Lavazza guarda alla Francia. Il gruppo italiano ha infatti presentato un’offerta vincolante per l’acquisizione del 100% del rivenditore online transalpino MaxiCoffee, che si rivolge sia a clienti privati che ad attività commerciali tramite la sua piattaforma e-commerce dove sono in vendita 8.000 prodotti di 350 marchi diversi di caffè.
Il capitale di MaxiCoffee è oggi detenuto dal fondatore Christophe Brancato, da 21 Invest France (che ha in portafoglio dal 2011) e da altri azionisti di minoranza. A seguito dell’acquisizione il gruppo Lavazza diventerà azionista di maggioranza e Brancato reinvestirà nel capitale di MaxiCoffee con una quota di partecipazione minoritaria mantenendo la carica di presidente.
Nell’ambito dell’operazione, MaxiCoffee è assistito da Mayer Brown, mentre Lavazza è stata assistita da Bnp Paribas, Boston Consulting Group, PriceWaterhouseCooper, De Gaulle Fleurance & Associés (si veda qui il comunicato stampa)
MaxiCoffee è stata fondata nel 2007 nel Sudovest della Francia su iniziativa di Christophe Brancato con l’obiettivo di mettere in luce da un lato la versatilità del mondo del caffè, e dall’altro il caffè quale vettore di sviluppo umano e sociale. Oggi MaxiCoffee conta circa 1500 dipendenti e da qualche anno è diventata una Piattaforma Phygital di riferimento nel mondo del caffè. Inoltre, MaxiCoffee annovera oltre 350 brand e 8000 prodotti accessibili sia a clienti privati, ma anche professionali quali hotel, ristoranti, uffici e piccoli negozi. Alla piattaforma e-commerce e alla sua rete di 60 punti commerciali, si aggiungono inoltre alcuni concept store situati tutti sul territorio francese e una serie di Ėcole du Café con sede a Bordeaux, Marsiglia e Parigi, scuole di formazione certificate sulle tecniche di preparazione e torrefazione del caffè per gli appassionati del caffè e futuri esperti baristi e/o torrefattori. La scietà ha chiuso il 2021 con ricavi per circa 31 milioni di euro
L’operazione è soggetta alla preventiva procedura di informazione e consultazione del Comitato economico e sociale delle società del gruppo MaxiCoffee e, successivamente, sarà sottoposta all’approvazione della Direzione generale per la concorrenza, i consumatori e il controllo delle frodi. Con MaxiCoffee, il Gruppo Lavazza continuerà a valorizzare e accrescere la propria presenza in tutti i segmenti del caffè nei mercati di riferimento.
Con MaxiCoffee, il gruppo Lavazza continuerà a valorizzare e accrescere la propria presenza in tutti i segmenti del caffè nei mercati di riferimento. L’operazione consente di consolidare il posizionamento in Francia che, come ha spiegato il ceo di Lavazza, Antonio Baravalle, è un “mercato chiave per il gruppo, e di rafforzare la nostra presenza nell’e-commerce accrescendo il presidio nel mercato B2C/consumer. L’operazione si inserisce perfettamente nella nostra strategia di sviluppo internazionale e, in particolare, ci permette di estendere la nostra già eccellente e capillare rete di vendita e di partner distributivi con una realtà solida e leader nel proprio mercato di riferimento, che condivide con Lavazza gli stessi valori: qualità del prodotto, una vision di lungo termine e forte attenzione verso i propri dipendenti e stakeholder. La nostra strategia prevede di supportare l’ulteriore sviluppo di MaxiCoffee, che manterrà il suo profilo di piattaforma e-commerce multibrand e resterà indipendente. Il nostro ingresso non andrà a modificare in alcun modo il suo modello di business di successo, al contrario ne favorirà la crescita grazie all’attivazione dei nostri piani di sviluppo internazionale”.
Per quanto riguarda la società francese, il deal permetterà di “continuare a soddisfare e rafforzare i rapporti già consolidati con i nostri clienti, consumatori e fornitori. Si apre una nuova fase di lungo termine e di crescita che ci supporterà nel raggiungere i nostri obiettivi di sviluppo, in linea con i valori sociali e umani che da sempre caratterizzano la grande comunità di MaxiCoffee”, ha detto Brancato, presidente di MaxiCoffee.
François Barbier, managing partner & ceo de 21 Invest France, ha dichiarato: “Siamo pronti a lasciare un’azienda con cui abbiamo realizzato un percorso imprenditoriale di crescita fuori dal comune. Nel corso degli anni abbiamo sostenuto la trasformazione di MaxiCoffee, che da pmi è diventata un’azienda leader a livello nazionale, specializzata nel settore del caffè, e con una forte presenza sia fisica che digitale, leve fondamentali per lo sviluppo del gruppo. Oggi, la società è considerata sia per il suo know-how sia per la sua innovazione tecnologica, come riconosciuto esponente phygital del mondo del caffè. Lavazza e Brancato si sono scelti per continuare insieme questo percorso di crescita, e siamo convinti che Lavazza, continuerà a contribuire al successo nel lungo termine di MaxiCoffee in Francia e all’estero”.
