A fine dicembre Almawave, società italiana quotata sul mercato Euronext Growth Milan e parte del Gruppo Almaviva. ha rilevato il 100% di The Data Appeal Company (ex Travel Appeal), società fiorentina fornitrice di soluzioni basate sull’intelligenza artificiale ad aziende attive nella distribuzione, turismo e fintech (si veda qui il comunicato stampa di Almawave e qui il comunicato stampa di Indaco). L’azienda è passata di mano per 16,5 milioni di euro. A vendere, oltre al fondatore Mirko Lalli, sono stati i vari fondi di venture capital che via via sono entrati nei vari round effettuati da The Data Appeal a partire dal 2014, nel dettaglio Indaco Ventures I, gestito da Indaco Venture Partners sgr, il Fondo Acceleratori di Cdp Venture Capital, il venture capital olandese Airbridge Capital Partners, H Farm e lo Start Lab di Unicredit. I primi tre erano entrati in occasione dell’ultimo round, di serie A da 3 milioni di euro, effettuato nell’ottobre del 2018 (si veda altro articolo di BeBeez). Unicredit e H Farm erano entrati invece nell’aprile 2015 on occasione di un round seed da 100 mila euro (si veda altro articolo di BeBeez). Nel marzo 2017 erano invece entrati alcuni imprenditori internazionali del settore turistico, che avevano investito 720 mila euro in cambio di una quota del 12% (si veda altro articolo di BeBeez) per una valutazione post money di 6 milioni di euro.
I termini dell’operazione prevedono che i precedenti soci reinvestano in Almawave. L’operazione prevede infatti l’acquisto in cash del 24,24% del capitale di The Data Appeal Company per 4 milioni di
euro e il conferimento in Almawave della partecipazione rappresentativa del 75,76% del capitale di The Data Appeal Company (per una valorizzazione pari a 12,5 milioni di euro) a fronte di un aumento di capitale di Almawave che sarà riservato ai soci di The Data Appeal Company. Le azioni Almawave oggetto dell’aumento di capitale avranno un prezzo di emissione pari al maggiore tra il valore medio di quotazione per azione nei 30 giorni precedenti l’esercizio della delega da parte del cda a servizio dell’aumento di capitale e 6 Euro.ì La transazione, dunque, riconosce un premio ad Almawave rispetto al current trading in una logica di coerenza delle valutazioni. L’operazione verrà finanziata mediante il ricorso a risorse proprie di Almawave, fatto salvo per l’aumento di capitale.

Il mercato ha recepito bene la notizia. il 3 gennaio, primo giorno di borsa del 2022 nonché primo giorno di contrattazioni successivo all’annuncio del deal, il titolo Almawave ha guadagnato il 3% a 5 euro.
Almawave è stata assistita dallo Studio legale Gianni & Origoni. The Data Appeal Company è stata seguita per gli aspetti finanziari da Klecha&Co e per gli aspetti legali da LCA Studio Legale.
The Data Appeal Company è una scale-up ad alto potenziale di crescita che fornisce a oltre 140 clienti in tutto il mondo strumenti e prodotti basati su intelligenza artificiale con l’obiettivo di facilitare i processi decisionali e rendere possibile l’applicazione delle informazioni chiave che derivano dai dati. Attraverso una tecnologia proprietaria, raccoglie e analizza contenuti digitali su vasta scala, li combina con dati geografici e di contesto e li trasforma in insight immediatamente azionabili e utili per prendere decisioni più accurate sia in ambito strategico che operativo. L’azienda ha chiuso il 2020 con un fatturato di 1,5 milioni, un ebitda negativo per 1 milione e una liquidità netta di 700 mila euro (si veda qui l’analisi di Leanus, una volta registrati gratuitamente).
Ha dichiarato Lalli: “L’acquisizione di The Data Appeal da parte di Almawave è un enorme riconoscimento del lavoro svolto, del valore creato e del percorso tracciato per gli anni a venire. Ora manteniamo salda la mission di democratizzare e semplificare i processi data–driven attraverso la tecnologia e l’intelligenza artificiale, e uniamo le forze con una delle società di riferimento in questo settore. La condivisione della stessa visione tecnologica e di mercato ci permetterà di accelerare ulteriormente il nostro cammino ed evolvere ancor più efficacemente le nostre soluzioni AI driven, arricchendo al tempo stesso l’offerta di Almawave. Ci prepariamo ad affrontare i prossimi mesi con basi più solide, mantenendo però intatto il nostro spirito da scale up”.
Dal canto suo Almawave, azienda del Gruppo Almaviva, è leader in Italia nell’Intelligenza Artificiale e nell’analisi dellinguaggio naturale scritto e parlato. Almawave dispone di tecnologie proprietarie all’avanguardia e servizi applicati per concretizzare il potenziale dell’AI nell’evoluzione digitale di aziende e pubbliche amministrazioni. Ha una presenza internazionale con le società Almawave do Brasil, Almawave USA e PerVoice, conta laboratori tecnologici dedicati e oltre 220 professionisti con forti competenze su tecnologie abilitanti e principali framework – Big Data, Data Science, Machine Learning, Architetture AI e Integration – oltre a una profonda conoscenza dei processi di business. Nei nove mesi del 2021 ha fatturato 22,7 milioni di euro, il 25% in più rispetto allo stesso periodo del 2020, generando un ebitda di 5,2 milioni.
Antonella Beltrame, cofondatrice di Indaco Venture Partners sgr, ha commentato: “Questa operazione rappresenta un passo importante per The Data Appeal Company e permette a Indaco Ventures I, da un lato, di gettare le basi per valorizzare ulteriormente l’investimento e, dall’altro, di aprire una nuova fase insieme a una tra le più importanti aziende italiane quotate sul mercato Euronext Growth Milan. Con questa operazione il fondo Indaco Ventures I, lanciato nel 2018, si avvia alla quarta exit del portafoglio”.
Le tre precedenti hanno riguardato la startup tecnologica inglese UltraSoC, acquistata da Siemens nel giugno 2020 (si veda altro articolo di BeBeez); Responsa, startup italiana che sviluppa soluzioni di AI, come Knowledge Base in self-service e chatbot, acquisita nel gennaio 2020 dalla società triestina specializzata in consulenza informatica Euris (si veda altro articolo di BeBeez), infine Directa Plus, l’ex “startup del grafene”, sbarcata in borsa lo scorso dicembre (si veda Radiocor).
Indaco Venture I, con una dotazione di 134 milioni di euro, ha investito in 18 startup, di cui tre estere e una italiana. La sgr è controllata al 51% dal ceo Davide Turco, da Elizabeth Robinson e dagli investment director Antonella Beltrame e Alvise Bonivento. Il restante 49% del capitale fa invece capo, con quote paritetiche, a Futura Invest (i cui principali azionisti sono Fondazione Cariplo e Fondazione Enasarco) e Intesa Sanpaolo. Indaco Venture Partners sgr gestisce complessivamente oltre 250 milioni attraverso cinque fondi: Indaco Ventures I, Atlante Seed, Atlante Ventures, Atlante Ventures Mezzogiorno e TTVenture.