CLN spa, società con sede a Caselette (TO) specializzata nella distribuzione di acciaio e nella produzione di ruote e componentistica per il mercato automotive, ha ottenuto un prestito diretto BEI di 65 milioni di euro da utilizzare a sostegno degli investimenti del gruppo nel triennio 2021-2024 indirizzati verso impianti e attrezzature all’avanguardia con tecnologie coerenti con i principi di sostenibilità ambientale (si veda qui il comunicato stampa). D’altra parte CLN lo scorso gennaio era stata inserita nella lista delle 150 aziende italiane più sostenibili (si veda qui il comunicato stampa di allora).
L’azienda piemontese è stata assistita nell’operazione da Ethica Debt Advisory, controllata di Ethica Group, specializzata nelle operazioni di finanza straordinaria e nell’investimento in capitale di rischio.
CLN è guidata da Aurora Magnetto e Gabriele Perris Magnetto, con il 75% del capitale, affiancati da ArcelorMittal, con il restante 25% dopo una lunga collaborazione iniziata nel 1974. La cooperazione ha preso il via con la fornitura di prodotti in acciaio inossidabile piani e lunghi, prima come Usinor poi, nel 1990, come Sollac e, infine, nel 2002, come Arcelor, entrata nel capitale di CLN con il 35% delle azioni nel 1989.
CLN è nel settore dell’acciaio dal 1948, quando il Cavalier Mario Magnetto ha fondato la società che a suo tempo si chiamava Mafem (Materiali Ferrosi Edili e Meccanici). L’azienda è ingrandita rapidamente, trasferendo presto le attività nel nuovo stabilimento di Caselette (To). Così nel 1969 è nata la CLN sas (Coils, Lamiere, Nastri). Nei decenni ’70 e ‘80 si sono avvicendate importanti acquisizioni in Italia nel settore dello stampaggio di componenti e pannellerie per veicoli che hanno portato alla nasciata della M.A.C. Metallurgica Assemblaggi CarpenteriesSpa. Il gruppo è diventato quindi poi parte attiva nella terziarizzazione di grandi società, fondando nuove aziende nel settore dello stampaggio lamiere per il settore automotive. Contemporaneamente ha iniziato un’intensa attività di acquisizioni e ingenti investimenti nel settore ruote acciaio in Italia, con l’acquisizione di Fergat di Cascine Vica/Torino (1990), di CMR di Rho (1991) e di Gianetti Ruote di Ceriano Laghetto (1992).
Tra la fine anni degli anni ’90 e gli anni 2000, la società ha aperto nuovi siti produttivi con acquisizioni ritenute strategiche in Europa, in Sud America e in Sud Africa. Da qui sono nate le divisioni MA, la divisione componenti metallici per l’automotive e MW wheels, la divisione ruote tra i tre principali produttori di ruote in acciaio in Europa per primo equipaggiamento per tutte le tipologie di veicoli. Il gruppo è inoltre attivo nel mercato europeo della distribuzione dell’acciaio con le sue attività e i suoi Steel Service Centre (SSC). Negli ultimi anni hanno preso forma nuove acquisizioni – in Sud Africa e in Giappone – e nuove joint venture in Turchia, Cina e Messico.
Oggi, CLN è presente a livello internazionale con più di 50 siti industriali in 18 paesi e impiega oltre 7.000 persone. Al pari di diversi altri operatori del settore automotive, il gruppo ha risentito sensibilmente del blocco causato dalla pandemia. Nel 2020 (si veda qui il bilancio consolidato), il gruppo ha fatturato 1,11 miliardi di euro (il 28% in meno degli 1,55 miliardi del 2019), un ebitda di 73,4 milioni (in calo del 48% dai 141, 22 milioni) e una perdita più che quadruplicata a 66,5 milioni di euro (rispetto al rosso di 15,7 milioni del precedente esercizio).
In materia di prestiti, CLN ha fatto più volte ricorso a questo strumento per sostenere i propri piani di espansione. Nel 2018, infatti, il gruppo ha ricevuto da Cassa depositi e prestiti (CDP) e International Finance Corporation (IFC) del gruppo Banca Mondiale un finanziamento congiunto del valore complessivo di 134 milioni di euro finalizzati a finanziare un piano di investimenti focalizzato in particolare sul Sudafrica e volto allo sviluppo della produzione di componentistica avanzata per primarie case automobilistiche (si veda il qui comunicato stampa di allora). Le risorse hanno consentito inoltre lo sviluppo di tecnologie innovative per veicoli di nuova concezione, in particolare auto elettriche.
Sempre nel 2018, dopo un intervento di sostegno in Brasile, SIMEST ha affiancato l’azienda piemontese anche in Argentina, attraverso l’adesione a un aumento di capitale dedicato di 3 milioni di euro nella controllata MA Automotive Argentina S.A, con le nuove risorse che hanno contribuito al potenziamento dell’attività di stampaggio per la carrozzeria auto in risposta a nuove commesse da importanti clienti mondiali.
In tema di investimenti, ricordiamo che nel 2020 ArcelorMittal Cln Distribuzione Italia ha ceduto a San Polo Lamiere le quote che deteneva nello stesso gruppo parmigiano pari al 16,67%. Nel 2019, invece, la famiglia Perris ha investito in Baglioni spa, azienda italiana che produce e distribuisce nel mondo serbatoi ad aria compressa e attrezzature speciali a pressione, arrivando a detenere una quota di poco inferiore al 23%, affiancandosi agli altri investitori Moschini spa (il family office di Franco Moschini, fondatore di Poltrona Frau), oltre al Ceo Franco Tartaglino e al presidente Maura Baglioni, a seguito dell’acquisto del 41,2% dal fondo Idea Efficienza Energetica e Sviluppo Sostenibile, gestito da Dea Capital Alternative Funds sgr, quota che il fondo aveva a sua volta acquisito per 10 milioni di euro nel 2015 (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel 2015, CLN aveva emesso un bond a 7 anni quotato sulla Borsa irlandese, e con una cedola fissa del 4,7%, da 100 milioni di euro sottoscritto in private placement interamente da Morgan Stanley nel ruolo di sole underwriter (si veda altro articolo di BeBeez).