La famiglia Nattino riorganizza l’assetto della Banca Finnat Euramerica, concentrando le azioni in una holding per arrivare a far scattare l’opa obbligatoria e delistare il titolo da Piazza Affari (si veda qui il comunicato stampa).
In particolare i componenti del ramo della famiglia Nattino che fa capo al Cavaliere del lavoro Giampietro Nattino, e cioé lo stesso Giampietro Nattino, Arturo Nattino, Andrea Nattino, Giulia Nattino, Paola Nattino, Celeste Buitoni, Giampietro Nattino jr e Paolo Nattino, concentreranno nella newco Nattino Holding srl le loro azioni, complessivamente pari al 68,72% circa del capitale di Banca Finnat. Le azioni verranno conferite al prezzo di 0,31 euro per azione. Ieri il titolo di Banca Finnat a Piazza Affari ha chiuso a 0,2520 euro, in leggero ribasso da 0,2540 di mercoledì 23 marzo, per una capitalizzazione di poco più di 92 milioni di euro.
Il conferimento determinerà l’acquisizione del controllo di diritto della banca da parte di holding e quindi, al closing dell’operazione, la holding, mediante una società veicolo BidCo, interamente controllata da holding stessa, promuoverà un’offerta pubblica di acquisto obbligatoria totalitaria su tutte le azioni che rappresentano il flottante della banca, pari a circa il 15,34%.
Il flottante è costituito da tutte le azioni in circolazione, meno ovviamente quelle oggetto del conferimento a Nattino holding; meno le azioni proprie pari a circa il 7,94%; e meno le azioni detenute da altri soci con i quali sono stati siglati patti parasociali, in quanto persone che agiscono di concerto. E cioé il ramo della famiglia che fa capo ad Angelo Nattino, e cioé Maria Sole Nattino, Ilaria Nattino e Daniela Salivetto, complessivamente titolari del 4,80%; Giovanni Malagò e Lupo Rattazzi tramite la holding GL Investimenti srl, titolari complessivamente del 2,01%; e la famiglia Mondello per il tramite di HPA srl, titolare dell’1,19%
L’opa sarà lanciata a un corrispettivo non inferiore a 0,31 euro per azione, con l’obiettivo del delisting del titolo. L’esborso massimo in caso di adesione totalitaria all’offerta sarà di circa 17,25 milioni, a cui Nattino Holding e la BidCo faranno fronte in parte utilizzando fondi propri, che saranno messi loro a disposizione dai componenti della famiglia Nattino a titolo di finanziamento soci, e in parte facendo ricorso a un finanziamento messo a disposizione da Intesa Sanpaolo.
Nel caso in cui, all’esito dell’offerta, Nattino holding e Bidco superassero la soglia del 90% del capitale della banca (considerando anche le azioni proprie detenute da quest’ultima), non verrà ripristinato il flottante e si procederà al delisting delle azioni della Banca, nel rispetto della disciplina in materia di sell out e di squeeze out. Qualora sia conseguito il delisting della Banca, Holding intende proporre ai competenti organi della Banca, subordinatamente al rilascio delle necessarie autorizzazioni di legge e regolamentari, la realizzazione della fusione per incorporazione di BidCo nella stessa banca.
Fondata da Pietro Nattino alla fine dell’Ottocento, la banca è oggi guidata dalla quinta generazione della famiglia fondatrice e offre servizi di private banking & wealth management, attività fiduciaria, advisory & corporate finance e real estate. L’istituto ha chiuso il 2021 con masse totali in gestione a quota 18,1 miliardi euro, un utile netto di gruppo di 6,1 milioni (da 5,1 milioni nel 2020) e con un margine di intermediazione di 67,5 milioni (da 68,2 milioni). Su quest’ultimo hanno influito, positivamente, da un lato, un incremento delle commissioni nette dell’11% (da 49,4 a 54,9 milioni), in particolare dovuto alla crescita del 17% delle commissioni nette riferibili al contributo dei servizi di consulenza finanziaria, di intermediazione, di corporate finance e di collocamento, e dall’altro la crescita del 7% dei ricavi della controllata InvestiRE sgr (si veda qui il comunicato stampa).
Nei giorni scorsi Banca Finnat si è collocata al terzo posto nella classifica 2021 degli arranger di minibond stilata dall’Osservatorio Minibond della School of Management del Politecnico di Milano, con 163,35 milioni euro di deal, spalmati su 5 emissioni, di cui 3 sottostanti a basket bond (si veda altro articolo di BeBeez). Ricordiamo, infatti, che Banca Finnat ha svolto sia il ruolo di arranger sia il ruolo di investitore in relazione all’Euronext Growth Basket Bond, programma da 50 milioni di euro lanciato nell’ottobre 2021, di cui sono anchor investor Cdp e Mcc (si veda altro articolo di BeBeez).
Circa un anno fa, invece, Banca Finnat Euramerica è salita al 59,16% dell’asset manager immobiliare, già in precedenza controllato, InvestiRe sgr. Nel dettaglio, la banca ha acquistato il 17,9% della sgr da Covivio e contestualmente ha ceduto l’8,9% di tale quota a Enpaf (Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza Farmacisti), salendo così al termine dell’operazione appunto al 59,16% dal 50,16% (si veda altro articolo di BeBeez). L’Ente è il quotista unico del Fondo FIEPP (Fondo Immobiliare Enti di Previdenza dei Professionisti), gestito proprio da InvestiRe, che nel maggio 2020 ha acquisito un portafoglio immobiliare da 200 milioni di euro da Reale Mutua (si veda altro articolo di BeBeez).
Proprio ieri InvestiRe sgr ha annunciato l’acquisizione di 25 immobili, per un valore di circa 300 milioni di euro da Apollo Global Management (si veda altro articolo di BeBeez). Si tratta di immobili facenti parte del portafoglio Project Dream, che era stato oggetto di una procedura competitiva indetta da Fondazione Enpam, l’Ente Nazionale di previdenza e assistenza dei medici e degli odontoiatri, per la dismissione e valorizzazione di una quota del proprio patrimonio immobiliare. L’asta si era poi appunto chiusa nel maggio 2021 con l’aggiudicazione ad Apollo del portafoglio dei 68 immobili messi in vendita per una valorizzazione complessiva di 832 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez).