A fine settembre 2022, AMCO aveva asset in gestione pro-forma per 36,2 miliardi di euro, con un business mix composto per il 64% da sofferenze (NPL) e 36% da inadempienze probabili (UTP) (si veda qui il comunicato stampa) dai 32,6 miliardi di euro, di cui il 42% UTP e il resto NPL, a fine giugno (si veda qui altro articolo BeBeez). Il dato riflette gli accordi di acquisto di crediti firmati nel terzo trimestre, che si dovrebbero perfezionare entro fine anno con il gruppo Intesa Sanpaolo per 1,4 miliardi di crediti leasing e 120 milioni single name (si veda altro articolo di BeBeez), con UnipolREC per 2,6miliardi di NPL (si veda altro articolo di BeBeez) e con MPS per 208 milioni di NPL garantiti (si veda altro articolo di BeBeez).
Al netto delle operazioni in via di perfezionamento, gli asset in gestione al 30 settembre ammontano a circa 32 miliardi (59% sofferenze e 41% UTP), in lieve diminuzione rispetto ai 32,5 miliardi di fine 2021 per effetto degli incassi e della naturale evoluzione del portafoglio.
Ricordiamo poi che all’inizio di agosto, AMCO ha vinto l’esclusiva insieme a Gardant (primario servicer di crediti deteriorati nel mercato italiano) nella negoziazione finalizzata a costituire una partnership strategica sulla gestione degli UTP e degli NPL del gruppo BPER Banca (si veda altro articolo di BeBeez).
E ricordiamo ancora che a fine agosto la Commissione UE ha dato il suo via libera all’attività della piattaforma GLAM – Guaranteed Loans Active Management che potrà quindi acquistare una quota dei finanziamenti garantiti dal Fondo Centrale di Garanzia erogati dalle banche italiane ex art. 13 del Decreto Liquidità a piccole e medie imprese a supporto delle difficoltà generate dalla pandemia Covid (si veda altro articolo di BeBeez). Come noto, oggetto di cessione saranno i finanziamenti per i quali non sia stata avanzata richiesta di escussione della garanzia, oltre ad altre linee di credito connesse ai medesimi debitori, a fronte dell’emissione di notes che potranno essere ritenute dalle banche cedenti o collocate sul mercato presso investitori istituzionali.
Quanto ai dati di bilancio, gli incassi dei primi nove mesi dell’anno hanno poi raggiunto quota 978 milioni ed evidenziano una crescita del 4% dai 942 milioni dei 9 mesi del 2021, con un collection rate annualizzato complessivo (rapporto tra incassi e valore lordo gestionale medio di periodo), che passa dal 3,8% dei primi nove mesi 2021 al 4,1% dei nove mesi 2022, a conferma del rafforzamento della capacità di recupero. L’ebitda è invece sceso a 133,1 milioni, in calo del 14% dai 155,1 milioni dei primi nove mesi del 2021 a fronte di ricavi che si attestano a 226,6 milioni, in calo del 3%. Sul fronte del debito, ricordiamo poi che lo scorso settembre AMCO ha collocato un nuovo bond da 500 milioni di euro in scadenza il 27 marzo 2026 con cedola annua fissa del 4,375%.(si veda altro articolo di BeBeez)