L’operazione du MaxiCoffee non è che la conferma dell’importanza del mercato francese per Lavazza, che ha già effettuato altre importanti operazioni Oltralpe. Nell’estate del 2015 il gruppo piemontese del caffè ha infatti investito 800 milioni di euro in Carte Noire, leader nel mercato francese del caffè, allora con una quota di mercato di circa il 20% nel canale retail. L’operazione ha coinvolto tutte le attività europee di Carte Noire, a eccezione dei rami di business Carte Noire Instant Coffee, le capsule e le attività relative al canale fuori casa. A vendere era stata Koninklijke Douwe Egberts B.V, controllata di Mondelez International (si veda altro articolo di BeBeez). Solo pochi mesi prima, a gennaio, aveva già investito 600 milioni in due marchi francesi di caffé, L’Or e Grand Mere,messi in vendita proprio da Mondelez International e D.E Master Blenders 1753, rispettivamente il numero due e il numero tre a livello mondiale nella torrefazione di caffé, dopo Nestlé, per ottenere dall’Antitrust UE l’autorizzazione alla fusione del business del caffè (si veda altro articolo di BeBeez).
Quanto a 21 Invest France, ricordiamo che una settimana fa il ramo francese della 21 Invest Holding guidata da Alessandro Benetton, ha portato al debutto negli investimenti il fondo VI con l’acquisizione della maggioranza in Agorastore (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione, firmata lo scorso 1° ottobre 2022, consente l’uscita degli attuali azionisti di maggioranza, cioè David Rihai e Olivier Nataf e dà luogo a un significativo reinvestimento da parte del management guidato da Olivier de La Chaise (si veda qui il comunicato stampa), oltre all’ingresso di Bpifrance come azionista di minoranza.
Inoltre lo scorso settembre la controllata di 21 Invest France TVH Consulting, azienda software francese specializzata in soluzioni ERP e business intelligence, ha annunciato l’acquisizione di Fidens (si veda qui il comunicato stampa) e si veda altro articolo di BeBeez. 21 Invest France, attraverso il suo Fondo V, aveva acquisito il controllo di TVH Consulting nell’agosto 2021 (si veda qui il comunicato stampa di allora). A vendere era stato Sparring Capital insieme ad alcuni coinvestitori, mentre i manager avevano reinvestito per una minoranza. Al momento dell’acquisizione, 21 Invest France aveva dichiarato che avrebbe accompagnato TVH sia nella sua crescita organica sia in una crescita per acquisizioni con target system integrator ed editori di software, al fine di ampliare l’offerta del gruppo e rafforzare la sua posizione nei segmenti esistenti.
Sul fronte delle acquisizioni, ProductLife Group (PLG), gruppo francese che fornisce servizi di regolamentazione e farmacovigilanza alle principali aziende farmaceutiche, controllato da 21 Invest France dal 2019, lo scorso ottobre ha effettuato due nuovi investimenti, di cui uno in Francia e l’altro in Danimarca, dopo quattro precedenti in Francia, Stati Uniti, Europa Centrale e India. Con queste due nuove acquisizioni, il gruppo conta ora 850 dipendenti in 50 paesi e genera un fatturato consolidato di 80 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Si tratta del 7° build-up di PLG, in linea con la sua tabella di marcia strategica. Grazie a una forte crescita organica. Le due acquisizioni dello scorso ottobre sono Quoretex (Francia) e Pharma IT (Danimarca). Grazie a qieste PLG continua a consolidare il proprio slancio anche grazie al completamento dell’acquisizione dell’azienda olandese Zwiers Regulatory Consultancy. La chiusura di questa transazione è avvenuta il 6 ottobre, contemporaneamente al rifinanziamento del debito del gruppo. In questa occasione Barings e White Peaks Capital sono subentrati a Zencap Asset Management (si veda qui il comunicato stampa). Fondata nel 2011 nei Paesi Bassi, Zwiers Regulatory Consultancy (ZRC) supporta start-up e grandi aziende farmaceutiche durante l’intero ciclo di vita dei loro farmaci e dispositivi medici. L’azienda offre supporto strategico e operativo dallo sviluppo clinico alla commercializzazione su scala globale. Grazie alla riconosciuta competenza del suo team, ha raggiunto una crescita annuale delle vendite del 13% nel periodo 2016-2022, con una significativa accelerazione negli ultimi due anni.
Lo scorso aprile, poi, 21 Invest France ha annunciato la cessione della francese Impact Field Marketing Group (IFMG), di cui è azionista di maggioranza dal novembre 2015, al gruppo Alpha Private Equity (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo che a 21 Invest, oltre a 21 Invest France, fanno capo anche 21 Invest Italy e 21 Concordia (Polonia). Quest’ultima investe in imprese del mid-market in Polonia. In particolare 21 Invest Italy pochi giorni fa ha acquisio il controllo delle torri faro di nuova generazione di Trime da Wise Equity (si veda altro articolo di BeBeez).