Tinexta spa (già Tecnoinvestimenti), gruppo quotato al segmento Euronext Star Milan e fornitore di un’ampia gamma di servizi digitali per le imprese come firma e identità digitale, onboarding di clientela, fatturazione elettronica, PEC nonché cybersecurity, ha annunciato ieri in serata la vendita a CRIF, gruppo bolognese tra i principali player internazionali della business information e del credit management, della sua divisione credit information and management, che offre servizi di business information e servizi tecnico-estimativi in ambito real estate. L’operazione sarà condotta attraverso la cessione delle partecipazioni detenute da Tinexta nelle società Innolva spa e ReValuta spa sulla base di un enterprise complessivo di 237,5 milioni di euro (si veda qui il comunicato stampa).
La divisione ha generato 75,4 milioni di euro di ricavi nel 2021 e 22 milioni di ebitda rettificato, a fronte di un debito finanziario netto di 4 milioni, il che significa che passerà di mano a un multiplo EV/ebitda 2021 di 10,8 volte, che posiziona la transazione complessiva in area premium rispetto ai range di valorizzazione raggiunti dai più recenti benchmark in Italia. Il primo trimestre 2022 i ricavi, inclusi quelli portati da Forvalue, sono saliti a 19,9 milioni (dai 18,9 milioni del primo trimestre 2021) con un ebitda che è sceso a 4,7 milioni (da 5,3 milioni) (si veda qui la presentazione agli analisti).
Il pagamento del corrispettivo delle partecipazioni avverrà per cassa al closing e, per effetto dell’esecuzione della cessione della divisione Credit Information and Management a CRIF, Tinexta stima di generare Ricavi ed ebitda rettificato consolidati proforma 2022 sostanzialmente in linea con l’esercizio precedente con un rapporto PFN/ebitda stimato di 0,4 volte.
Mediobanca ha agito in qualità di advisor finanziario per Tinexta e il Consiglio di Amministrazione, mentre Gianni & Origoni ha agito in qualità di advisor legale di Tinexta. Advant NCTM ha agito in qualità di advisor legale di CRIF.
Ricordiamo che Innolva è controllata da Tinexta al 75% con Intesa Sanpaolo che possiede il restante 25%, dopo che nel luglio 2021 il gruppo bancario aveva ceduto a Innolva il 100% di Intesa Sanpaolo Forvalue per 55 milioni di euro e contestualmente aveva sottoscritto un aumento di capitale riseervatod ini Innolva appunto per una quota del 25% (si veda qui il comunicato stampa di allora). Intesa Sanpaolo Forvalue
eroga servizi non finanziari alle imprese clienti della Divisione Banca dei Territori attraverso un network di partner esterni e una propria rete di agenti. La rete commerciale di Intesa Sanpaolo Forvalue consiste in oltre 90 agenti monomandatari, distribuiti capillarmente su tutto il territorio nazionale e rappresenta una via di accesso preferenziale al portafoglio clienti imprese della Divisione Banca dei Territori di Intesa Sanpaolo. ForValue non sarà oggetto di cessione a CRIF e rimarrà all’interno del Gruppo Tinexta con l’obiettivo di proseguire la collaborazione strategica con Intesa Sanpaolo.
In particolare, la cessione della partecipazione di Tinexta in Innolva è soggetta ad alcune condizioni sospensive tra cui la cessione da parte di Intesa Sanpaolo del 25% di Innolva a CRIF e ulteriori condizioni sospensive usuali per tale tipologia di operazioni, inclusa l’autorizzazione Golden Power. L’accordo con CRIF prevede quindi che, prima del closing dell’operazione, Innolva ceda ForValue a Tinexta o a una società designata da Tinexta.
Intesa Sanpaolo ha già valutato favorevolmente sia la cessione della propria partecipazione in Innolva sia la
continuazione della partnership strategica con il Gruppo Tinexta eventualmente mediante investimento nella
società che acquisirà ForValue. Secondo gli accordi raggiunti, il prezzo per la cessione di Innolva a CRIF sarà pari all’equity value determinato dall’enterprise value di 187,5 milioni rettificato per la posizione finanziaria netta al closing. Il closing della cessione di Innolva è atteso nella seconda metà del 2022.
