AMCO ha chiuso il primo semestre del 2022 con 32,6 miliardi di euro di crediti deteriorati in gestione, di cui il 42% UTP e il resto NPL. Lo ha comunicato ieri la società del Ministero dell’Economia e delle Finanze, guidata dalla ceo Marina Natale, in occasione della presentazione dei risultati semestrali (si veda qui il comunicato stampa e qui la presentazione agli analisti).
Il dato sugli asset in gestione salirebbe a 34,1 miliardi pro-forma, di cui 13,9 miliardi di UTP, relativi a oltre 42 mila imprese italiane, tenendo conto delle recenti acquisizioni del portafoglio leasing da 1,4miliardi e dei 120 milioni di euro di single name ex Intesa Sanpaolo non ancora contabilizzati a bilancio (si veda altro articolo di BeBeez). Gli AuM erano 32,5 miliardi a fine 2021 (dato rivisto dai 33 miliardi inizialmente comunicati, si veda altro articolo di BeBeez) e 34 miliardi a fine 2020 (si veda altro articolo di BeBeez). A fine 2019, invece, sui libri della società c’erano NPE per 23,8 miliardi (si veda altro articolo di BeBeez).
La variazione della dimensione degli asset in gestione nel semestre è influenzata dalla naturale dinamica del portafoglio e da ulteriori apporti al Fondo Back2Bonis, fondo di investimento in credito deteriorato, in particolare UTP legati al settore immobiliare italiano, gestito da Prelios sgr e relativo al Progetto Cuvée, che a seguito di questi apporti, ha raggiunto i 2,2 miliardi euro di attivi lordi in gestione, dagli 1,1 miliardi a fine dicembre 2021, quando era stato reso pubblico l’ultimo apporto. Allora si trattava di 124 milioni di euro di asset distressed provenienti da Iccrea Banca, CRA Binasco e un altro primario istituto (si veda altro articolo di BeBeez).
A proposito di crediti unlikely-to-pay, la Divisione UTP di AMCO è stata ulteriormente rafforzata con la creazione di un team dedicato alla gestione delle posizioni granulari UTP relative a controparti di dimensioni medio-piccole, garantendo soluzioni che prevedano anche l’erogazione di nuova finanza, consentendo così alle imprese meritevoli di accedere nuovamente al credito.
Nel corso del 2022, AMCO ha gestito con successo posizioni in diversi settori attraverso sia ristrutturazioni di aziende manifatturiere italiane sia operazioni di acquisto di immobil al fine di valorizzarli tramite la successiva vendita.
Sul primo fronte AMCO ha per esempio svolto un ruolo proattivo di accompagnamento e condivisione del
percorso di risanamento del Gruppo Grotto proprietario del marchio Gas jeans (si veda altro articolo di BeBeez) in relazione a un debito ristrutturato in portafoglio ad AMCO di 14,8 milioni. Inoltre AMCO, in qualità di unico creditore finanziario di Aesso Werke, impresa italiana attiva nel settore automotive, che opera come fornitore di componenti per motori ad alte prestazioni del segmento premium e sport (McLaren, BMW), ne ha supportato il turnaround industriale con l’erogazione di nuova finanza a supporto degli investimenti programmati per ammodernare la produzione, a fronte di un debito ristrutturato per complessivi 22,4 milioni.
