Unifarco, gruppo che sviluppa, produce e distribuisce prodotti cosmetici, nutraceutici, dermatologici e di make-up e supporta la più grande comunità di farmacie Indipendenti in Europa, servendo più di 6.400 farmacie partner in Italia, Austria, Francia, Germania, Spagna e Svizzera, ha ottenuto un finanziamento da 6 milioni di euro da UniCredit della serie Futuro Sostenibile e che quindi prevede una indicizzazione del tasso di interesse al raggiungimento di prefissati obiettivi di miglioramento in ambito ESG (si veda qui il comunicato stampa).
Più nello specifico gli obiettivi collegati all’operazione riguardano l’implementazione dell’approvvigionamento di energia elettrica da fonti rinnovabili con Garanzie di Origine e l’impegno di risorse per la realizzazione di programmi dedicati al welfare aziendale per i dipendenti dell’azienda.
Questa operazione si inserisce nel più ampio piano di investimenti ESG implementato in questi anni da Unifarco che ha portato nel 2021 all’acquisizione dello status di Società Benefit e, nel 2023, alla redazione del primo bilancio di sostenibilità consolidato che misura le performance di tutte le società del gruppo.
Il network del gruppo di Santa Giustina (Belluno) è proprietario di ventuno brevetti sviluppati in oltre quarant’anni di attività e realizza 61 mila prodotti cosmetici, dermatologici, nutraceutici e di make up ogni giorno nello stabilimento veneto di 21 mila metri quadrati.
Il pacchetto di controllo del gruppo è saldamente nelle mani dei farmacisti-fondatori tramite UNI4 srl, posseduta da Giovanni Baratto (Science & Research vice president) e Massimo Slaviero (amministratore delegato) con il 26,73% ciascuno, da Luigi Corvi (Sales & Marketing vice president) con il 19,8%, da Ernesto Riva (presidente) con l’8,91% circa e dal figlio Marco Riva con il restante 17,82%. Tutti e cinque detengono inoltre partecipazioni dirette in Unifarco.
Il gruppo ha chiuso il 2023 con un fatturato consolidato superiore a 160 milioni di euro, in
crescita del 12% rispetto ai 147 milioni dell’esercizio precedente, e realizzato per il 75% in Italia e per il restante 25% all’estero (Spagna, Germania, Austria, Francia, Belgio, Svizzera e altri paesi extraUE) grazie all’attività di oltre 800 collaboratori tra dipendenti in sede e personale sul territorio (formatori, informatori, beauty consultant, agenti). Tuttavia lo scorso anno, aveva anticipato lo scorso fine gennaio a MF-Milano Finanza il vicepresidente Luigi Corvi, la marginalità è scesa dopo un ebitda di oltre 18,4 milioni del 2022, quando si era registrato anche un indebitamento finanziario netto di circa 31,9 milioni (si veda qui il report di Leanus, dopo essersi registrati gratuitamente).
Corvi aveva anche detto allora che il gruppo aveva accantonato per il momento l’idea di quotarsi a Piazza Affari e deciso di volersi sviluppare ulteriormente a livello internazionale, dopo aver aperto a novembre una filiale in Francia (si veda altro articolo di BeBeez). Finora non ha mai escluso l’ingresso nel capitale di investitori istituzionali, come i fondi di private equity. Questa ipotesi resta quindi sullo sfondo, come la quotazione, anche perché Unifarco, che non ha alcun problema di cassa, può comunque disporre in casi di emergenza di un canale alternativo alla Borsa, ai fondi e al credito bancario. “Abbiamo circa 368 soci-clienti che detengono in tutto tra il 10% e l’11% del capitale e che sono molto interessati a incrementare il loro peso nell’azionariato, dopo aver visto crescere negli anni risultati e dividendi. Riusciamo sempre a generare cassa, ma all’occorrenza sappiamo di poter ricorrere all’aumento della partecipazione economica dei nostri soci e ottenere liquidità in tempi molto più rapidi rispetto ai canali convenzionali”, aveva spiegato Corvi.
Il piano industriale prevede il raggiungimento di 7.200 farmacie clienti nel 2025 e un forte incremento del fatturato. A novembre, come detto, è avvenuto lo sbarco diretto in Francia, dove il gruppo serve 610 farmacie. Il peso dell’estero sulle vendite si sta avvicinando velocemente al 30%. La Spagna, dove Unifarco serve 1.300 farmacie, apporta al fatturato quasi 18 milioni di euro, la Germania, che conta 920 farmacie, 11 milioni. In Italia, con oltre tremila farmacie, il gruppo ha meno della metà della clientela.