Quanto a ReValuta, è attualmente controllata al 95% da Tinexta e partecipata per il 5% da Cedacri (gruppo ION Investments), titolare di un diritto di prelazione statutario. La cessione della partecipazione di Tinexta in ReValuta è a sua volta soggetta ad alcune condizioni sospensive, tra cui la cessione di Innolva a CRIF, il mancato esercizio del sopracitato diritto di prelazione da parte di Cedacri e alcune ulteriori condizioni sospensive usuali per tale tipologia di operazioni, inclusa l’autorizzazione Golden Power. Il prezzo per la cessione della partecipazione in ReValuta a CRIF sarà pari all’equity value determinato dall’enterprise value di 50 milioni rettificato per la posizione finanziaria netta al closing. Anche il closing della cessione di ReValuta è atteso nella seconda metà del 2022.
Il presidente di Tinexta, Enrico Salza, ha commentato: “Un’operazione di sistema, strategicamente significativa, che ben posiziona Tinexta nel segno di ulteriori futuri sviluppi dal punto di vista industriale e di creazione di valore per gli azionisti. La cessione a CRIF va a rafforzare un soggetto nazionale che vanta un’importante presenza sia in Italia sia all’estero e ne permetterà certamente una crescita ulteriore del business”. E l’amministratore delegato Pier Andrea Chevallard ha aggiunto: “Questa operazione consente a Tinexta di valorizzare la propria business unit Credit Information & Management a un multiplo attrattivo in linea con le migliori transazioni in Italia, consentendo al Gruppo una ulteriore flessibilità finanziaria. Da un punto di vista strategico stiamo ribilanciando favorevolmente il nostro business, razionalizzando le nostre priorità con un maggior focus sulle altre business unit esistenti, migliorando e accelerando ulteriormente il potenziale di crescita futura della società. Siamo, inoltre, molto entusiasti di aver trovato un accordo con CRIF che pone anche le premesse per possibili future collaborazioni nelle altre aree del nostro business”.
In tema di focus dell’attività, ricordiamo che a inizio maggio Tinexta ha rilevato, tramite la controllata Queryo Advance, il 100% della web agency Nomesia srl, specializzata nel supporto digitale a diverse funzioni aziendali, soprattutto sul versante commerciale (si veda altro articolo di BeBeez), mentre nei giorni scorsi, attraverso la controllata Visura, leader nell’erogazione di servizi telematici orientati al mondo delle professioni italiane, ha acquisito Sferabit srl, con sede a Torino, che offre una suite di software gestionali dedicati al mercato degli Ordini Professionali, Organismi di Conciliazione e Camere Arbitrali (si veda qui il comunicato stampa). Nell’ottobre 2021, invece, era stata annunciata una partnership con il private equity tedesco Bregal Milestone che ha messo sul piatto 100 milioni di euro per acquisire in aumento di capitale il 16,09% della controllata di Tinexta, InfoCert, leader del mercato italiano nei servizi di digitalizzazione e dematerializzazione e una delle principali Certification Authority a livello europeo per i servizi di posta elettronica certificata, firma digitale e conservazione digitale dei documenti (si veda altro articolo di BeBeez). Il rafforzamento strategico e patrimoniale derivante dall’operazione permetterà a InfoCert di accelerare il percorso di internazionalizzazione già avviato con l’acquisizione di Camerfirma e di LuxTrust, più di recente, con l’acquisizione di CertEurope (il cui closing è stato firmato due giorni fa) e Authada.
A proposito dell’operazione appena annunciata, il presidente e ceo di CRIF Carlo Gherardi ha a sua volta commentato: “Nell’ottica di soddisfare sempre di più le esigenze dei nostri clienti, l’acquisizione della divisione Credit Information and Management di Tinexta ci consentirà di consolidare la nostra offerta in Italia nel settore delle business information. Per altro, questa operazione è assolutamente coerente con la strategia di acquisizioni intrapresa da CRIF e con i nostri piani di accelerazione del business attraverso continui investimenti per lo sviluppo di soluzioni altamente innovative. Attraverso la sinergia con le competenze e l’esperienza di Tinexta siamo certi di poter offrire in futuro ai nostri clienti soluzioni ancora più avanzate e performanti”.
