
Cartiere Modesto Cardella spa, azienda lucchese a conduzione familiare specializzata nella produzione di carta per ondulati, ha ottenuto da Intesa Sanpaolo un prestito da 2,4 milioni di euro con garanzia green di SACE sull’80%, finalizzato alla realizzazione di un impianto del valore complessivo di 6 milioni per la produzione di bio-metano dalle acque reflue industriali (si veda qui il comunicato stampa).
L’azienda, da sempre attenta alla salvaguardia ambientale e al risparmio energetico, utilizzerà il credito per la realizzazione di un nuovo digestore anaerobico nell’impianto di depurazione delle acque reflue di cartiera con produzione di biogas e trasformazione dello stesso in bio-metano. Questo verrà poi immesso nella rete nazionale del gas naturale.
La società, nata nel 1908 a San Pietro a Vico (Lucca),è stata rilevata nel 1946 dai fratelli Francesco, Modesto, Pasquale e Giovan Bernardo Cardella. Intorno agli anni ’50, a seguito di un riassetto societario, Modesto è rimasto l’unico proprietario. Negli anni seguenti, a causa della sua prematura scomparsa, il figlio Mario (attuale presidente del cda) lo ha sostituito alla guida dell’azienda continuando a investire in ricostruzione, adeguamento tecnologico e innovazione per arrivare progressivamente al raggiungimento degli attuali livelli di produzione di centri da ondulare a base di carta da macero con una capacità di 200 mila tonnellate all’anno. Negli anni sono state introdotte nuove macchine continue, fino alla situazione attuale che vede in produzione la MC3 (formato utile 250 cm) e la MC4 (formato utile 280 cm). Con la MC4, costruita nel 1977, è enrtrato in funzione un impianto di depurazione biologico di capacità ancora oggi sufficiente per il trattamento dei reflui della cartiera.
Cartiere Modesto Cardella ha chiuso il 2020 con un fatturato di 43,3 milioni, un ebitda di 3 milioni e un debito netto di 8 milioni (si veda qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente).
In merito all’ultima operazione con Intesa, Cardella ha commentato: “La realizzazione dell’impianto per la produzione di bio-metano è parte centrale del progetto di riqualificazione del territorio che abbiamo denominato #energiamo e che prevede anche la realizzazione di opere destinate alla comunità e al miglioramento del sito industriale. Il Bio-Metano è l’energia pulita del futuro, come sottolinea anche LegAmbiente”.
Tito Nocentini, direttore regionale Toscana e Umbria di Intesa Sanpaolo, ha aggiunto: “Il finanziamento concesso a Cartiere Modesto Cardella sostiene un progetto di sostenibilità che riguarda un settore, quello dell’industria cartaria, che è trainante per l’economia toscana. In questo momento in cui i rincari dell’energia stanno colpendo pesantemente le aziende, la nostra banca intende essere ancor più di supporto alle diverse realtà produttive, finanziando i progetti ispirati a criteri di sostenibilità e circular economy. Per le imprese toscane abbiamo già stanziato infatti 4 miliardi di euro di nuovo credito grazie al programma Motore Italia, per incentivare il loro rilancio verso un modello ispirato a sostenibilità e innovazione, a cui si aggiungono i finanziamenti che rientrano nel plafond circular economy”.
L’intervento complessivo di Intesa Sanpaolo rientra nel piano più ampio della banca di sostegno agli investimenti delle aziende nella transizione ambientale e negli obiettivi legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Ricordiamo che la banca ha recentemente messo a punto per le PMI il Sustainability Loan, finanziamento innovativo a medio-lungo termine, che accompagna gli sforzi delle imprese nella direzione di una maggiore sostenibilità sotto il profilo ambientale, sociale e di governance e ne premia i comportamenti virtuosi, riconoscendo una riduzione di tasso per ogni anno in cui gli obiettivi di miglioramento in ambito ESG vengono raggiunti, sulla base di indicatori di performance condivisi e monitorati nell’ambito della nota integrativa al bilancio della società.
Il prestito per Cartiere Modesto Cartella costituisce per Intesa l’ennesimo finanziamento green erogato in pochi mesi. A fine maggio, aveva erogato un altro prestito green di 4 milioni di euro a favore di GAP spa, azienda bergamasca con importante sede operativa a Brescia e specializzata nella movimentazione di materiali e scarti di lavorazione nelle aziende siderurgiche nazionali ed estere, per agevolare la sostituzione di caricatori industriali dell’azienda con macchinari dotati di nuovi propulsori a emissioni zero nella direzione di una progressiva elettrificazione dell’intero parco macchinari (si veda altro articolo di BeBeez). Sempre in ambito siderurgico, non molto tempo prima, Intesa aveva concesso un miliardo di euro al Gruppo Marcegaglia in consorzio con un nutrito gruppo di banche italiane ed estere (si veda altro articolo di BeBeez). Tuttavia, il jumbo loan è finalizzato soprattutto al rifinanziamento di debito esistente e ad acquisizioni.
Tra gli ultimi prestiti green di Intesa, parimenti a pochi giorni fa risale quello di 15 milioni di euro a 5 anni per Came Group, azienda trevigiana specializzata nell’automazione per la sicurezza e il controllo degli ambienti, finalizzato al raggiungimento di specifici target legati alla sostenibilità con focus particolare sulla sensibile riduzione dei consumi energetici e delle emissioni inquinanti (si veda altro articolo BeBeez). A fine aprile Intesa aveva erogato un prestito di 10 milioni di euro con garanzia SACE a favore di Comat Servizi Energetici, società torinese partecipata dal Fondo Italiano per l’Efficienza Energetica Sgr e da Comat Spa. Il finanziamento è finalizzato a portare avanti i progetti di riqualificazione energetica degli edifici gestiti con l’installazione di cappotti termici e pompe di calore. Più nello specifico, il Sustainability Loan di intesa Sanpaolo prevede uno sconto sul tasso praticato via via che l’azienda realizza una serie di obiettivi ESG (si veda altro articolo BeBeez). Sempre ad aprile, Intesa ha destinato un altro prestito ESG alla compagnia di autonoleggio Sicily by Car, questa volta da 15 milioni di euro, sempre con garanzia green di SACE (si veda altro articolo BeBeez). In precedenza, a metà marzo, la banca aveva concesso insieme ad altri istituti di credito un prestito da 46 milioni di euro a UBS Asset Management per il rifinanziamento di un portafoglio di impianti italiani impegnati nella la generazione di energia pulita. Il portafoglio rientra nel comparto Infrastructure Equity Strategy di UBS AM (si veda altro articolo BeBeez). Il rifinanziamento ha inoltre consentito di ottenere fondi per rifinanziare un portafoglio misto composto da 13 impianti fotovoltaici, per un totale di 14MW, e 4 impianti di biogas da 4MW. A gennaio, il primo gruppo bancario italiano aveva sostenuto invece Lucart, società a capo dell’omonimo gruppo lucchese che detiene i marchi di carta igienica Tenderly e di carta per la casa Tutto, con un finanziamento da 10 milioni di euro assistito da Garanzia Green di SACE a sostegno del piano di crescita e di sviluppo del gruppo in ottica ESG e di economia circolare (si veda altro articolo BeBeez).