Nei primi quattro mesi del 2023, la base d’asta media degli immobili messi in vendita è ammontata a 159 mila euro, con l’Emilia-Romagna che ha preso il posto del Lazio tra le regioni con il valore di partenza più alto su scala nazionale, pari a circa 317 mila euro, in crescita del 68% rispetto ai primi quattro mesi del 2022. Seguono il Lazio (-21%), il Trentino-Alto Adige (valore stabile), la Toscana (+8%) e la Sardegna (-13%). Fanalini di coda Valle d’Aosta e Molise, con un valore pari a 103.000 euro). Sono alcuni dei dati contenuti nell’ultima analisi di Cherry Brick, acronimo di Bright RealEstate Investment Credit KnowHow, nata nel gennaio 2022 (si veda altro articolo di BeBeez), braccio operativo nell’immobiliare di Cherry srl, startup fintech di cui l’ex ad di Banca Ifis, Giovanni Bossi, è cofondatore (si veda qui il comunicato stampa).
Per quanto concerne i primi quattro mesi di quest’anno, in scia alla riduzione dei procedimenti fallimentari dell’ultimo trimestre 2022, circa 56.500 immobili sono stati oggetto di tentativi d’asta, in calo del 18% rispetto al medesimo periodo del 2022 (68.926), per un valore complessivo dell’offerta minima di partenza di circa i 9 miliardi di euro (-22% rispetto agli 11,5 miliardi dello stesso periodo del 2022).
Il dato, si legge in una nota, è appunto coerente con quanto rilevato dall’osservatorio di Cherry Sea sull’andamento dei procedimenti fallimentari nell’ultimo trimestre 2022, in relazione alle prime venti sezioni fallimentari per volume di attività in Italia. Nel report, infatti, emerge come nel 2022 sono stati aperti nei tribunali italiani 6.158 nuovi fallimenti, il 30% in meno di quelli aperti nel 2021.
A guidare la fila delle vendite è la Lombardia con 7.477 immobili all’incanto (calo del 22% su base annua), per il 13% del totale, precedendo Sicilia e Lazio (ultima la Valle d’Aosta). Il 71% delle aste si è svolta fra Nord-Ovest, Sud e Centro Italia (le ultime 2 aree concentrano il 25% ciascuna dei lotti messi in vendita in Italia. Inoltre i lotti oggetto di tentativi d’asta nel quadrimestre fanno riferimento a immobili di tipo residenziale nel 56% dei casi, con commerciale e industriale che seguono in classifica (rispettivamente 20% e 4%).
Tra le città, con 1.665 tentativi d’asta (3% del totale nazionale) Roma si conferma la prima in Italia nella relativa graduatoria, con numeri ben superiori a quelli di Napoli (seconda con 469) e a quelli di Catania (terza con 412). Tra le province, invece, alla città metropolitana di Roma (3.744 lotti per il 7% del totale) seguono Perugia (1.651) e Catania (1.539).
I Tribunali che hanno gestito il maggior numero di aste sono quelli di Roma (2.050, pari a quasi il 4% del totale, in linea con il primo quadrimestre 2022), Catania (1.298) Milano (1.282), Bergamo (1.197) e Perugia (1.004). In particolare, rispetto al primo quadrimestre del 2022, il Tribunale di Milano registra un calo delle vendite pubbliche del 39%, mentre Catania si assesta a un -21% e Roma a un -2%.
Tornando ad analizzare invece il valore della somma di base d’asta a livello regionale, il Lazio si assesta su un complessivo di circa 1,3 miliardi di euro (-32% su inizio 2022) a cui segue la Lombardia con 1,2 miliardi (-18%) e l’Emilia-Romagna con 1 miliardo (+40%), mentre a livello provinciale la città metropolitana di Roma risulta prima con un valore di 983.00 euro (in crollo però del -39%), seguita con grande distacco da Perugia e Sassari rispettivamente con 269.000 e 254.000 euro.
