A fine dicembre il FEI (Fondo europeo per gli investimenti) ha impegnato sino a un massimo di 70 milioni di euro in Anthilia BIT IV, quarto fondo di Anthilia Capital Partners sgr dedicato al private debt italiano (si veda qui il comunicato stampa). Sempre a fine dicembre anche l’Enpam (Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri), ha a sua volta puntato un massimo di 40 milioni di euro sul fondo Anthilia BIT IV, portando al momento a 191 milioni le risorse raccolte dal veicolo, che però in realtà saliranno sino a comprendere il livello massimo di impegno previsto da FEI ed Enpam, nel momento in cui il fondo chiuderà la raccolta al suo target di 250 milioni. Secondo quanto risulta a BeBeez, infatti, sia FEI sia Enpam hanno sottoscritto un impegno che si attiva in base alle dimensioni totali del fondo e quindi quei 191 milioni si trasformeranno in circa 210 al momento del closing finale a 250 milioni. Su questo fronte, peraltro, secondo quanto risulta a BeBeez, è in arrivo a brevissimo un ulteriore impegno di un altro investitore per altri 10 milioni, che porteranno il totale disponibile a 201 milioni.
Ricordiamo che Anthilia BIT IV è un fondo di co-investimento che prosegue l’esperienza iniziata nel 2013 con Anthilia Bond Impresa Territorio (Anthilia BIT che aveva raccolto 194 milioni) e nel 2016 con Anthilia BIT Parallel Fund (30,3 milioni), e proseguita nel 2018 con Anthilia BIT 3, che nel novembre di quell’anno aveva annunciato il primo closing a quota 145 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez) e ha poi raggiunto una chiusura finale a 247 milioni nel 2019. Il fondo IV coinveste con il fondo Anthilia BIT III secondo un rapporto di coinvestimento prestabilito ma può anche destinare fino al 20% del proprio portafoglio a operazioni indipendenti. La strategia del fondo si pone in continuità con i tre fondi predecessori, focalizzati a fornire finanziamenti alternativi a lungo termine alle pmi italiane.
Questo accordo tra Anthilia BIT IV e il FEI è sostenuto dal Fondo Europeo di Garanzia, parte del pacchetto di 540 miliardi di euro stanziato dall’Unione Europea per far fronte all’impatto economico del coronavirus. In tale contesto l’intervento di Anthilia si propone di sostenere, tra l’altro, le pmi più colpite dalle restrizioni della catena di approvvigionamento causate dalla pandemia.
Alain Godard, amministratore delegato del Fei, ha affermato: “Le pmi e gli imprenditori sono i principali motori dell’innovazione, della crescita e dell’occupazione. Grazie a questo accordo con Anthilia BIT IV, sostenuto dal Fondo Europeo di Garanzia, contribuiremo a sostenere la ripresa economica delle pmi italiane”.
La vicepresidente della BEI (Banca europea degli investimenti) Gelsomina Vigliotti ha commentato: “L’accesso ai prestiti a condizioni vantaggiose è la più grande sfida per la sopravvivenza e la crescita delle piccole e medie imprese, soprattutto quelle innovative. Il Fondo Europeo di Garanzia è stato creato proprio con questo scopo: fornire la liquidità necessaria alle imprese per far fronte alla crisi economica generata dalla pandemia”.
Giovanni Landi, presidente di Anthilia Holding, ha aggiunto: “Il successo che Anthilia BIT IV ha riscosso negli ultimi 2 anni è il risultato di un lavoro focalizzato su un segmento chiave per il nostro Paese, dove abbiamo investito circa 110 milioni solo nel 2021, puntando sull’eccellenza imprenditoriale italiana che costituisce la spina dorsale dell’economia reale del Paese”.
La sgr vanta un patrimonio in gestione di oltre 1,7 miliardi di euro a dicembre 2021, di cui oltre 700 milioni in private debt, con investimenti complessivi superiori a 1 miliardo di euro, e la leadership nel segmento delle small cap italiane. Tra i principali investitori figurano, oltre al FEI, Cassa Depositi e Prestiti, il Fondo Italiano d’Investimento e numerosi gruppi assicurativi e bancari europei. Anthilia è attiva nella gestione di fondi di investimento aperti e chiusi, mandati individuali a ritorno assoluto, Eltif e Pir alternativi e nella consulenza agli investimenti. A inizio novembre, Banco di Desio e della Brianza ha siglato l’accordo per acquisire in aumento di capitale il 15% dell’sgr con un’opzione per salire al 30%. Il tutto, nel più ampio contesto di una partnership commerciale nell’ambito dei servizi alle pmi e nell’area asset e wealth management (si veda altro articolo di BeBeez).
Per quanto riguarda il FEI, ricordiamo che lo scorso dicembre ha anche investito 30 milioni di euro in Magellano, il nuovo fondo destinato al finanziamento delle pmi italiane, gestito dalla scaleup fintech italiana Opyn (l’ex Borsa del Credito, si veda altro articolo di BeBeez) attraverso ART sgr, gestore di fondi alternativi di investimento, riservati a investitori professionali, che sottoscrivono i prestiti offerti in piattaforma (si veda altro articolo di BeBeez).
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(Articolo modificato il 7 gennaio 2021 – si aggiungono il riferimento all’investimento di Enpam e all’imminente ulteriore impegno da 10 milioni di un nuovo investitore)