Efesto Credit Fund, il fondo dedicato all’acquisizione di UTP dalle banche italiane, lanciato nel 2020 da doNext (controllata di doValue) e gestito da Finint Investments sgr, ha ricevuto un nuovo conferimento di crediti deteriorati nei confronti di una primaria banca italiana per un totale di 400 milioni di euro lordi. Le cessioni sono subordinate all’avveramento di alcune condizioni standard per operazioni di questa natura, attese entro il secondo trimestre del 2023. Lo ha annunciato ieri Finint (si veda qui il comunicato stampa).
In virtù dell’ultima operazione, il valore nominale complessivo dei crediti NPE apportati al fondo da quasi 20 banche italiane è ora salito a 1,8 miliardi di euro, a cui hanno contribuito in modo significativo anche le cessioni avvenute lo scorso dicembre da parte di un gruppo di primari istituti per un totale di quasi 600 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez), inclusi impegni il cui perfezionamento è atteso per il primo trimestre del 2023).
Nel corso del 2021, invece, erano stati condotti ulteriori conferimenti che avevano portato il totale in portafoglio a inizio anno a quota 710 milioni di euro lordi, coinvolgendo nove gruppi bancari (si veda altro articolo di BeBeez).
Ricordiamo che Il fondo era partito come detto nel 2020, contestualmente all’acquisizione di 450 milioni di euro di UTP (di cui 190 milioni secured e 260 milioni unsecured) verso 50 aziende di piccole e medie dimensioni attive in vari settori, tra cui real estate, costruzioni, prodotti industriali diversificati, packaging, food & beverage, arredo, energia e utilities. Gli UTP erano in portafoglio a Unicredit e ad altre quattro banche, tra le quali si dice BPER e BNL (si veda altro articolo di BeBeez).
Il regolamento del fondo è stato recentemente aggiornato in modo da ampliare il potenziale raggio d’azione del fondo stesso, che inizialmente aveva come focus di investimento soltanto gli UTP corporate, mentre ora può investire anche in crediti UTP consumer e leasing, permettendo quindi alle banche partecipanti di contare su uno spettro unico di opzioni di deleveraging.
La struttura del fondo prevede che le banche, in cambio del credito, ottengano una quota di Efesto, come spesso accade per i fondi UTP di nuova generazione, ma la novità rispetto alle già note strutture è che in Efesto non è previsto un comparto nuova finanza. Quest’ultima, infatti, secondo quanto risulta a BeBeez, verrà investita a parte da Italfondiario (gruppo doValue), che ha messo a disposizione del progetto 30-40 milioni di euro complessivi.
Mauro Sbroggiò, amministratore delegato di Finint Investments SGR, ha dichiarato: “L’impostazione del Fondo Efesto quale piattaforma aperta per la gestione professionale di crediti principalmente UTP ha ricevuto un riscontro decisamente positivo dagli investitori istituzionali, e le recenti operazioni ne sono ulteriore conferma”.
Domenico Muffato, Direttore Investimenti UTP di Finint Investments SGR, ha aggiunto: “L’importante crescita dimensionale del Fondo deriva dall’efficacia dello strumento, cui si unisce la nuova apertura alle esposizioni consumer e leasing. Forti di tale riscontro, ci prefissiamo come obiettivo una crescita ulteriore nei prossimi mesi con una partecipazione sempre più attiva da parte delle banche interessate”.
Ricordiamo che Finint Investments SGR, che gestisce il Fondo Efesto, è una società di Gestione del Risparmio appartenente al Gruppo Banca Finint attiva nella gestione di fondi mobiliari e immobiliari in linea con le esigenze dei propri investitori, nazionali e internazionali. Dal 2004 gestisce fondi che spaziano dal Real Estate alle energie rinnovabili, oltre a fondi focalizzati su Private Debt e Private Equity, NPLs ed UTPs.
Quanto al gruppo doValue, che ha invece lanciato il fondo Efesto durante la pandemia, è il principale operatore in Sud Europa nell’ambito dei servizi di credit e real estate management per banche e investitori. Con un’esperienza di oltre 20 anni e circa 140 miliardi di euro di asset in gestione (Gross Book Value) tra Italia, Spagna, Portogallo, Grecia e Cipro, l’attività del Gruppo contribuisce alla crescita economica favorendo lo sviluppo sostenibile del sistema finanziario.
L’azienda ha realizzato nel 2020 la prima operazione in Italia di acquisto di npl su crediti leasing assistita da Gacs, rilevando un portafoglio da 6,1 miliardi lordi dal gruppo Unicredit (si veda altro articolo di BeBeez).