Sul fronte immobiliare, va poi ricordato che AMCO ha concluso con successo la vendita della quasi totalità degli asset di sua proprietà situati nella Torre Aquileia a Jesolo (Venezia), un edificio residenziale inaugurato nel 2009, che accoglie in totale 84 appartamenti su 22 piani, oltre al piano terra, a doppia altezza, che accoglie l’atrio, alcune attività commerciali e una caffetteria. AMCO aveva acquistato in asta nel 2020 28 appartamenti, 5 negozi e 30 box auto nella torre, a fronte di un debito di 19,9 milioni di euro. Tra le recenti operazioni immobiliari si aggiunge poi anche quella sul Fondo Umbria Comparto Monteluce per la riqualificazione del quartiere Monteluce di Perugia (si veda altro articolo di BeBeez). AMCO, quale special servicer di Project Cuvée, ha infatti agevolato il raggiungimento di un accordo con i creditori del Fondo finalizzato a riequilibrarne l’indebitamento e ha sottoscritto un accordo di risanamento che consentirà di completare uno sviluppo immobiliare rimasto incompiuto da circa 15 anni. Il debito ristrutturato in questo caso è stato di 28,8 milioni.
Gli incassi nei primi sei mesi dell’anno evidenziano una crescita dell’11%dal primo semestre 2021 a quota 667 milioni, con un collection rate annualizzato che raggiunge il 4,2% degli asset in gestione, in crescita dal 3,6% del 1° semestre 2021.
Tutte le divisioni di business contribuiscono alla crescita degli incassi. In particolare, si evidenzia la buona performance della Divisione Special Partnerships & Servicers che registra la crescita più alta (+24% a/a), raggiungendo €217 milioni di incassi nel periodo. Rilevante anche la crescita dell’8% degli incassi della Divisione UTP (€293 milioni), maggiore contributore ai risultati del periodo, spinta dal flow business sia su small sia su big ticket, e quasi totalmente derivante da attività stragiudiziale. Nel Workout (incassi a €157 milioni, +2% a/a) si registra un ribilanciamento del mix a favore della componente giudiziale rispetto al 1° semestre 2021 per effetto della ripartenza dei tribunali.
Quanto ai risultati economici di AMCO, la società ha chiuso il semestre con un utile netto di circa 10 milioni, in calo dai 36,5 milioni del primo semestre 2021, per effetto delle maggiori rettifiche di valore a copertura del rischio di credito di specifiche posizioni e della revisione delle valutazioni dei fondi in portafoglio, legata ai movimenti dei tassi di interesse, con particolare effetto sulle quote del fondo Italian Recovery Fund, gestito da Quaestio Capital sgr, valutate a bilancio 622 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Quanto alla redditività. l’ebitda è stato di 90,6 milioni di euro (dagli 89,6 milioni del primo semestre 2021), a fronte di ricavi in crescita (+6%) a 150,2 milioni con un peso crescente dei ricavi da investimenti, pari all’85% del totale (83% nel 1° semestre 2021). I restanti ricavi sono originati dall’attività di servicing, quasi interamente relativa alla gestione del portafoglio crediti delle ex-banche venete.
Sul fronte patrimoniale, infine, le passività finanziarie al 30 giugno 2022 erano 3,64 miliardi di euro, che includono le obbligazioni unsecured relative alle emissioni a valere sul programma EMTN ampliato a luglio 2021 fino a un massimo di 6 miliardi (si veda altro articolo di BeBeez). La società ha in essere anche un programma di Commercial Paper per un ammontare massimo di un miliardo, attualmente non utilizzato. Il tutto con una posizione finanziaria netta di 2,79 miliardi, in calo dai 2,99 miliardi di fine 2021, grazie alla cassa generata dal business, e un patrimonio netto di poco meno di 2,4 miliardi.
Marina Natale, ceo di AMCO, ha commentato: “I risultati del semestre evidenziano una dinamica degli incassi in continuo miglioramento con una crescita a due cifre grazie al contributo di tutte le divisioni di business. La redditività operativa migliora per effetto della crescita dei ricavi. La struttura patrimoniale è solida e il team continua a rafforzarsi grazie all’ingresso di nuovi talenti. Il nostro obiettivo per la seconda parte dell’anno è consolidare la crescita, continuando ad approcciare il cliente debitore con una gestione paziente e sostenibile, volta a evitare stress finanziari, a garanzia della continuità del business e dello sviluppo dell’impresa”.