Eni avrebbe messo nel mirino il produttore di gas e petrolio Neptune Energy, entrando in trattative preliminari per prenderne il controllo con un’operazione dal valore stimato in 5-6 miliardi di dollari. L’indiscrezione, trapelata nelle ultime ore, è stata rilanciata dall’agenzia Reuters, nonostante le due società al momento non abbiano ancora confermato e non risulti formalizzata alcuna offerta ufficiale.
Ricordiamo che nel 2019 Eni, tramite la controllata East Sepinggan Limited, aveva ceduto a Neptune Energy il 20% dell”omonima area al largo dell’Indonesia dove le due società erano già partner a Muara Bakau, che comprende il giacimento di Jangkrik nel bacino di Kutei, al largo di East Kalimantan, dove la società del Cane a Sei Zampe era in sino a quel momento operating partner della joint venture partecipata al 55% (si veda qui il comunicato stampa).
Con un forte focus su Norvegia e Olanda, Neptune Energy è un colosso del gas (74% della sua produzione totale), con una produzione di circa 130.000 barili di petrolio equivalente al giorno. Fondata nel 2015 da Sam Laidlaw, ex amministratore delegato del leader britannico del gas Centrica, nel 2017 Neptune ha poi acquisito le attività della francese Engie per 3,6 miliardi di euro (si veda qui il comunicato stampa), a seguito di un accordo che ha portato il fondo sovrano China Investment Corporation a diventarne il maggior azionista con il 49%. Nell’azionariato di Neptune sono presenti anche i giganti dei private equity Carlyle (30,6%) e CVC Capital Partners (20,4%).
Negli ultimi anni i soci di Neptune hanno provato a percorrere senza successo la strada della quotazione in Borsa, mentre nel 2021 hanno studiato la vendita di alcuni asset, salvo poi decidere di sospendere le trattative per sfruttare il buon momento di mercato del settore.
Nei nove mesi del 2022, il gruppo ha registrato un utile operativo record di 2,29 miliardi di dollari, profitti netti per 852 milioni di dollari e un debito netto che a fine settembre si era più che dimezzato a 654 milioni di dollari, dagli 1,7 miliardi dello stesso periodo del 2021 (si vedano qui i risultati di bilancio).
Infine si ricorda che pochi giorni fa Neptune Energy ha confermato una nuova scoperta nel Mare di Norvegia, che secondo le prime analisi sembra avere un potenziale commerciale (si veda qui il comunicato stampa). In particolare, la società ha confermato una nuova scoperta al pozzo Calypso spiegando che le stime preliminari sono comprese tra 1 a 3,5 milioni di metri cubi standard (MSm3) di petrolio equivalente recuperabile, corrispondente a 6-22 milioni di barili di petrolio equivalente (boe). Questa è la terza scoperta di Neptune in sei mesi sulla piattaforma continentale norvegese.