Dopo aver acquisito la spagnola Pizza Artesana e la mantovana Mantua Surgelati, Italpizza, società modenese fondata nel 1991 attiva nella produzione di pizze congelate e controllata dalla Dream Food di Cristian Pederzin, ha acquisito da Nestlé, multinazionale svizzera fondata nel 1866 attiva nel settore alimentare, lo stabilimento di Caudry nel Nord-Est della Francia, in cui veniva prodotta la pizza surgelata Fraich’up a marchio Buitoni.
Per questa operazione, oltre al costo dell’acquisto del sito produttivo, Italpizza stanzierà più di 12 milioni di euro di investimenti per i lavori di ammodernamento e rilancio dell’impianto in un piano pluriennale che si svilupperà dal 2024 al 2028.
Scouting Capital Advisors, già al fianco di Italpizza ed i suoi azionisti nel 2022 nell’acquisizione di Mantua Surgelati, ha seguito l’operazione. Gli aspetti legali sono stati curati dallo Studio Cartwright Pescatore e Chiarello-Tomei. Nestlé è stata assistita da Oneida Associes per gli aspetti finanziari e da Reed Smith per gli aspetti legali (si veda qui il comunicato stampa).
L’acquisizione consentirà all’azienda di rafforzare la propria presenza industriale in Europa che, attualmente, comprende 6 stabilimenti che riforniscono clienti in 60 Paesi, e servire direttamente il mercato del Nord Europa e quello UK riducendo i costi di logistica e razionalizzando la produzione dell’impianto, aumentandone la capacità produttiva.
Forte della sua esperienza il Gruppo Italpizza (oltre 1.700 addetti e una capacità produttiva annua di 435 milioni di pizze), produrrà (sulle due linee) esclusivamente prodotti precotti al forno. La società auspica di riuscire a soddisfare i volumi di produzione su grande scala già acquisiti attraverso importanti contratti con nuovi clienti internazionali. L’inaugurazione è prevista indicativamente per l’autunno 2024, ma dipenderà anche dai tempi dei processi burocratici e amministrativi.
Italpizza ha apprezzato la positiva accoglienza da parte degli ex lavoratori che si sono espressi con una votazione favorevole all’operazione, questo grazie anche al fruttuoso dialogo stabilitosi con i sindacati francesi. Il processo di selezione e assunzione delle maestranze è già in corso, saranno una ventina circa i nuovi lavoratori il cui primo obiettivo sarà la riconversione e la ripartenza delle linee di produzione. Il personale di produzione invece verrà selezionato poco prima che sia pronta la fabbrica e sono previsti a regime, nel 2028, l’inserimento di circa 140 addetti.
“Personalmente, sono molto legato alla Francia, paese nel quale con Italpizza siamo presenti da trent’anni e dove serviamo le principali catene di distribuzione”, ha detto Pederzini, presidente di Italpizza. “L’acquisizione dello stabilimento di Caudry, per la sua ubicazione, la sua attrattività economica e le sue competenze, è fondamentale per Italpizza perché si iscrive in un vasto progetto di internazionalizzazione che portiamo avanti da qualche anno. Avere un hub produttivo in una posizione strategica nel Nord Europa ci permetterà di essere più competitivi in ciò che concerne lo sviluppo della distribuzione dei nostri prodotti in quella zona”, ha concluso.
Per l’azienda italiana, che sviluppa un volume d’affari di quasi 400 milioni di euro, di cui il 60% sui mercati esteri, si tratta dell’ultima acquisizione in ordine temporale dopo quella di Italgelato, Mantua surgelati e della spagnola Pizza Artesana Malgrat.
Ricordiamo, nel dettaglio, che il 17 ottobre 2022 il gruppo Italpizza ha acquistato la totalità delle quote dell’industria spagnola Pizza Artesana Malgrat, nota azienda di Malgrat de Mar, a 60 km da Barcellona. L’operazione messa in campo da Italpizza aveva già l’obiettivo di intensificare il processo di internazionalizzazione che permetterà al gruppo di essere direttamente presente nei paesi che registrano importanti margini di crescita di questo mercato.
Ricordiamo poi che nel marzo del 2021 Italpizza ha emesso un minibond da 20 milioni di euro, sottoscritto da Unicredit e garantito al 70% da Sace (si veda qui il comunicato stampa di allora) e si veda qui un altro articolo di BeBeez. L’operazione è stata strutturata con un piano di ammortamento ad hoc sulle specifiche necessità aziendali e prevede una durata di 72 mesi (2027). I proventi dell’emissione saranno utilizzati sempre per finanziare il piano di espansione commerciale della società, soprattutto all’estero.
In precedenza nel novembre del 2020, Italpizza aveva acquisito Antico Forno a Legna, produttore in crisi di pizze surgelate con sede a Mortara (Pavia), che conta 85 dipendenti e un fatturato di 10,5 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). In virtù di questa operazione, conclusa al prezzo di 4,9 milioni di euro, il Tribunale di Pavia ha omologato il concordato in continuità diretta di Antico Forno a Legna (si veda altro articolo di BeBeez), dopo che lo scorso luglio aveva ammesso il piano definitivo di concordato preventivo in continuità, presentato dall’azienda a maggio 2020 (si veda altro articolo di BeBeez). Ricordiamo che Italpizza già nel settembre 2019, attraverso la newco Italforno srl, aveva stipulato un contratto di affitto sullo stabilimento di Antico Forno a Legna, impegnandosi a investire, in caso di aggiudicazione, circa 5 milioni di euro.
Come prima accennato, Italpizza è controllata dal fondatore e amministratore delegato Cristian Pederzini tramite la holding Dreamfoods srl. Nel 2008 il gruppo inglese produttore di cibi pronti Bakkavor aveva acquisito il 90% della società, ma nel maggio del 2014 Bakkavor aveva poi ceduto a DreamFooods un primo 40% della società, e nell’aprile 2015 aveva ceduto il resto del capitale sempre a Dreamfoods (si veda altro articolo di BeBeez).
Italpizza, fondata nel 1991, ha sede a Modena e ha chiuso il 2022 con un volume d’affari di quasi 200 milioni di euro, di cui il 60% sui mercati esteri ripartito in 54 Paesi, un ebitda di 8,3 milioni e un indebitamento finanziario netto di 16,7 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente). È stata la prima società in Europa a esportare le pizze italiane negli Usa, per cui oggi è il primo esportatore italiano di pizze cotte in forno a legna sul mercato americano.