Società Chimica Assemini, azienda appartenente a Gestioni Industriali Group specializzata nella produzione di chimica di base elettrolitica, ha ottenuto da Intesa Sanpaolo un finanziamento sostenibile di 1,5 milioni di euro assistito dalla Garanzia Green di SACE all’80%. Le risorse finanzieranno la realizzazione di un nuovo impianto di elettrolisi per la produzione e lo stoccaggio di idrogeno, destinato sia a essere impiegato come materia prima nel ciclo industriale per sviluppare i volumi delle attuali produzioni, sia alla vendita nel settore della mobilità sostenibile (si veda qui il comunicato stampa).
Più nello specifico, è previsto che i volumi di ossigeno by-product del nuovo processo elettrolitico possano essere messi a disposizione anche di partner industriali sul territorio per attività condivise di sperimentazione e sviluppo di altre tecnologie innovative nella filiera energetica.
Fondata nel 1969, Assemini è controllata al 100% da Gestioni Industriali Srl, holding di partecipazioni che investe in società produttive con l’obiettivo di rilanciare i siti strategici di produzione chimica di base indirizzandone la transizione verso un modello di business sostenibile. L’azienda è guidata da Domenico Greco, cui fanno capo alcune tra le più importanti società italiane della chimica di base fornendo centinaia di imprese italiane, in diversi settori produttivi con un fatturato aggregato di circa 150 milioni di euro l’anno e oltre 100 milioni di euro di asset aziendali in gestione. Con sede ad Assemini in provincia di Cagliari, e altri poli logistici a Priolo, Vasto (di prossima apertura) e Livorno, Società Chimica Assemini è oggi l’unico produttore di soda, acido cloridrico e ipoclorito in Sardegna, e quindi riveste già il ruolo di fornitore strategico delle più rilevanti realtà industriali operanti sull’isola. Ad aprile 2021, la società ha acquistato il ramo d’azienda cloro-soda e derivati della Conti Vecchi (controllata al 100% di Eni Rewind), la quale oggi gestisce le limitrofe saline.
Greco ha commentato: “Questo investimento rappresenta un primo ma importantissimo passo verso il consolidamento e lo sviluppo delle produzioni del sito di Assemini. Il rapido ingresso nella filiera dell’idrogeno in Sardegna costituirà infatti anche il presupposto per accelerare il più ampio progetto di rivitalizzazione della rilevante infrastruttura logistica marittima di Società Chimica Assemini, con l’obiettivo di costituire un hub strategico di stoccaggio di ammoniaca e idrogeno verde nel Mediterraneo, provenienti da fonti diversificate”.
L’intervento complessivo di Intesa Sanpaolo rientra nel piano più ampio della banca di supportare gli investimenti delle aziende nella transizione ambientale e negli obiettivi legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Ricordiamo che Intesa Sanpaolo ha recentemente messo a punto per le PMI il Sustainability Loan, finanziamento innovativo a medio-lungo termine, che accompagna gli sforzi delle imprese nella direzione di una maggiore sostenibilità sotto il profilo ambientale, sociale e di governance e ne premia i comportamenti virtuosi: la Banca riconosce infatti una riduzione di tasso per ogni anno in cui gli obiettivi di miglioramento in ambito ESG vengono raggiunti, sulla base di indicatori di performance condivisi e monitorati nell’ambito della nota integrativa al bilancio della società.
Da qui al 2026, Intesa ha in programma erogazioni a medio lungo termine per oltre 410 miliardi di euro, di cui 120 destinati alle PMI, con i quali contribuire attivamente alla ripresa economica del Paese in stretta correlazione con gli obiettivi del PNRR approvato dalla Commissione Europea.
Tra gli ultimi prestiti green di Intesa si annoverano, a fine maggio, i 4 milioni di euro erogati a favore di GAP spa, azienda bergamasca con importante sede operativa a Brescia e specializzata nella movimentazione di materiali e scarti di lavorazione nelle aziende siderurgiche nazionali ed estere. Il finanziamento consentirà la sostituzione di caricatori industriali con macchinari dotati di nuovi propulsori a emissioni zero. Per Intesa Sanpaolo era il secondo prestito green in ambito siderurgico in pochi giorni, sebbene l’importo quasi scompaia rispetto al miliardo di euro erogato la scorsa settimana al Gruppo Marcegaglia in consorzio con un nutrito gruppo di banche italiane ed estere (si veda altro articolo di BeBeez). Tuttavia il jumbo loan è finalizzato soprattutto al rifinanziamento di debito esistente e ad acquisizioni.
In precedenza, Intesa aveva concesso un prestito da 15 milioni di euro a 5 anni a Came Group, azienda trevigiana specializzata nell’automazione per la sicurezza e il controllo degli ambienti, finalizzato al raggiungimento di specifici target legati alla sostenibilità con focus particolare sulla sensibile riduzione dei consumi energetici e delle emissioni inquinanti (si veda altro articolo BeBeez). A fine aprile Intesa aveva erogato un prestito di 10 milioni di euro con garanzia SACE a favore di Comat Servizi Energetici, società torinese partecipata dal Fondo Italiano per l’Efficienza Energetica Sgr e da Comat Spa. Il finanziamento è finalizzato a portare avanti i progetti di riqualificazione energetica degli edifici gestiti con l’installazione di cappotti termici e pompe di calore. Più nello specifico, il Sustainability Loan di intesa Sanpaolo prevede uno sconto sul tasso praticato via via che l’azienda realizza una serie di obiettivi ESG (si veda altro articolo BeBeez). Sempre ad aprile, Intesa ha destinato un altro prestito ESG alla compagnia di autonoleggio Sicily by Car, questa volta da 15 milioni di euro, sempre con garanzia green di SACE (si veda altro articolo BeBeez). In precedenza, a metà marzo, la banca aveva concesso insieme ad altri istituti di credito un prestito da 46 milioni di euro a UBS Asset Management per il rifinanziamento di un portafoglio di impianti italiani impegnati nella la generazione di energia pulita. Il portafoglio rientra nel comparto Infrastructure Equity Strategy di UBS AM (si veda altro articolo BeBeez). Il rifinanziamento ha inoltre consentito di ottenere fondi per rifinanziare un portafoglio misto composto da 13 impianti fotovoltaici, per un totale di 14MW, e 4 impianti di biogas da 4MW. A gennaio, il primo gruppo bancario italiano aveva sostenuto invece Lucart, società a capo dell’omonimo gruppo lucchese che detiene i marchi di carta igienica Tenderly e di carta per la casa Tutto, con un finanziamento da 10 milioni di euro assistito da Garanzia Green di SACE a sostegno del piano di crescita e di sviluppo del gruppo in ottica ESG e di economia circolare (si veda altro articolo BeBeez).