![](https://bebeez.it/wp-content/uploads/2022/06/Paolo-Dellacha-300x157.jpg)
di Giuliano Castagneto e Salvatore Bruno
La Consob nella serata di mercoledì ha approvato il Prospetto Informativo relativo all’ipo delle azioni ordinarie di Industrie De Nora spa su Euronext Milan, dopo che Borsa Italiana le aveva ammesse a quotazione il giorno prima (si veda qui il comunicato stampa e qui il Prospetto dell’ipo).
Il gruppo De Nora, controllato oggi dalla famiglia De Nora e partecipato al 35,6% da Snam, è attivo nella progettazione, produzione e fornitura di tecnologie elettrochimiche e per il trattamento delle acque, andrà quindi in Borsa il prossimo 29 giugno, dopo aver collocato le azioni in offerta agli investitori qualificati e istituzionali a un prezzo compreso tra i 13,50 e i 16,50 euro per azione, la forchetta fissata a inizio settimana (si veda altro articolo di BeBeez).
E’ molto tempo che De Nora pensa alla quotazione. L’idea dell’ipo era già stata sul tavolo a fine 2015 (si veda altro articolo di BeBeez), prima che la proprietà nell’aprile 2017 decidesse invece di far entrare nel capitale il fondo Blackstone Tactical Opportunities con una quota allora di circa il 33% (si veda altro articolo di BeBeez). Il valore del deal allora non era stato reso noto, ma nei mesi precedenti, quando ancora De Nora non aveva riconsiderato la quotazione in Borsa, si era parlato di un enterprise value di circa 900 milioni. Oggi il valore del gruppo è ben maggiore. Ricordiamo, infatti, che nel novembre 2020 Snam ha annunciato l’acquisizione del 33% del capitale di Industrie De Nora, rilevandolo da Blackstone in un’operazione che ha valutato l’intero gruppo 1,2 miliardi di euro (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo che Credit Suisse e Goldman Sachs International agiscono in qualità di joint global coordinators e joint bookrunners, BofA Securities, Mediobanca e UniCredit in qualità di joint bookrunners. Mediobanca agisce inoltre in qualità di sponsor ai fini dell’ammissione a quotazione delle Azioni. Latham & Watkins agisce in qualità di advisor legale della Società, mentre Clifford Chance è l’advisor legale dei joint global coordinators e joint bookrunners.
![](https://bebeez.it/wp-content/uploads/2022/06/AzionariatoDeNora.jpg)
In offerta ci sono circa 40 milioni di azioni, ma il numero e la suddivisione tra azioni rinvenienti da aumento di capitale e azioni poste in vendita dipenderà dal prezzo definitivo dell’offerta. In particolare, in caso di prezzo massimo, il collocamento ha per oggetto (a) un massimo di circa 39,8 milioni di azioni, di cui fino a circa 12,1 milioni di azioni rivenienti dall’aumento di capitale con esclusione del diritto di opzione; e fino a circa 27,7 milioni di azioni poste in vendita dagli azionisti Federico De Nora spa, Asset Company 10 srl (gruppo Snam) e Norfin spa, inclusi circa 5,19 milioni al servizio della greenshoe; oppure, in caso di prezzo minimo, b) un massimo di circa 40,3 milioni di azioni, di cui circa 14,8 milioni rinvenienti dall’aumento di capitale e circa 25,5 milioni poste in vendita dagli azionisti (inclusi 5,26 milioni di azioni al servizio della greenshoe). Il che significa che, al netto dell’esercizio della greenshoe e in caso di prezzo minimo, De Nora sbarcherà a Piazza Affari con una capitalizzazione di 473 milioni di euro.
Una buona fetta dell’offerta, come già in precedenza comunicato (si veda altro articolo di BeBeez), sarà coperta da due cornerstone investors, che si sono impegnati a sottoscrivere azioni sino a un massimo di 100 milioni di euro ciascuno. Il primo di questi è SQ Invest spa, società di investimenti che appartiene interamente a San Quirico spa, holding di partecipazioni della famiglia Garrone Mondini che controlla anche ERG, produttrice di energia da fonti rinnovabili quotata su Euronext Milan, si è impegnata ad agire come cornerstone investor nell’ambito dell’offerta. Ricordiamo che pochi giorni fa San Quirico ha siglato un accordo con il fondo australiano IFM Investor che prevede la creazione una newco alla quale farà capo il 62,5% di ERG. Di questa nuova holding, il 35% sarà controllato da IFM, che a quel punto possiederà circa il 22% della società quotata a Piazza Affari, per un investimento di oltre un miliardo di euro, in linea con la quotazione di Borsa di ERG, che capitalizza attorno ai 4,6 miliardi (si veda altro articolo di BeBeez). Il secondo cornerstone investor è invece 7-Industries Holding BV, family office di Ruthi Wertheimer specializzato in investimenti di minoranza a lungo termine in aziende industriali a tecnologia avanzata guidate da famiglie e imprenditori. Il numero totale di azioni dell’offerta acquistate dai cornerstone investors sarebbe di circa 13,3 milioni di azioni oggetto dell’offerta, il che li porterebbe a controllare il 6,05% ciascuno nel caso di collocamento delle azioni al prezzo massimo della forchetta. Quanto alla famiglia De Nora e Snam, si diluirebbero rispettivamente al 57,16% e al 25,43%, mentre il management salirebbe dall’1,22% all’1,79% e il mercato l’11,42%. Per contro, nel caso di prezzo minimo, De Nora scenderebbe al 56,73%, Snam al 25,88%, SQ Invest e 7-Industries avrebbero il 3,67% ciascuno, il management all’1,77% e il mercato il 10,05%.
