Banor sim, presente sul mercato dal 1989 come veicolo per le attività di private banking con oltre 11 miliardi di euro di asset gestiti, ha inaugurato un nuovo ufficio a Roma in Foro Traiano 1/A (si veda qui il comunicato stampa). La sede capitolina, che si aggiunge a quelle di Milano, Torino, Londra e Monte-Carlo, ospiterà un team di professionisti specializzati in servizi di Family Office.
Dopo anni di attività sulla piazza romana, seguendo importanti clienti, Banor ha sentito quindi l’esigenza di avere una presenza diretta che le consenta di essere ancora più vicina alla propria clientela, ampliando l’offerta di servizi di private banking e wealth management.
La società, che si concentra nella gestione di capitali e nella consulenza su grandi patrimoni, ha costruito negli anni una struttura che oggi può contare su oltre 150 professionisti attivi su investitori istituzionali, privati e famiglie imprenditoriali. Nel 2000, Banor era stata rilevata da un gruppo di investitori privati e manager guidati dal ceo Massimiliano Cagliero, con l’obiettivo di creare un polo indipendente del private banking in Italia che attuasse i principi del value investing. Tra i suoi clienti annovera la Conferenza Episcopale Italiana (CEI). Spesso ha svolto il ruolo di bookrunner nel collocamento di Spac o di organizzatore di club deal di investitori privati in startup (si veda altro articolo di BeBeez).
In occasione dell’inaugurazione del nuovo ufficio, Cagliero ha commentato: “Siamo ottimisti di potere replicare il successo che abbiamo avuto con le altre nostre presenze in Italia ed Europa stando ancora più vicini ai nostri clienti e potendo offrire loro non solo la nostra filosofia di gestione ma anche l’accesso ai maggiori gestori dei private equity a livello mondiale”.
“In un momento di mercati volatili – ha aggiunto – che sta però creando opportunità di investimento interessanti, gli analisti Banor tra Milano e Londra sono attivi nel selezionare titoli interessanti per gli investitori nel medio termine. Abbiamo avuto l’opportunità, e la fortuna, di potere coinvolgere un team di professionisti di grande qualità che permetterà a Banor di svilupparsi ulteriormente in una piazza molto interessante come quella di Roma”.
Ricordiamo che a metà febbraio dello scorso anno Banor aveva presentato un’offerta vincolante per l’acquisizione di Banca Profilo (si veda altro articolo di BeBeez), destinata però a essere rifiutata qualche giorno più tardi da Sator Private Equity Fund, gestito da Sator sgr, presente nella banca con una quota del 62,44% si veda altro articolo di BeBeez).
Si dice che l’offerta assegnasse a Banca Profilo un prezzo superiore alla media dei prezzi registrati dalle azioni della banca in Borsa nei tre mesi precedenti e che sarebbe stata finanziata interamente con fondi propri. Analoga sorte, sempre su Banca Profilo, sarebbe poi toccata all’offerta vincolante di Banca Finint (si veda altro articolo di BeBeez), una tra le più attive investment bank sul panorama del mercato italiano della finanza strutturata, del corporate & investment banking e dell’asset management. L’offerta consisteva in una proposta mista, in contanti e carta contro carta con un’ipotesi di fusione tra le due banche in modo tale che Banca Finint si sarebbe ritrovata quotata. Tuttavia, a inizio marzo 2021, è stato chiaro che la proposta di Banca Finint non poteva essere la scelta migliore per Sator perché il fondo, come noto, è in liquidazione e già la sua scadenza è stata prorogata al 2022 rispetto a quella originaria a fine 2020, il che significa che lo stesso ha bisogno di contanti in cambio della sua quota. Certo, avrebbe potuto vendere poi sul mercato le azioni del nuovo gruppo, ma evidentemente non ha voluto rischiare che si allungassero i tempi. Per cui la ricerca di un nuovo investitore era ricominciata e ad oggi è ancora in corso come reso noto dalla stessa Banca Profilo in occasione della presentazione dei risultati dei nove mesi 2022 a novembre (si veda altro articolo di BeBeez).