Il gruppo BF spa, holding di partecipazioni quotata a Piazza Affari e controllante dell’azienda agricola Bonifiche Ferraresi, ha ceduto altre quote del capitale della stessa Bonifiche Ferraresi attraverso tre distinte operazioni per un totale di 34,2 milioni di euro e ottenendo una plusvalenza complessiva di circa 11,4 milioni (si veda qui il comunicato stampa).
Più nello specifico, BF ha ceduto: un’ulteriore quota del 5% a ENI Natural Energies spa per 20 milioni di euro, in seguito all’accordo siglato con il cane a sei zampe nel 2021 (si veda altro articolo di BeBeez); una quota del 3% al gruppo valdostano dell’energia CVA, per 12 milioni (si veda qui il comunicato stampa di CVA); e, infine, una partecipazione dello 0,5% a Fondazione Banca del Monte di Lombardia, per 2,2 milioni
Tutte operazioni parte di un programma partito nel giugno 2021 con la vendita del 2,5% a Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, già azionista di BF con una quota pari al 3,4%, il programma ha poi visto altre cessioni: dell’1,25% a Equiter – Investimenti per il Territorio, dell’1% a Defendini Logistica, del 5% a ENI Natural Energies spa, dello 0,625% a LEB srl, dell’1,5% a Fondazione Sardegna e dell’1,25% a Finsipo srl.
Le operazioni elencate, sia le precedenti sia queste ultime tre, sono state condotte sulla base di un equity value di Bonifiche Ferraresi di 400 milioni di euro, lo stesso dell’operazione annunciata con ENI e con Intesa Sanpaolo (si veda altro articolo di BeBeez) per l’investimento da parte di queste ultime di 60 milioni di euro a vari livelli nel gruppo BF. Più nel dettaglio, l’accordo ha previsto l’acquisto iniziale da parte di ENI, per 20 milioni di euro, del 5% di Bonifiche Ferraresi e la sottoscrizione di aumento di capitale riservato, a seguito del quale ENI è arrivato a detenere il 3,32% di BF per un controvalore di altri 20milioni. Anche la Ca’ de Sass si è impegnata a sottoscrivere un aumento di capitale riservato in BF Holding, per un identico importo, 20 milioni, e sempre per il 3,32%. In tutto quindi BF ha portato nelle sue casse appunto più di 120 milioni.
Il programma di cessione avviato da BF Holding a metà del 2021 riguarda una quota fino al 49% di Bonifiche Ferraresi (che fino ad allora controllava il 100% di Bonifiche) e si sarebbe dovuto concludere entro la fine dello stesso anno, al fine di raccogliere risorse da investire nel Fondo Italiano Agri&Food (FIAF) lanciato nel marzo 2021 da Fondo Italiano d’Investimento sgr, a sua volta controllata al 55% da CDP Equity (si veda altro articolo di BeBeez) e di cui BF è cornerstone investor insieme a CDP Equity, così come annunciato nel luglio 2021 (si veda altro articolo di BeBeez). Il fondo ha poi annunciato il primo closing della raccolta a 130 milioni di euro su un target complessivo di 300 milioni a inizio dicembre 2022 (si veda altro articolo di BeBeez). Inizialmente era stato comunicato che il fondo avrebbe avuto un target di raccolta di almeno 250 milioni per il primo closing e di 700 milioni complessivi. Nella realtà poi gli obiettivi si sono ridimensionati. Come si legge nel Documento informativo relativo all’investimento di BF spa nel FIAF (a pag. 24 del file), il target del fondo è stato poi fissato a 300 milioni con un hard cap a 350 milioni, mentre l’obiettivo di primo closing era stato portato a 120 milioni. L’impegno di investimento di BF spa è quindi stato a sua volta ridimensionato da 120 a 60 milioni di euro. Contestualmente anche CDP Equity ha deliberato un investimento da 40 milioni di euro nel fondo (si veda altro articolo di BeBeez).