Industrie De Nora spa nel 2021 ha realizzato ricavi totali per 616 milioni di euro (dai 500 milioni del 2020), un ebitda di 121 milioni (da 81 milioni del precedente esercizio) e un utile d’esercizio di oltre 66 milioni di euro sostanzialmente raddoppiato dai circa 33 milioni del 2020, il tutto a fronte di un indebitamento finanziario netto 189 milioni, incrementatosi di 94 milioni da fine 2020, dopo investimenti complessivo nell’anno per circa 34 milioni (si veda qui il bilancio 2021 di De Nora). Nel primo trimestre del 2022 ha quasi raddoppiato i ricavi (da 111 a 200 milioni di euro) e quasi quadruplicato l’ebit. Inoltre lo scorso maggio ha rifinanziato il debito esistente, assicurandosi due linee di credito, rispettivamente, da 200 milioni e 100 milioni di dollari (si veda altro articolo di BeBeez). La prima linea è stata messa a disposizione di Industrie di De Nora e la seconda a disposizione di De Nora Holdings US. In entrambi i casi il pool di banche finanziatrici è composto da BNL, Banco BPM, Intesa Sanpaolo, Mediobanca e UniCredit, anche in qualità di mandated lead arrangers e bookrunners e original lenders, oltre a Banca Popolare di Sondrio. UniCredit ha agito anche in qualità di agent del finanziamento. Il finanziamento sarà utilizzato anche per supportare le necessità di capitale circolante di tutte le società del gruppo.
Sulla base dei numeri 2021, De Nora è stata valutata 20,8 volte l’ebitda al prezzo minimo della forchetta e 25,5 volte l’ebitda al prezzo massimo, in entrambi i casi livelli sensibilmente superiori al multiplo medio di mercato, aggiornato a gennaio 2022, per il settore delle tecnologie e delle energie pulite, che è 16,87 volte l’ebitda. Quanto ai competitor più diretti considerati da De Nora nel suo prospetto informativo, il multiplo medio EV/ebitda per quelli del settore della produzione e vendita di elettrodi è di 24 volte, quello del settore della produzione e vendita di sistemi e soluzioni per il trattamento delle acque è di 17,8 volte.
![](https://bebeez.it/wp-content/uploads/2022/06/MultipliDeNora.jpg)
Fondata nel 1923 da Oronzo De Nora, Industrie De Nora è cresciuta tanto in maniera organica, grazie alla continua innovazione, quanto per linee esterne, attraverso importanti acquisizioni negli USA, nel Regno Unito, in Giappone e in Italia. De Nora è presente oggi con 25 sedi operative in 10 paesi con 5 centri di R&S in Italia, USA e Giappone. Il portafoglio di proprietà intellettuale del Gruppo comprende attualmente circa 260 famiglie di brevetti con più di 2.700 estensioni territoriali. In particolare, la società ha lanciato una nuova generazione di elettrodi, essenziali per accrescere le performance e la competitività dell’idrogeno prodotto attraverso elettrolisi alcalina, rendendo sempre più competitiva in termini economici la produzione di idrogeno tramite elettrolisi dell’acqua. In sinergia con il business degli elettrodi, De Nora detiene dal 2015 una partecipazione del 34% in ThyssenKrupp Uhde Chlorine Engineers (TKUCE), tra i leader mondiali nello sviluppo, assemblaggio e installazione di elettrolizzatori alcalini e nella produzione di cloro e soda caustica (si veda altro articolo di BeBeez).
Il ceo Paolo Dellachà ha detto a BeBeez che “l’azienda investirà i proventi della quotazione anche in operazioni globali di M&A acquisendo subfornitori e concorrenti di taglia inferiore nel settore degli elettrodi”. Nel settore trattamento delle acque, De Nora potrebbe invece perseguire un’ulteriore aumento della sua taglia orizzontale comprando aziende con sede in Europa dell’Est, America Latina, Benelux, Germania, Austria e Svizzera. Linee di credito bancario potrebbero fornire ulteriore supporto, ha concluso Dellachà senza fornire ulteriori dettagli.
E’ molto tempo che De Nora pensa alla quotazione. L’idea dell’ipo era già stata sul tavolo a fine 2015 (si veda altro articolo di BeBeez), prima che la proprietà decidesse invece di far entrare nel capitale il fondo Blackstone Tactical Opportunities con una quota di circa il 33% nell’aprile 2017 (si veda altro articolo di BeBeez). Il valore del deal allora non era stato reso noto, ma nei mesi precedenti, quando ancora De Nora non aveva riconsiderato la quotazione in Borsa, si era parlato di un enterprise value di circa 900 milioni. Oggi il valore del gruppo è ben maggiore. Ricordiamo, infatti, che nel novembre 2020 Snam ha annunciato l’acquisizione del 33% del capitale di Industrie De Nora, rilevandolo da Blackstone in un’operazione che ha valutato l’intero gruppo 1,2 miliardi di euro (si veda altro articolo di BeBeez).