Guardando invece alle categorie, nel periodo è diminuita la base d’asta media degli impianti sportivi, pari a 475.000 euro, rispetto ai 639.000 del primo quadrimestre del 2022 (-26%). Il valore medio di base d’asta degli immobili industriali è sceso a 618.00 mila euro (-3% rispetto ai primi quattro mesi del
2022), come quello degli immobili residenziali (128.000 euro, con una contrazione del 9% rispetto al primo quadrimestre 2022). Aumenta, invece, quello degli immobili commerciali, pari a 179.000 euro (+4% sullo stesso periodo del 2022).
Guardando ai dati nel loro complessivo, emerge come tra il 1° gennaio e il 30 aprile 2023 siano stati pubblicati nel Portale Vendite Pubbliche nuovi avvisi d’asta per poco più di 58.000 lotti, in calo del 20% rispetto al numero di pubblicazioni censite nel primo quadrimestre 2022. Nel dettaglio, il 55% fa riferimento ad immobili ad uso residenziale, il 19% ad uso commerciale e solo il 4% ad uso industriale.
Il 13% del totale è localizzato in Lombardia (per un totale di 7.758 nuovi avvisi), il 12% in Sicilia (6.930) e il 10% nel Lazio (5.815), mentre a livello territoriale la maggior concentrazione è nel Centro Italia (26%), seguito da Nord Ovest e Sud (23%), Isole (17%) e Nordest (12%). Tra le città, invece, Roma rimane la prima in Italia per numero di aste censite (1.491, -6% sui primi quattro mesi del 2022), seguita da Catania (450), Napoli (391) e Perugia (369). A livello provinciale la Città Metropolitana di Roma guida la classifica con 3.756 aste pubblicate (pari al 6% del totale nazionale), seguita dal territorio perugino e da quello catanese (rispettivamente con 1.818 e 1.561). Infine, tra le modalità d’asta la “asincrona telematica” e “la sincrona mista” (rispettivamente nel 33% dei casi) vengono preferite alla tipologia “presso il venditore” (28%) o “sincrona telematica” (6%).
Prendendo in analisi la sola città di Milano, dalla periferia al centro, emerge come la base d’asta media si assesta a 175.000 euro, ma se si prendono ad esempio gli immobili commerciali tale valore scende a 129.000, mentre per gli immobili ad uso residenziale sale vertiginosamente a 264.000. Passando invece ai dati in relazione a quartieri/zone, la base d’asta media più alta si registra a: San Donato Milanese (1,1 milioni); De Angeli, Fiera, Portello (1 milione); Zona Solari, Foppette, Porta Genova e Washington (940.000 euro); Porta Venezia, Risorgimento (684.000 euro, area con la più alta somma di base d’asta pari a 5,5 milioni in contrapposizione a Porta Romana ultima con 123.000 euro).
I valori più bassi, invece, si registrano a: Ronchetto delle Rane, Cantalupa, Chiesa Rossa e Romano Bianco (13.000 euro), zona però prima per numero di aste avvenute con un totale di 34 (mentre Movirione, Stadera, Vigentino, Vaiano Valle, Quintosole, Selvanesco, Cascina Cascinetta, Macconago è seconda con 29). E ancora, Navigli, Restocco Maroni e San Cristoforo sul Naviglio (32.000 euro) e Loreto, Piola (58.000 euro).
Luca Bonacina, co-fondatore e a capo della tecnologia di Cherry, ha commentato: “Le aste immobiliari sono oggi parte di un mercato dinamico e in continua evoluzione che richiede una conoscenza approfondita e aggiornata del settore. In questo contesto il nostro osservatorio ‘Cherry Brick’ si propone di fornire dati e analisi dettagliate sul comportamento delle aste immobiliari su tutto il suolo nazionale, consentendo in tal modo agli acquirenti e agli investitori di avere una visione chiara sia del mercato che delle opportunità all’orizzonte. L’accesso a informazioni accurate e affidabili come quelle fornite da Cherry Brick può infatti fare la differenza nel prendere decisioni strategiche massimizzando i risultati e minimizzando i costi”.