Proma, primario player italiano attivo nella produzione di componenti per il settore automobilisticosi è assicurato un finanziamento da 50 milioni di euro assistito da garanzia SACE.
Nell’operazione Proma è stata assistita sul piano legale da White & Case, mentre le banche finanziatrici sono state supportate da Legance.
Con sede a San Nicola La Strada (Caserta), la società è controllata dalla famiglia Pino e partecipata dalla famiglia Fusco. È attiva nel settore dell’automotive come fornitore di componenti in metallo tra i quali strutture metalliche per sedili, sistemi sospensioni, dispositivi di sollevamento vettura e degli pneumatici, oltre a particolari stampati e lastrati. Opera in 25 stabilimenti produttivi in 8 paesi e 3 continenti, dove vengono svolte, oltre alle attività di R&D e testing, le fasi di stampaggio e assemblaggio dei particolari metallici. Principali clienti sono OeM quali FCA, PSA, GM Europe, Renault, VW ed altri e System Supplier quali Magneti Marelli, Lear, Adient.
Guidato dall’amministratore delegato Luca Pino, Il gruppo Proma ha chiuso il 2021 con 664,5 milioni di euro di ricavi, un ebitda di 75,2 milioni e una posizione finanziaria netta di 154,6 milioni (si veda il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
A proposito di debito, ricordiamo che nel 2015 la società aveva emesso un minibond da 5 milioni di euro a scadenza 14 settembre 2020 con cedola 4,95%, che era stato quotato all’ExtraMot Pro e sottoscritto da Fondo Minibond PMI Italia di Finint Investments sgr (si veda altro articolo di BeBeez). Successivamente, nel dicembre 2017, Proma aveva emesso un altro minibond, questa volta da 10 milioni di euro a 6 anni garantito da SACE, che è stato sottoscritto dal Fondo Sviluppo Export, il fondo nato su iniziativa di SACE e gestito da Amundi sgr (si veda qui il comunicato stampa di allora).
Ma il gruppo SACE-SImest ha affiancato più volte Proma anche sul fronte dell’equity. Nel 2015, infatti, Simest aveva sottoscritto un aumento di capitale da 2,9 milioni di euro in Proma spa. E sempre Simest, insieme al Fondo di Venture Capital, che gestiva per l’allora Ministero dello Sviluppo Economico, nel 2018 ha poi sottoscritto un aumento di capitale da circa 4 milioni di Proma Industrie, controllata marocchina del gruppo, finalizzato alla costruzione di un nuovo stabilimento produttivo nella zona industriale di Kenitra, nella regione di Rabat (si veda qui il comunicato stampa di allora). Poco più di un anno dopo Simest ha sottoscritto un altro aumento di capitale da 4,2 milioni sempre della controllata marocchina (si veda qui il comunicato stampa di allora), finalizzate all’ampliamento del sito produttivo di Kenitra.