AMCO spa, società specializzata nella gestione dei crediti deteriorati partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, ha sottoscritto un accordo vincolante con UnipolRec spa per l’acquisto di un portafoglio di crediti in sofferenza da perfezionarsi entro la fine dell’anno del valore di circa 2,6 miliardi di euro lordi (si veda qui il comunicato stampa).
Nell’operazione AMCO è stata assistita dallo studio legale Legance, da EY Advisory e FBS Next per l’attività di due diligence finanziaria, mentre Vitale e Co. ha agito in qualità di advisor finanziario.
Il deal, tra i più rilevanti in termini di volume sul mercato italiano di quest’anno, riguarda un portafoglio costituito da crediti classificati a sofferenza relativi a oltre 24.700 controparti con prevalenza di posizioni corporate (l’84,5% del GBV) ed equo bilanciamento tra crediti secured e unsecured.
A seguito di questa operazione, e di un deal annunciato sempre oggi con MPS, in virtù del quale AMCO si è impegnata ad acquistare sempre entro la fine del 2022 un portafoglio di 208 milioni di euro di crediti in sofferenza secured (si veda altro articolo di BeBeez), le masse in gestione della società hanno raggiunto 36,9 miliardi di euro dai 34,1 miliardi pro-forma a fine giugno (si veda altro articolo di BeBeez). Più nello specifico, il portafoglio rilevato da MPS, relativo a oltre 1.700 controparti, è equamente bilanciato tra posizioni corporate e retail.
Guidata dalla ceo Marina Natale, AMCO è un punto di riferimento nel mercato degli NPE in Italia. A fine 2021, gli asset in gestione erano 32,5 miliardi (dato rivisto dai 33 miliardi inizialmente comunicati, si veda altro articolo di BeBeez) e 34 miliardi a fine 2020 (si veda altro articolo di BeBeez). A fine 2019, invece, sui libri della società c’erano NPE per 23,8 miliardi (si veda altro articolo di BeBeez).
In questi primi sei mesi dell’anno (si veda altro articolo di BeBeez) la variazione della dimensione degli asset in gestione è stata influenzata dalla naturale dinamica del portafoglio e da ulteriori apporti al Fondo Back2Bonis, fondo di investimento in credito deteriorato, in particolare UTP legati al settore immobiliare italiano, gestito da Prelios sgr e relativo al Progetto Cuvée, che a seguito di questi apporti, ha raggiunto i 2,2 miliardi euro di attivi lordi in gestione, dagli 1,1 miliardi a fine dicembre 2021, quando era stato reso pubblico l’ultimo apporto. Allora si trattava di 124 milioni di euro di asset distressed provenienti da Iccrea Banca, CRA Binasco e un altro primario istituto (si veda altro articolo di BeBeez).
A proposito di crediti unlikely-to-pay, la Divisione UTP di AMCO è stata ulteriormente rafforzata con la creazione di un team dedicato alla gestione delle posizioni granulari UTP relative a controparti di dimensioni medio-piccole, garantendo soluzioni che prevedano anche l’erogazione di nuova finanza, consentendo così alle imprese meritevoli di accedere nuovamente al credito. Nel corso del 2022, AMCO ha gestito con successo posizioni in diversi settori attraverso sia ristrutturazioni di aziende manifatturiere italiane sia operazioni di acquisto di immobili al fine di valorizzarli tramite la successiva vendita.
Ricordiamo, infine, che soltanto poche settimane fa AMCO aveva sottoscritto un accordo per l’acquisto da Intesa Sanpaolo di circa 1,4 miliardi di euro lordi di crediti leasing non performing e un altro per l’acquisto di un portafoglio di single name UTP da 120 milioni lordi (si veda altro articolo di BeBeez). Il portafoglio di crediti derivanti da contratti di leasing riguarda contratti principalmente verso clientela corporate, con sottostante di natura per lo più immobiliare. Nella gestione del portafoglio, AMCO farà leva sulle competenze della Direzione Real Estate che coordina le attività di valorizzazione degli asset immobiliari sottostanti i contratti di leasing. La vendita si perfezionerà entro fine anno.
Ricordiamo che UnipolRec è la società interamente detenuta dal Gruppo Unipol creata dallo spin-off dei crediti deteriorati di Unipol Banca. contestualmente alla cessione di quest’ultima al gruppo BPER nel febbraio 2019. In quell’occasione la stessa BPER aveva ceduto un portafoglio di crediti in sofferenza da 1,3 miliardi di euro lordi (si veda altro articolo di BeBeez)