Intesa Sanpaolo è tornata ad essere di nuovo protagonista nell’ambito del Programma Filiere, stavolta con un accordo sottoscritto con Latteria Sociale Valtellina che grazie a un plafond di 5 milioni di euro a favore dei soci conferenti faciliterà l’accesso al credito per le oltre 110 aziende facenti parte del processo produttivo (si veda qui il comunicato stampa).
Più nello specifico, le aziende agricole della cooperativa lombarda avranno la possibilità di essere sostenute nell’ambito della filiera del latte per superare le attuali difficoltà e accrescere gli sbocchi in diversi mercati, con l’obiettivo di favorire ulteriormente il supporto finanziario agli imprenditori che intendono realizzare nuovi impianti e/o miglioramenti. Un intervento che rientra nelle iniziative che la banca ha messo in atto in coerenza e a supporto degli investimenti legati al PNRR.
La Latteria Sociale Valtellina di Delebio (SO) è appunto una cooperativa agricola di primo grado costituita nel 1969 con 110 allevatori soci, nella quasi totalità agricoltori professionali, che impiega oltre 130 unità lavorative, tanto da potersi definire tutt’oggi il primo e il più conosciuto caseificio valtellinese. Raccogliendo l’eredità delle piccole latterie sociali di paese che, per le loro dimensioni e per la loro modesta struttura si stavano rivelando incapaci di affrontare un mercato sempre più esigente in ogni termine, la Latteria Sociale Valtellina ha consentito di specializzare il lavoro separando l’attività di produzione del latte dalle fasi di raccolta, trasformazione, stagionatura e commercializzazione dei prodotti caseari permettendo agli allevatori crescenti specializzazione e professionalità e alla cooperativa l’adozione di tecnologie di lavorazione sempre più evolute per ottenere prodotti di elevato standard qualitativo, nel rispetto delle più rigorose norme di genuinità e salubrità, secondo i dettami della tradizione dei più alti standard di benessere animale.
Fabio Esposito, direttore generale Latteria Sociale Valtellina di Delebio ha commentato: “Nel corso degli anni, i processi interni di raccolta, gestione e trasformazione della materia prima hanno subito notevoli cambiamenti e miglioramenti tecnologici, tutti orientati alla massima sicurezza alimentare, efficienza energetica, riduzione dell’utilizzo della risorsa idrica e dell’impatto ambientale. Progetti molto significativi, quali il nuovo concertatore del siero che renderà la struttura di Delebio autosufficiente sotto il consumo idrico, e l’installazione di pannelli fotovoltaici su tutte le strutture aziendali che produrranno oltre 550 MWh/anno sono già stati pianificati per il 2022, mentre altri saranno realizzati nei prossimi anni. Questa collaborazione con Intesa Sanpaolo – conclude il direttore Esposito – è un forte segnale di fiducia verso la filiera agricola provinciale che potrà contare su formule di accesso al credito agevolate e personalizzate in funzione delle finalità di investimento che ciascun soggetto dovrà perseguire”.
Massimiliano Cattozzi, responsabile Direzione Agribusiness Intesa Sanpaolo, ha aggiunto: “L’accordo con la Latteria Sociale Valtellina è la conferma della nostra volontà di sostenere le eccellenze dei territori e tra queste la produzione del latte di alta qualità. Attraverso il Programma Filiere della banca, la Latteria ci segnalerà i propri fornitori strategici che in virtù dell’appartenenza alla filiera potranno avere un miglior accesso ai servizi finanziari in termini di condizioni e di tempi. Intesa Sanpaolo mette a disposizione un plafond di 5 milioni di euro per accompagnare gli investimenti delle piccole imprese di questa filiera, in particolare promuovendo quelli legati alla transizione sostenibile e alla digitalizzazione, fondamentali per essere competitivi sul mercato oltre all’autonomia energetica, in coerenza con gli interventi del PNRR”.
Nel comparto agro alimentare, Intesa Sanpaolo ha già attivato 170 contratti di filiera che hanno coinvolto oltre 6.500 fornitori, un giro d’affari complessivo di oltre 22 miliardi di euro e oltre 22.000 dipendenti del capo-filiera. Sempre nel medesimo ambito, soltanto pochi giorni fa la banca guidata da Carlo Messina ha sottoscritto un accordo di collaborazione con Roncadin, mediante il quale i circa 600 fornitori dell’azienda distribuiti in 80 province italiane saranno accompagnati nei progetti di crescita sul territorio, di internazionalizzazione e di rinnovamento delle strutture produttive (si veda qui il comunicato stampa).
La Ca’ de Sass sta sostenendo le imprese e gli enti italiani interessati al PNRR con la piattaforma digitale “Incent Now”, in collaborazione con Deloitte, messa a disposizione gratuitamente per tutti i clienti. La piattaforma digitale sarà costantemente aggiornata con le informazioni relative alle misure e ai bandi resi pubblici da enti istituzionali nazionali ed europei nell’ambito della pianificazione del PNRR. Ciascun cliente, inclusi quelli del settore agro alimentare, potrà individuare rapidamente le migliori opportunità sulla base del suo profilo, del suo settore di attività e del suo territorio e raccogliere le informazioni utili per presentare i propri progetti di investimento concorrendo all’assegnazione dei fondi pubblici.
Ricordiamo che il Programma Filiere è stato lanciato per la prima volta nel 2015 (si veda altro articolo di Bebeez) con un un plafond di 5 miliardi di euro inizialmente dedicato a 90 aziende capofila. In seguito, nel 2020, la banca lo ha rinnovato raddoppiando il plafond a 10 miliardi di euro (si veda qui il comunicato stampa) destinati in piena pandemia a supportare la ripartenza di circa 2.500 filiere italiane ad altissimo potenziale, appartenenti a tutti i settori produttivi e distribuite sull’intero territorio nazionale. Con questo programma, la banca lomardo-piemontese persegue da anni l’obiettivo di far crescere le filiere produttive di eccellenza del sistema imprenditoriale italiano attraverso soluzioni finanziarie che possano facilitare gli investimenti, in particolare quelli destinati all’efficientamento energetico, alla transizione ecologica, alla riduzione dei consumi idrici, alla valorizzazione dell’agricoltura biologica, all’ammodernamento delle aziende (Agricoltura 4.0), nonché il supporto per la gestione delle attività correnti e di campagna con specifici prodotti dedicati.