to peer lending Prestiamoci.
La banca è ancheun attivo sottoscrittore di note di cartolarizzazione di prestiti alle pmi intermediati da piattaforme d i lending fintech. Lo scorso febbraio, per esempio, insieme alla controllata Credit Service ha lanciato Invoice Be-Tech, cioè un programma che investirà fino a 50 milioni di euro rotativi in fatture emesse dalle pmi del territorio (si veda altro articolo di BeBeez). In precedenza l’istituto ha sottoscritto abs di prestiti intemediati dalla piattaforma Opyn (si veda altro articolo di BeBeez).