Contestualmente, l’idea di BF è coinvolgere nel capitale di Bonifiche Ferrraresi soggetti interessati a condividere lo sviluppo del gruppo BF nel settore agritech & food e, più in generale, a consolidare e rafforzare il network del Gruppo BF nella filiera agroalimentare italiana, iniziative nelle quali BF intende investire i proventi derivanti da tale valorizzazione
Per esempio, per CVA l’operazione è in linea con il processo di diversificazione del Gruppo delineato dal suo Piano Strategico 2022-2026, e rientra in un più ampio “accordo di investimento” che prevede la creazione di una partnership esclusiva, finalizzata allo sviluppo di una pipeline agrivoltaica sulle aree del Gruppo BF. In particolare, l’integrazione delle competenze agricola ed energetica dei due gruppi industriali consentirà uno sviluppo progettuale di qualità in ambito rinnovabile, contribuendo significativamente al processo di transizione energetica, così come previsto dal Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) e dalla strategica di decarbonizzazione e transizione energetica sostenuta dall’Unione Europea con “REpowerEU”. E sempre in tema di energie rinnovabili, poi, poco prima di Natale, CVA ha siglato un contratto preliminare per l’acquisizione, dai fondi Pioneer Point Partners e DavidsonKempner European Partners, del 100% di Sistemi Rinnovabili srl (ST), società che detiene 42 MW di impianti fotovoltaici operativi, 194 MW di progetti autorizzati e 846 MW di progetti in corso d’opera, cui si aggiunge una pipeline aggiuntiva in ulteriore sviluppo per ulteriori 1.200 MW (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione, del valore di 340 milioni di euro, era attesa dallo scorso giugno (si veda altro articolo di BeBeez).
Tornando a BF, il gruppo rappresenta, a oggi, la più grande realtà agricola italiana per Superficie Agricola Utilizzata (SAU), con oltre 11 mila ettari coltivati di proprietà e che, per il tramite di CAI, supporta e assiste, con oltre 11 mila soci, circa 70 mila imprenditori agricoli, che controllano, a loro volta, più di 5 milioni di ettari di SAU. BF Holding aveva chiuso il bilancio consolidato 2021 con un valore delle produzione di 269 milioni di euro (+ 176 del 2020), con un ebitda di 16 milioni (+60%) e una liquidità netta di 14,2 milioni (dal debito netto precedente di 33,5 milioni) (si veda qui il comunicato stampa). A fine giugno, il valore della produzione si è invece attestato a 452,8 milioni di euro (da 46,1 milioni nel primo semestre 2021), con un ebitda di 21,2 milioni (da 6,8 milioni) e un debito finanziario netto di 70,5 milioni (si veda qui il comunicato stampa).
Negli ultimi mesi BF ha poi condotto una ricca serie di investimenti, oltre a quello nel fondo FIAF. In particolare, lo scorso settembre ha contribuito al salvataggio del pastificio Ghigi 1870 insieme alla partecipata Consorzi Agrari d’Italia (si veda altro articolo di BeBeez), a luglio ha acquisito l’intero capitale sociale del produttore ferrarese di cous cous BIA da Alto Partners sgr (titolare del 95% di BIA) e Gescad (cui faceva capo il 5% residuo) per 20,5 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez), mentre a maggio ha rilevato il 30% di Pastificio Fabianelli spa, storica azienda di Castiglion Fiorentino, in provincia di Arezzo. Tra Fabianelli e Bonifiche esiste da anni un rapporto commerciale proficuo legato alla linea di prodotti alimentari (si veda altro articolo BeBeez). Non solo. Lo scorso novembre BF ha firmato con ENI un accordo di collaborazione per valutare lo sviluppo di colture atte alla produzione di energia in Italia, recuperando terreni degradati, abbandonati o inquinati, senza entrare in competizione con la filiera alimentare (si veda altro articolo di BeBeez).
A fine dicembre, poi, la controllata BF Agricola srl Società Agricola ha venduto a Nextalia sgr, l’intera sua quota del 51,06% in IBF Servizi spa, operatore di riferimento in Italia nei servizi di agricoltura di precisione, di innovazione tecnologica e nelle soluzioni software professionali per il settore agro-alimentare, in particolare condotti dalla sua controllata Agronica Group srl (si veda altro articolo di BeBeez). Contestualmente hanno venduto leloro quote a Nextalia anche i soci di minoranza, cioé Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare – Ismea (26,44%), A2A Smart City spa (11,25%) e e-Geos spa (11,25%). Il tutto per un valore di 50 milioni di euro, con BF Agricola che reinvestirà, sottoscrivendo un aumento di capitale, parte del prezzo di acquisto incassato nella newco che sarà holding di IBF, arrivando a detenere una partecipazione del 20%.
Principale azionista di BF è a oggi è ARUM spa (società dall’amministratore delegato Federico Vecchioni) con il 20,126%, dopo che la scorsa primavera CDP Equity ha venduto la sua intera partecipazione del 17,5% in BF spa: di questo, il 5,5% è stato acquistato appunto da ARUM e il 6% da Dompè Holdings (entrambi già azionisti di BF), mentre la quota residua del 6% è stata collocata presso altri investitori (si veda altro articolo di BeBeez). Dompé Holdings è ora il secondo azionista di BF con il 20,04%, seguito da Fondazione Cariplo al 19,29% e da ISMEA al 6,04% (si veda qui il sito di Consob).