
A seguito delle autorizzazioni ricevute dalle Autorità di Vigilanza, l’assemblea di illimity Bank riunita in straordinaria ha approvato ieri all’unanimità l’aumento di capitale riservato a ION Investment Group, provider globale di tecnologia al servizio del settore finanziario, fondata più di 20 anni fa dall’imprenditore italiano Andrea Pignataro (si veda qui il comunicato stampa). L’ingresso di ION era stato annunciato lo scorso giugno in occasione della presentazione del piano strategico 2021-2025 della banca quotata a Piazza Affari e guidata da Corrado Passera (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel dettaglio, l’operazione prevede:
1) un aumento del capitale per un massimo di 57,5 milioni di euro corrispondente al 7,3% circa del nuovo capitale sociale, a fronte dell’emissione di un massimo di 5,75 milioni di azioni ordinarie illimity, da liberarsi in denaro al prezzo di 10 euro per azione che saranno sottoscritte da ION Investment Corporation sarl e/o da società da quest’ultima controllate;
2) l’emissione di warrant da assegnarsi, a titolo gratuito, in abbinamento alle azioni, e aumento di capitale a servizio di tali warrant per un massimo di altri 30,1 milioni di euro, mediante emissione di un massimo di altri 2,4 milioni di azioni ordinarie illimity da sottoscriversi a 12,5 euro per azione, che permetteranno ddi far raggiungere a ION una partecipazione complessiva del 9,99% del nuovo capitale sociale.
illimity è quindi stata valutata (equity value) circa 870 milioni di euro nell’operazione, un valore comunque superiore alla capitalizzazione di mercato a inizio giugno e poco al di sotto degli 876 milioni di questi giorni (ieri il titolo ha chiuso a 11,9 euro). L’ingresso di ION nel capitale di illimity si inserisce nell’ambito di un accordo di collaborazione ad ampio spettro tra i due gruppi che, come già annunciato a giugno, verte sui seguenti punti: un accordo di licenza d’uso sui sistemi informativi sviluppati da illimity, che genererà per la banca 90 milioni di euro di ricavi cumulati nel periodo 2021-25; e accordi di collaborazione di lungo periodo che potranno generare importanti sinergie di investimento e commerciali tra i due gruppi, in settori e servizi cruciali quali, tra gli altri, data analytics, credit scoring, market intelligence.
Sul fronte dell’accordo di licenza, la Relazione illustrativa predisposta dagli amministratori per l’assemblea di ieri spiegava lo scorso 21 giugno ION e la banca hanno appunto “sottoscritto un contratto di licenza ai sensi del quale ION avrà la possibilità di utilizzare la piattaforma di information technology sviluppata da illimity, e costituita da un’architettura aperta suddivisa in tre diversi livelli, nei quali touch point digitali, diversi livelli di dati e servizi di terze parti sono organizzati ed integrati tramite API (application programming interface), nonché la possibilità di implementare in tali soluzioni eventuali ulteriori sviluppi che la banca dovesse realizzare e utilizzare il know-how e le esperienze che la stessa illimity può mettere a disposizione per la più efficiente implementazione delle soluzioni tecnologiche che la stessa ha sviluppato, con la possibilità di esplorare ulteriori forme di collaborazione e sinergia nello sviluppo di software e sistemi nel settore in cui illimity opera, quali ad esempio sistemi di scoring creditizio e strumenti di gestione avanzata dei dati (cd. data analytics)”.
Il ceo di illimity Corrado Passera ha commentato: “Dopo aver ricevuto l’autorizzazione della Autorità di Vigilanza, oggi anche i nostri azionisti hanno approvato l’aumento di capitale che sancisce l’alleanza strategica ad ampio spettro con il Gruppo ION e l’ingresso nel capitale di questo azionista di lungo periodo. Con Andrea Pignataro condivido una visione di fortissima innovazione. Da questa partnership ci aspettiamo sinergie tecnologiche e commerciali molto significative che creeranno valore per tutti gli azionisti”.
Quanto a ION, ricordiamo che lo scorso 3 giugno, la holding di Andrea Pignataro aveva firmato il closing dell’acquisizione dell’intero capitale di Cedacri, il gruppo specializzato nella fornitura in outsourcing di servizi informatici e di back office alle banche di cui il fondo FSI, guidato da Maurizio Tamagnini, possedeva il 27,1% mentre il resto apparteneva a una serie di banche. Un’operazione che valutava Cedacri 1,5 miliardi di euro e a seguito della quale FSI ha reinvestito nel 9% nel veicolo di acquisizione, accanto alla stessa ION (si veda altro articolo di BeBeez). L’acquisizione di Cedacri da parte di ION è stata finanziata in parte con un bond senior secured da 650 milioni di euro emesso dalla controllante Cedacri Mergerco spa a scadenza 2028 che è stato prezzato alla pari a fine maggio (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo poi che lo scorso 16 luglio è partita l’opa su Cerved, a 9,50 euro per azione, finalizzata al delisting del gruppo quotato a Piazza Affari e annunciata lo scorso marzo da ION Investment Group insieme al fondo sovrano di Singapore GIC e al nuovo socio FSI (si veda altro articolo di BeBeez). Il prezzo d’opa, che si chiuderà il prossimo 5 agosto, è stato però considerato troppo basso dal Cda di Cerved (si veda altro articolo di BeBeez). A ieri erano state presentate complessivamente richieste di adesioni per 174.133 azioni, pari solo allo 0,08917% dell’offerta, con il titolo che ieri ha chiuso a 9,895 euro, sempre ben al di sopra del prezzo d’opa.