Scadono domani 7 aprile i termini dell’istruttoria di Consob in relazione all’approvazione del Documento di opa obbligatoria sulla piattaforma di energia rinnovabile quotata a Piazza Affari sul segmento Star, Falck Renewables spa, depositato lo scorso 16 marzo 2022 da Green BidCo spa, veicolo indirettamente controllato dall’Infrastructure Investments Fund (IIF), gestito da JPMorgan Investment Management. Consob aveva infatti sospeso i termini dell’istruttoria a fine marzo per chiedere all’offerente alcune informazioni supplementari, e li ha riavviati ieri, indicando appunto come data di fine processo la giornata di domani (si veda qui il comunicato stampa). Nel frattempo Green BidCo ha comprato a più riprese titoli Falck Renewables sul mercato. Ieri il titolo ha chiuso a 8,825 euro, sostanzialmente invariato da lunedì 4 aprile, per una capitalizzazione di 2,875 miliardi di euro.
A questo punto tutto dovrebbe essere pronto per il lancio ufficiale dell’opa a 8,81 euro per azione, dopo che a inizio marzo Green BidCo ha concluso l’acquisizione dell’intera partecipazione detenuta da Falck spa in Falck Renewables spa, pari al 60% del capitale sempre a 8,81 euro per azione (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione, annunciata lo scorso ottobre (si veda altro articolo di BeBeez), ha fatto scattare l’obbligo di opa sul resto delle azioni in circolazione e su quelle che nel frattempo saranno eventualmente emesse a seguito dell’eventuale conversione del prestito obbligazionario convertibile equity linked green da 200 milioni di euro a scadenza settembre 2025.
A proposito di bond, il cambio di controllo della società ha fatto scattare la clausola “change of control” prevista dal Regolamento e quindi l’obbligo di riacquisto del bond alla pari da parte dell’emittente. L’offerta di riacquisto, che è stata quindi lanciata da Falck Renewables lo scorso 25 febbraio (si veda qui il comunicato stampa), è scaduta lo scorso 4 marzo con l’adesione di 165 milioni di euro nominali di bond (si veda qui il comunicato stampa). Il prezzo fissato per 100 mila euro nominali di bond è di 152.593,75 euro.
Una volta delistato il titolo, IIF intende accelerare la crescita di Falck Renewables e consolidare la sua posizione di leadership nel settore delle rinnovabili, proseguendo sotto la guida del suo ceo Toni Volpe, del cfo Paolo Rundeddu e dell’attuale management team.
Falck Renewables sviluppa, progetta, costruisce e gestisce impianti di produzione di energia da fonti energetiche rinnovabili con una capacità installata di 1.320 MW (1.283 MW secondo la riclassificazione IFRS 11) nel Regno Unito, Italia, Stati Uniti, Spagna, Francia, Norvegia e Svezia, generati da fonti eoliche, solari, WtE e da biomasse. Il gruppo è un player internazionale nella consulenza tecnica per l’energia rinnovabile e nella gestione di asset di terzi, attraverso la propria controllata Vector Renewables, che fornisce i servizi a clienti per una capacità installata complessiva di circa 3.800 MW, grazie a un’esperienza maturata in più di 40 Paesi. Inoltre, Falck Renewables fornisce servizi altamente specializzati di energy management e downstream sia a produttori di energia sia a consumatori.
Il gruppo ha chiuso il 2021 con ricavi rettificati per 568,4 milioni di euro (dai 384,4 milioni del 2020), un ebitda rettificato di 207,6 milioni (da 195,8 milioni), un utile netto di 47,3 milioni (da 51,9 milioni) e un debito finanziario netto di 1,013 miliardi di euro (da 728,7 milioni), in crescita principalmente per l’effetto del fair value dei derivati di copertura sul rischio di prezzo dell’energia (si veda qui il comunicato stampa).