Andriani spa, società pugliese produttrice di paste alimentari senza glutine, ha ottenuto da Intesa Sanpaolo un finanziamento S-Loan ESG di 11 milioni di euro assistito dalla Garanzia SupportItalia di SACE, che servirà a supportare la crescita sostenibile dell’azienda, seguendo criteri definiti da Intesa con lo specifico scopo di accompagnare le imprese nel conseguimento di obiettivi ESG (si veda qui il comunicato stampa).
Controllata da Francesco e Michele Andriani, la società Benefit e B Corp è partecipata al 26,4% dallo scorso agosto da NUO, la joint venture tra Exor, holding della famiglia Agnelli, e la WWICL (The World Wide Investment Company Limited), ovvero il più antico family office di Hong Kong, controllato dalla famiglia Pao Cheng (si veda altro articolo di BeBeez).
Andriani è tra le più importanti realtà nel settore innovation food, con stabilimenti interamente dedicati alle produzioni gluten free, con brand come Pasta Felicia. Serve più di 30 nazioni nel mondo con mercati principali in Italia, Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Spagna. L’azienda sviluppa e produce una gamma completa di pasta senza glutine innovativa e dal gusto unico, da una varietà di ingredienti naturalmente gluten free quali: riso Integrale, mais, grano saraceno, avena, lenticchie rosse, piselli e ceci, oltre a prodotti da forno gluten free e aproteici dolci e salati.
Poche settimane fa Andriani ha annunciato l’ingresso nel cda di Giuseppe Morici, operating partner della stessa NUO, che vanta un’importante carriera maturata in gruppi come Bolton e Barilla, e Alessandra Fornasiero, direttore sostenibilità e CSR di Innovatec. I due manager sono andati ad affiancare Michele e Francesco Andriani, Michele di Paolo, Tommaso Paoli, ad di NUO, ed Eugenio Conforti, anch’egli partner di NUO.
Andriani è destinata a diventare una piattaforma dell’innovation food, grazie alla realizzazione di un ambizioso piano di crescita organica e guardando con interesse a potenziali opportunità di sviluppo anche per aggregazione. La società, che ha chiuso il 2020 con 77,9 milioni di euro di ricavi, un ebitda di 10,9 milioni e un debito finanziario netto di 27,3 milioni, ha visto il 2021 chiudersi in leggero calo con i ricavi a 78,6 milioni di euro, ma un ebitda di 4,5 milioni e un debito netto pari a 38,3 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
A proposito di debito, ricordiamo che nel marzo 2018 la società aveva emesso un minibond da 6 milioni di euro a scadenza dicembre 2022 e tasso fisso del 5,25%, che era stato sottoscritto da Mediobanca Fondo per le Imprese 2.0 gestito da Mediobanca sgr. e poi quotato a EuroMot Pro (si veda altro articolo di BeBeez). Il bond era poi stato delistato nel 2019 (si veda qui il comunicato stampa di allora).
Michele Andriani ha dichiarato: “In Andriani promuoviamo una nuova cultura alimentare improntata al benessere e all’equilibrio, nel rispetto del pianeta, e ci impegniamo quotidianamente in favore di uno sviluppo sempre più sostenibile, aprendoci alla collaborazione e alla cooperazione con parti terze quale soluzione per una crescita virtuosa. Il prezioso supporto di Intesa Sanpaolo, che ringrazio, ci aiuterà a raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati”.
Antonio Bartolo, responsabile Area Territoriale Sud di SACE, ha aggiunto: “Questa operazione dimostra il supporto che noi del Gruppo SACE mettiamo in campo, attraverso l’intervento capillare della nostra Rete sul territorio e dei nostri esperti, per rispondere alle esigenze di liquidità delle imprese. Essere al fianco di un’eccellenza come Andriani, fortemente innovativa, ci permette di sostenere anche un settore strategico per l’economia italiana come quello dell’agrifood”.
Massimiliano Cattozzi, responsabile Direzione Agribusiness Intesa Sanpaolo, ha concluso: “Essere a fianco di Andriani mira a valorizzare la qualità e l’importanza di produrre cibo che rispetti il benessere delle persone. Grazie agli investimenti che l’azienda sta facendo, ci sarà un ulteriore miglioramento dal punto di vista della sostenibilità, dell’ottimizzazione delle risorse e dell’indipendenza energetica. Progetti che Intesa Sanpaolo condivide e promuove, in coerenza con le iniziative del PNRR”.
Negli ultimi mesi Intesa Sanpaolo è stata molto attiva nell’erogazione di finanziamenti, soprattutto in quelli green. Poche settimane fa ha erogato, attraverso la linea NOVA+, un finanziamento da 2 milioni di euro a favore di Space Factory, azienda campana nata come start-up nel 2015 per il completamento e lo sviluppo del minisatellite Irenesat-Orbital, e per i servizi in orbita per esperimenti scientifici (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione è avvenuta a seguito dell’accordo tra la banca e il Distretto Aerospaziale della Campania, a sostegno degli investimenti in ricerca e sviluppo delle imprese regionali del settore, stipulato nel marzo del 2022 (si veda qui il comunicato stampa di allora). In precedenza, Intesa aveva stanziato 10 milioni di euro a favore di Alkeemia, azienda specializzata nella chimica del fluoro, finalizzato all’acquisto di macchinari di ultima generazione, più efficienti, meno energivori e con minore impatto ambientale per lo stabilimento di Porto Marghera (VE), (si veda altro articolo di BeBeez). Complessivamente l’azienda si è impegnata in un investimento da 21 milioni di euro, a seguito della valutazione positiva del Circular Economy Desk di Intesa Sanpaolo Innovation Center, assistiti dalla Garanzia Green di SACE. Ancor prima, Intesa aveva erogato due finanziamenti green per complessivi 70 milioni di euro, a favore di Grimaldi Euromed, società specializzata nel trasporto marittimo di merci in Europa e nelle Autostrade del Mare. I proventi sono finalizzati all’acquisto delle nuove navi Eco Mediterranea ed Eco Adriatica, rispettivamente la decima e l’undicesima della classe Grimaldi Green 5th Generation (si veda altro articolo di BeBeez). In passato la banca piemontese aveva finanziato Coswell spa, azienda specializzata nei prodotti per la cura e il benessere della persona, controllata dalla famiglia Gualandi, con due finanziamenti green, per complessivi 20 milioni di euro (coperti entrambi da Garanzia SACE), (si veda altro articolo di BeBeez). I prestiti serviranno all’azienda a conseguire importanti obiettivi in termini ESG.