Per quanto riguarda il rafforzamento dei brand, Corvi aveva segnalato “il forte sviluppo di UnifarcoBiomedical, che nel 20204 supererà i 22 milioni di euro di fatturato ed è un’area fondamentale nelle terapie sulle patologie dermatologiche”. Nell’area della nutrizione ha investito sia su un nuovo progetto d’informazione medico-scientifica nel comparto della gastroenterologia, Biomalife, sia nell’ambito della nutrizione a basso tenore di carboidrati a funzionalità antinfiammatoria pro longevity Keep Life.
Ricordiamo inoltre che Unifarco nel mese di maggio del 2022 ha dato vita alla joint venture UniApotek assieme a Neo Apotek, il network italiano di farmacie guidato dalla famiglia Riva-Cocchi-Passoninato tramite club deal alla fine del 2019 per iniziativa di Banca Profilo (si veda altro articolo di BeBeez). La nuova società, che vede Unifarco socia con il 30% e Neo Apotek con il restante 70%, ha l’obiettivo di sviluppare tra le farmacie-clienti del gruppo bellunese un network in grado di amplificare e rendere ancora più capillari e accessibili i servizi ai cittadini anche attraverso l’acquisto congiunto di prodotti e servizi. Neo Apotek e le sue 130 farmacie sono state poi vendute lo scorso mese di novembre a Dr. Max Group, che fa capo a Penta Investments (si veda altro articolo di BeBeez).
Tornando al finanziamento appena ottenuto da Unicredit, il presidente Riva ha commentato: “Unifarco è nata per diffondere la cultura del benessere ed è per questo che ci impegniamo quotidianamente nel promuovere scelte sostenibili in tutti gli aspetti aziendali, da quello produttivo legato al business, a quello finanziario, all’attenzione alle persone, siano esse interne o esterne all’azienda, e, ovviamente, all’ambiente in un processo virtuoso e in continuo miglioramento”.
Per Francesco Iannella, Regional Manager Nord Est di UniCredit, “Il tema della sostenibilità, nella sua più ampia accezione, è diventato un fattore discriminante di successo sui mercati e Unifarco l’ha ben compreso ormai da anni. Questa operazione va quindi in continuità con il piano di sviluppo portato avanti dalla società negli ultimi anni ed è la prova concreta, l’ennesima, della volontà di UniCredit di supportare realtà che credono realmente nella sostenibilità quale direttrice di sviluppo, con ritorni concreti per lo sviluppo di questo territorio e della comunità”.
L’azienda ha sviluppato un metodo di formulazione in Ecodesign, oggi applicato a tutta la produzione cosmetica, che si basa sulla selezione, a parità di efficacia, delle materie prime con il minor impatto ambientale, tenendo in considerazione tutto il ciclo di vita del prodotto: dalla produzione della materia prima al suo trasporto, dai processi produttivi interni alla spedizione ai clienti e al fine vita della confezione dopo l’uso da parte del consumatore. Al momento sono oltre 600 le materie prime, provenienti da tutto il mondo, monitorate dall’azienda per tale finalità. Grande attenzione viene posta anche nel miglioramento dei processi industriali: ad esempio, dopo un monitoraggio dei consumi idrici collegati al ciclo produttivo, è stato progettato e realizzato un particolare circuito di recupero dell’acqua destinata all’impianto di osmosi inversa aziendale. L’intervento ha consentito di incrementare del 58% l’efficienza di quest’ultimo contribuendo con ciò a ridurre del 24,6% il prelievo idrico dall’acquedotto comunale. Un risultato che diventa ancor più significativo se associato al costante aumento dei volumi produttivi dell’azienda e che testimonia l’impegno nel razionalizzare i processi aziendali mettendo al primo posto la salvaguardia dell’ambiente.
In quest’ottica, vanno anche letti i cospicui investimenti previsti per la realizzazione del nuovo polo logistico di Gravazze (Santa Giustina) nel quale le strutture destinate a ospitare il secondo magazzino automatico aziendale prevedono soluzioni tecnologiche finalizzate al generale contenimento dei consumi energetici e all’autoproduzione di energia elettrica.
Per Unifarco essere sostenibile significa anche prendersi cura dei propri collaboratori, tra le numerose attività messe in campo la società ha completato l’iter per l’assegnazione di borse di studio destinate ai figli più meritevoli dei propri collaboratori, fornendo un sostegno tangibile alle famiglie, e ha varato un programma di attività formative in materia di Diversity & Inclusion e Social Responsability.