Il Gruppo Lavazza comunica i risultati di bilancio 2022 e, con l’occasione, indica la finalizzazione dell’acquisizione del rivenditore online francese MaxiCoffee, che si rivolge sia a clienti privati sia ad attività commerciali tramite la sua piattaforma e-commerce dove sono in vendita 8.000 prodotti di 350 marchi diversi di caffè, come anticipato lo scorso novembre in un altro articolo di BeBeez (si veda qui il comunicato stampa).
Prima della finalizzazione del deal e dunque dell’ingresso del Gruppo Lavazza, il capitale di MaxiCoffee era detenuto dal fondatore Christophe Brancato, da 21 Invest France (che l’aveva in portafoglio dal 2011) e da altri azionisti di minoranza. Ora, a seguito dell’acquisizione il gruppo Lavazza è diventato azionista di maggioranza mentre Brancato reinvestirà nel capitale di MaxiCoffee con una quota di partecipazione minoritaria mantenendo la carica di presidente.
MaxiCoffee è stata fondata nel 2007 nel Sudovest della Francia su iniziativa proprio di Brancato con l’obiettivo di mettere in luce da un lato la versatilità del mondo del caffè e, dall’altro, il caffè quale vettore di sviluppo umano e sociale. Oggi la società conta circa 1500 dipendenti ed è diventata una piattaforma phygital di riferimento nel mondo del caffè. Inoltre, MaxiCoffee annovera oltre 350 brand e 8000 prodotti accessibili sia a clienti privati sia professionali, quali hotel, ristoranti, uffici e piccoli negozi. Alla piattaforma e-commerce e alla sua rete di 60 punti commerciali, si aggiungono inoltre alcuni concept store situati tutti sul territorio francese e una serie di Ėcole du Café con sede a Bordeaux, Marsiglia e Parigi, scuole di formazione certificate sulle tecniche di preparazione e torrefazione del caffè per gli appassionati del caffè e futuri esperti baristi e/o torrefattori. La società ha un giro d’affari di circa 300 milioni di euro.
“Con l’acquisizione prosegue la nostra strategia di espansione internazionale e di rafforzamento nei mercati chiave. MaxiCoffee avrà una gestione totalmente separata e autonoma, mantenendo intatto il suo modello di business di successo”, ha spiegato l’amministratore delegato del Gruppo Lavazza, Antonio Baravalle. La Francia è un mercato chiave per il gruppo che intende rafforzare la presenza nell’e-commerce accrescendo il presidio nel mercato b2c/consumer.
Quanto ai numeri, nonostante lo scenario macroeconomico particolarmente complesso, che ha visto un forte rincaro del caffè verde, del costo di imballi, di energia, gas e costi di logistica e noli, oltre all’apprezzamento del dollaro, il Gruppo ha conseguito risultati di gestione 2022 positivi e una redditività in linea con l’esercizio precedente.
Nel 2022 Lavazza ha ottenuto ricavi pari a 2,7 miliardi di euro con una crescita del +17,6% rispetto al 2021. Il fatturato risulta in crescita sia nel canale home sia nel canale fuori casa (+26%). Continua la crescita del segmento Beans, che anche quest’anno emerge come il più dinamico sul mercato. Prendendo in considerazione le 15 principali geografie in cui opera il Gruppo, il segmento Beans registra un incremento di mercato a +1,4% rispetto al 2021 e il gruppo Lavazza guadagna +1,5% di quota grazie a una crescita del 12% rispetto al 2021. Nel segmento dei single serve (capsule), confermatosi il più competitivo, il Gruppo prosegue il proprio piano di lancio delle capsule in alluminio.
A livello geografico, il Gruppo Lavazza ha registrato tassi di crescita a sell out a valore nel canale retail in Germania (+18,1%), Stati Uniti (+14,1%), Polonia (+28%); anche in Italia e Francia si registra un incremento rispettivamente dell’1,5% e 6,1%, dopo la flessione riportata nel 2021.
L’ebitda del Gruppo è pari a 309 milioni, in linea con quello del 2021 quando era pari a 312 milioni, con un ebitda margin pari al 11,4%, rispetto al 13,5% del 2021. L’ebit si è attestato a 160 milioni, in linea con l’esercizio 2021 quando era pari a 164 milioni del 2021, con un ebit margin pari al 5,9%.
L’utile netto è stato pari a 95 milioni di euro, rispetto a 105 milioni di euro dello scorso esercizio. La posizione finanziaria netta a fine 2022 è pari a 136 milioni, a conferma della solidità finanziaria del Gruppo. La dinamica inflattiva ha impattato gli aspetti patrimoniali, in particolare per l’apprezzamento del magazzino, portando il flusso di cassa operativo in territorio leggermente negativo (-8milioni di euro).
“I risultati del 2022 rappresentano un ulteriore traguardo per il nostro Gruppo: pur in uno scenario particolarmente sfidante, siamo stati in grado di sostenere la crescita del fatturato e mantenere la marginalità in linea con gli anni precedenti. Ciò è stato possibile grazie al forte impegno su tutti i livelli aziendali nel portare avanti una strategia di sviluppo internazionale insieme a una gestione di contenimento dei costi in un contesto estremamente complesso”, ha detto Baravalle. “L’attenzione del Gruppo è ora focalizzata sull’eccezionale rialzo dei costi avvenuto nell’esercizio appena concluso che condizionerà pesantemente anche l’esercizio 2023”, ha aggiunto.
Il Gruppo Lavazza, inoltre, continua con determinazione il proprio percorso di integrazione dei criteri Esg nel modello di business. Da una parte, ha definito un articolato programma di attività finalizzato a coinvolgere le comunità in cui opera e creare valore condiviso, generando un impatto positivo a livello sociale, economico e ambientale, mentre dall’altra continua a impegnarsi nella lotta al cambiamento climatico, con l’obiettivo di azzerare l’impatto delle emissioni di carbonio generate lungo l’intera catena di valore, In particolare, prosegue la “Roadmap del Packaging Sostenibile” che ha l’obiettivo di rendere l’intero portfolio packaging riutilizzabile, riciclabile o compostabile entro il 2025.
In linea con gli anni precedenti, a giugno sarà pubblicato il Bilancio di Sostenibilità (il 9°) redatto su base volontaria secondo lo standard della Global Reporting Initiative, i principali criteri di riferimento internazionali per la rendicontazione della performance di sostenibilità, sottoposto a revisione da parte di una società di assurance esterna.
L’operazione MaxiCoffee è la conferma dell’importanza del mercato francese per Lavazza, che ha già effettuato altre importanti operazioni Oltralpe. Nel 2015 infatti, ha investito 800 milioni di euro in Carte Noire, leader nel mercato francese del caffè, allora con una quota di mercato di circa il 20% nel canale retail. L’operazione aveva coinvolto tutte le attività europee di Carte Noire, a eccezione dei rami di business Carte Noire Instant Coffee, le capsule e le attività relative al canale fuori casa. A vendere era stata Koninklijke Douwe Egberts B.V, controllata di Mondelez International (si veda altro articolo di BeBeez). Solo pochi mesi prima, a gennaio, aveva già investito 600 milioni in due marchi francesi di caffé, L’Or e Grand Mere, messi in vendita proprio da Mondelez International e D.E Master Blenders 1753, rispettivamente il numero due e il numero tre a livello mondiale nella torrefazione di caffé, dopo Nestlé, per ottenere dall’Antitrust UE l’autorizzazione alla fusione del business del caffè (si veda altro articolo di BeBeez).