Proprio in vista di future ulteriori acquisizioni, CRIF lo scorso aprile aveva esteso sino a 175 milioni di dollari per i prossimi tre anni il programma di private placement di bond sottoscritto con Pricoa Private Capital (gruppo Prudential Financial) e aveva collocato una nuova emissione da 45 milioni di euro a 12 anni a tasso fisso (si veda altro articolo di BeBeez). Ricordiamo che CRIF aveva infatti siglato in un primo tempo un accordo di shelf facility da 125 milioni di dollari nel 2016 (si veda altro articolo di BeBeez), nell’ambito del quale aveva già collocato un primo bond da 50 milioni di euronel luglio 2016 (si veda altro articolo di BeBeez), un secondo bond da 30 milioni dell’aprile 2020 (si veda altro articolo di BeBeez) e un terzo bond anche in questo caso da 45 milioni dell’aprile 2021 (si veda altro articolo di BeBeez).
Grazie ai buoni risultati conseguiti nel 2021, con il fatturato salito a 600 milioni, CRIF ha confermato la sua strategia di investimenti su scala globale, pari a complessivi 350 milioni di euro per il triennio 2021-2023. Già nel 2020 il gruppo aveva condotto investimenti per ben 119 milioni di euro (dai 90 milioni del 2019), a fronte di un fatturato consolidato cresciuto a 567 milioni di euro (dai 557 milioni dell’anno prima) e con un ebitda in calo a 26 milioni dai 108 milioni del 2019, ma appunto dopo un’intensa attività di investimento.
Tra gli ultimi investimenti, ricordiamo a fine marzo di quest’anno quello da 11 milioni di euro nel nuovo polo tecnologico BOOM alle porte di Bologna, in partnership con Fondazione Golinelli (si veda qui altro articolo di BeBeez) e l’acquisito del 73% di HPI (Hire Purchase Information), service provider con sede a Dublino (si veda altro articolo di BeBeez). Lo scorso luglio 2021 CRIF aveva investito anche in Know Your Customer (KYC), scaleup con sede a Hong Kong e uffici a Singapore, in Cina, Irlanda e Regno Unito che fornisce soluzioni digitali per la profilazione di clienti finali per aziende e istituzioni finanziarie di tutto il mondo. L’investimento aveva suggellato la sigla di una partnership commerciale con la scaleup (si veda altro articolo di BeBeez).
CRIF è poi ormai un investitore seriale in startup, soprattutto fintech italiane e internazionali, sempre in ottica di open innovation. Lo scorso maggio 2021 ha annunciato un investimento nell’italiana Fido, fintech che ha creato la prima piattaforma europea su cui è possibile migliorare l’analisi dell’affidabilità dei consumatori grazie all’analisi di segnali digitali e al machine learning (si veda altro articolo di BeBeez). Sempre a maggio CRIF ha investito nelle startup fintech/insurtech Fintastico, Bit&Coffee e Criptalia (si veda altro articolo di BeBeez). Nel febbraio 2021 il gruppo è invece entrato nel capitale della fabbrica di startup FoolFarm, che aveva appena chiuso un round da 2 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Pochi giorni prima, il gruppo bolognese aveva annunciato l’investimento nel fondo Neva First, il primo fondo venture capital lanciato da Neva sgr (si veda altro articolo di BeBeez), la nuova società di gestione di fondi di venture capital in cui si è trasformata lo scorso gennaio Neva Finventures, il braccio di corporate venture capital di Intesa Sanpaolo (si veda altro articolo di BeBeez). Nel gennaio 2021, infine, la società emiliana aveva investito nella piattaforma di trade finance we.trade, con cui ha anche siglato un’alleanza strategica (si veda altro articolo di BeBeez) e ha chiuso un accordo con AideXa, la nuova banca fintech dedicata alle piccole imprese e alle partite iva fondata da Roberto Nicastro e Federico Sforza (si veda altro articolo di BeBeez).