iGenius, una scaleup tech che ha sviluppato un sistema in grado di interrogare, analizzare e illustrare i dati dei sistemi informativi aziendali in modo efficace, veloce e con linguaggio naturale, ha aperto un nuovo round con l’obiettivo di incassare ben 650 milioni di euro di nuovi fondi, che porterà iGenius a raggiungere lo status di unicorno, dato che l’operazione si svolge sulla base di una valutazione pre-money di 1,05 miliardi di euro e che quindi porterà a una valutazione post-money di 1,7 miliardi. Angel Capital Management ed Eurizon Asset Management sono stati tra i primi investitori a partecipare al round (si veda qui il comunicato stampa).
Il dossier sarebbe sul tavolo anche di CDP Venture Capital sgr, che ha da poco stanziato un miliardo di euro da investire nell’intelligenza artificiale (si veda altro articolo di BeBeez) e ha in programma di puntare su
due-tre campioni italiani. L’importo sarà suddiviso in due tranche: da una parte, 500 milioni andranno destinati in modo verticale su AI e cybersecurity da investire attraverso il nuovo fondo CDP VC Deep Tech AI/Cyber; mentre gli altri 500 milioni andranno ad alimentare gli investimenti in intelligenza artificiale in sei nuovi fondi dedicati ad altrettanti settori che sono stati individuati come strategici: spazio, infrastrutture e i trasporti; tecnologie ambientali ed energia pulita; industria; salute e scienze della vita; agroalimentare.
Tornando a iGenius, che è conosciuta per i suoi modelli di intelligenza artificiale all’avanguardia progettati per settori altamente regolamentati, ha di recente lanciato “Italia”, un large language model (LLM) open-source specificamente progettato per aziende nei settori della finanza e della pubblica amministrazione.
La società è stata fondata da Uljan Sharka (ceo), giovane albanese approdato in Italia come clandestino alla fine degli anni ’90, e sviluppa prodotti basati sull’intelligenza artificiale per semplificare il rapporto tra persone e dati. A luglio 2022 aveva ottenuto risorse mediante un nuovo round da 10 milioni di euro, guidato da Nova Capital, la holding di investimento di venture capital di Paolo Merloni, executive chairman di Ariston, cui aveva partecipato con un investimento di 3 milioni anche BlackSheep Madtech Fund, il primo il fondo di venture capital che investe in Europa in aziende del settore madtech (acronimo per marketing, advertising and technology (si veda qui altro articolo di BeBeez). Il round aveva portato a quota 30 milioni di euro il totale dei capitali raccolti dalla fondazione, nel 2016.
Sull’ultimo round in corso di raccolta, Sharka ha commentato: “Grazie a questo aumento di capitale, oggi facciamo un grande passo in avanti per guidare i nostri progressi nell’AI per i settori regolamentati. Il nostro obiettivo è rendere i dati umani, ridefinire il futuro del lavoro e colmare il divario di competenze, permettendo a individui e imprese di raggiungere nuove vette”.
Quello dell’intelligenza artificiale è un settore che sta ricevendo attenzione in modo particolare soprattutto dai corporate venture capital (CVC), che sono stati i più coinvolti ultimamente in operazioni d’investimento nelle società che si occupano della cosiddetta intelligenza artificiale generativa (generative ai), in grado di generare, appunto, testo, immagini, video, musica o altri media in risposta a delle richieste dette prompt (si veda qui l’Insight View di BeBeez del 12 febbraio 2024,
disponibile agli abbonati a BeBeez News Premium e BeBeez Private Data). Ciò sta avvenendo a scapito dei venture capital tradizionali che vengono estromessi dalle operazioni a causa dell’impennata delle valutazioni e dei termini onerosi delle transazioni.
Questa tendenza si sta sviluppando al punto che l’anno scorso i CVC hanno contribuito all’80% del valore delle operazioni di capitale di rischio che sono confluite nelle aziende di AI generativa, sostiene Pitchbook in un recente articolo in cui evidenzia come ciò accada nonostante le aziende abbiano partecipato solamente a circa un quarto delle operazioni di questo tipo. In tal modo, comunque, hanno contribuito per la maggior parte dei 29 miliardi di dollari che sono stati investiti a livello globale in un segmento dell’intelligenza artificiale che sta conquistando sempre di più l’attenzione, e i capitali, degli operatori del settore finanziario che sono alla ricerca di nuove opportunità di rendimento in operazioni di finanziamento delle potenzialità.