HBI srl (Human Bio Innovation), startup veneta che progetta soluzioni industriali per l’implementazione dell’economia circolare, ha chiuso un nuovo round di investimento sottoscritto da NovaCapital, la holding di investimento di Paolo Merloni, che affianca gli imprenditori nei settori ad alto tasso di innovazione (si veda qui il comunicato stampa).
Fondata a Treviso da Daniele Basso e Renato Pavanetto nell’ottobre 2016, la startup ha sviluppato e brevettato una tecnologia in grado di trasformare un rifiuto come i fanghi di depurazione in materiali rinnovabili nella completa assenza delle emissioni e degli impatti ambientali che tutt’ora caratterizzano la maggior parte delle soluzioni tecnologiche disponibili, facendo sì che un comune depuratore delle acque diventi una bioraffineria poligenerativa con una riduzione fino al 90% del materiale da avviare a smaltimento finale. I benefici sono evidenti: riduzione dei costi di smaltimento, recupero di materiali ad alto valore aggiunto, produzione di energia pulita. La startup possiede tre brevetti industriali e ha costruito importanti e durature collaborazioni con il Politecnico di Milano, ENEA ed è parte della Piattaforma Nazionale del Fosforo, promossa dal Ministero dell’Ambiente.
A seguito dell’ingresso di Nova Capital nel capitale, il Consiglio di Amministrazione di HBI si allarga a un totale di 5 membri tra i quali Alberto Dell’Acqua, attuale presidente di Italgas e docente presso la SDA Bocconi di Milano; e Domenico Greco, ceo di GIG (Gestioni Industriali Group) e presidente di NGV, oltre a Daniele Basso e Carlo Germano Ravina.
Grazie a questo cambio di marcia, HBI incrementerà il proprio organico, anche per far fronte alla gestione di alcuni progetti in essere che verranno finanziati con i fondi del PNRR. Per la società, inoltre, le attività dei prossimi mesi riguarderanno l’upgrade tecnologico, efficientando il processo di valorizzazione dei fanghi di depurazione, soprattutto per estrarre nutrienti utilizzabili in agricoltura e raggiungere percentuali di riduzione degli scarti superiori al 95. La tecnologia HBI verrà ottimizzata per essere utilizzata in sinergia con gli impianti di digestione anaerobica per incrementare la produzione di biogas.
Daniele Basso, founder, presidente e ceo di HBI, ha commentato: “Nei prossimi anni il paradigma di Industria 5.0 dovrà essere quello della industria sostenibile, modello e motore del cambiamento sostenibile. HBI vuole e può essere parte attiva di questa sfida, quindi, per farlo ha scelto un partner strategico sia dal punto di vista finanziario che industriale per crescere e consolidarsi. Abbiamo inoltre scelto di aprire il cda per acquisire competenze che possano aiutarci a far crescere velocemente ed in modo sostenibile il valore di HBI”.
Carlo Germano Ravina, managing drector di NovaCapital, ha aggiunto: “Abbiamo scelto di accompagnare imprenditori coraggiosi, che hanno l’ambizione di creare un futuro migliore con il loro lavoro, fornendo capitale di crescita ma soprattutto condividendo un piano industriale e portando la nostra esperienza e il nostro network internazionale. Il nostro apporto è come quello di un venture cpital, ma senza vincoli di tempo e col rispetto per l’imprenditore che solo altri imprenditori possono avere”.
Ricordiamo che Nova Capital in questi giorni ha investito anche nell’ultimo round di Roboze, scaleup che realizza stampanti 3D ad altissima precisione (si veda altro articolo di BeBeez).