AMCO ha perfezionato con Marinvest, la holding italiana di Gianluigi Aponte (patron di MSC) e Banca Carige il risanamento del Gruppo Messina, compagnia di navigazione italiana fondata da Ignazio Messina nel 1929 (si veda qui il comunicato stampa).
Quella del risanamento del gruppo Messina è una storia che si trascina da anni. L’accordo sui crediti fra Banca Carige e le altre banche interessate e il gruppo armatoriale era stato formalizzato poco prima del Natale 2018 (si veda altro articolo di BeBeez), ma quell’accordo arrivava a più di due anni di distanza da quando nell’ottobre 2016 il gruppo aveva dato mandato a Long Term Partners perché si occupasse del riassetto del suo indebitamento, quasi tutto nei confronti di Banca Carige, con 420 milioni di euro di crediti garantiti dalle navi di proprietà su un totale di 450 milioni. In contemporanea i soci del gruppo Messina si erano impegnati ad attuare un aumento di capitale attraverso l’immissione di nuove risorse finanziarie e l’ingresso del Gruppo MSC che fa capo alla famiglia Aponte.
Intanto, però, Banca Carige nel dicembre 2019 aveva dato il via a una complessa operazione di rafforzamento patrimoniale, che comprendeva da un lato un aumento di capitale e dall’altro l’emissione si strumenti di debito subordinato e la cessione ad AMCO di 2,8 miliardi di euro di crediti deteriorati (si veda altro articolo di BeBeez). Nel prospetto informativo relativo all’aumento di capitale, Carige aveva precisato però che 2,3 miliardi di euro del portafoglio erano stati effettivamente già ceduti ad AMCO, mentre i restanti 500 milioni dovevano essere ceduti entro il 31 marzo 2020. Di questi 500 milioni, 177 milioni erano crediti deteriorati leasing e gli altri 310 milioni di euro (diventati 324,3 milioni al 30 giugno, come comunicato ieri) erano crediti vantati lordi nei confronti del gruppo armatoriale Messina. Ma perché questi crediti potessero essere ceduti in via definitiva ad AMCO era necessario che fossero perfezionati gli accordi di risanamento del gruppo armatoriale. Perfezionamento che è appunto arrivato soltanto ora, con la newco Ro.Ro. Italia spa, controllata da Marinvest (52%) e dal Gruppo Messina (48%), che si è accollata la restante esposizione di Carige vantata nei confronti del Gruppo Messina e costituita da mutui garantiti da otto navi. Secondo quanto riferisce la testa specializzata Splash247.com, Aponte investirà 25 milioni di euro per la sua quota del 49% della newco.
“Tale cessione si inquadra nell’ambito della più complessiva operazione di derisking di Carige che, unitamente all’aumento di capitale 2019 da 700 milioni e all’emissione del prestito subordinato T2 da 200 milioni, costituisce parte integrante dell’operazione di rafforzamento patrimoniale della banca. Il deconsolidamento dei crediti vantati verso il Gruppo Messina permetterà alla banca di raggiungere livelli di NPE ratio lordo del 5,5% e netto del 2,9%, significativamente migliori rispetto al dato medio italiano e allineati al dato medio europeo. L’operazione conferma inoltre la ferma volontà della banca di mantenere un ruolo da protagonista nel garantire un sostegno attivo al tessuto imprenditoriale e, in particolare, il comparto dello shipping così determinante per l’economia ligure”, ha commentato l’amministratore delegato di Banca Carige, Francesco Guido.
Ieri Amco ha inoltre reso noti i risultati del primo semestre 2020, chiuso con: asset in gestione per 23,2 miliardi (+15%, di cui il 56% Npl e il 44% Utp); un ebitda in aumento del 174% anno su anno e ricavi per 54,2 milioni, in crescita del 71% anno su anno (si veda qui il comunicato stampa). “Dall’inizio di quest’anno Amco è stata protagonista di una rapida crescita del business e ci attendiamo che questo percorso di crescita continui, come mostrano le transazioni annunciate recentemente. La redditività operativa è elevata, anche grazie a una modalità di gestione dei costi sostenibile. La struttura di bilancio e gli indicatori patrimoniali sono molto solidi e le recenti emissioni obbligazionarie confermano la nostra capacità di finanziare il futuro business. Procediamo nel percorso di sviluppo, innovando e rafforzando il team che oggi conta 264 risorse”, ha concluso Marina Natale, amministratore delegato di Amco.
La società è attualmente coinvolta come partner finanziario del Gruppo Pini Italia nella proposta di salvataggio del produttore italiano di prosciutti Ferrarini , depositata a inizio settembre al tribunale di Reggio Emilia (si veda altro articolo di BeBeez). Inoltre, entro fine anno Mps cederà ad Amco 8,1 miliardi di euro di crediti deteriorati lordi del progetto Hydra, più vari asset patrimoniali, così come stabilito dal consiglio di amministrazione della banca a fine giugno (si veda altro articolo di BeBeez) e avallato dalla Bce nella sua final decision di inizio settembre (si veda altro articolo di BeBeez).