Unicredit ha chiuso ieri la sessione a Piazza Affari con un balzo del 6,09% a 7,957 euro per azione, dopo aver toccato un massimo del 7,5% a 8 euro, sulle indiscrezioni di Reuters diffuse sempre ieri, in base alle quali AMCO potrebbe rilevare 14 miliardi di euro di crediti deteriorati della banca, per agevolare il matrimonio tra Unicredit e Montepaschi. Non solo. Secondo le indiscrezioni, AMCO potrebbe rilevare anche un altro pacchetto di crediti deteriorati da Mps, dopo gli 8,1 miliardi già comprati lo scorso 1° dicembre. E infatti anche il titolo Mps ieri ha portato a casa il 3,65% a quota 1,137 euro.
Gli 8,1 miliardi di euro di crediti deteriorati di Mps acquisiti a dicembre da AMCO erano quelli del progetto Hydra, che sono passati ad AMCO insieme a vari asset patrimoniali (si veda altro articolo di BeBeez) sulla base di un piano di scissione non proporzionale stabilito dal consiglio di amministrazione di Mps a fine giugno 2020 (si veda altro articolo di BeBeez).
La cessione dei crediti deteriorati di Mps era un passo cruciale perché il Ministero del Tesoro possa poi trovare un compratore per la banca, che il Tesoro controlla al 68,274% dal 2017, a valle dell’operazione di salvataggio dell’istituto (si veda altro articolo di BeBeez).
Sempre a questo fine, ora il Tesoro sta attualmente lavorando con l’advisor finanziario BofA Merrill Lynch e i legali di Orrick a una proposta da sottoporre a UniCredit e l’ipotesi di alleggerire il bilancio della banca di Piazza Gae Aulenti di un sostanzioso pacchetto di crediti deteriorati potrebbe essere un interessante incentivo per gli azionisti di Unicredit all’approvazione del merger con Mps. Impegnati sull’ipotesi di fusione per Unicredit ci sono gli advisor Goldman Sachs e Ubs, mentre per Mps ci sono Credit Suisse e BonelliErede.
L’amministratore delegato uscente di Unicredit, Jean Pierre Mustier, sarebbe al lavoro per delineare un Memorandum of understanding da sottoporre poi al prossimo ceo di Unicredit, che prenderà le redini delle banca il prossimo aprile. Un punto cruciale per Mustier è quello della neutralizzazione degli impatti sul capitale e quindi il fatto che l’acquisizione di Mps venga accompagnato da un pacchetto di misure appunto tale da assicurare la capital neutrality.
Sul fronte dei crediti deteriorati, ricordiamo che lo scorso 30 dicembre Unicredit ha concluso la prima emissione del Progetto Sandokan 2, con il veicolo di cartolarizzazione Yanez spv srl che ha emesso circa 908 milioni di euro di note garantite da un portafoglio di crediti unlikely to pay immobiliari per un totale di 2 miliardi di euro, sottoscritte da UniCredit, Pimco e GWM e con Aurora REcovery Capital come special servicer (si veda altro articolo di BeBeez). Sandokan 2 segue il successo del Progetto Sandokan annunciato a novembre 2015 e poi varato nel dicembre 2016 in relazione alla cartolarizzazione di un portafoglio da 1,3 miliardi di euro di Utp immobiliari e affidato sempre a Pimco, Gwm e Arec (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel complesso nel 2020 Unicredit è stato molto attivo sul fronte delle cessioni di deteriorati con ben 13 operazioni annunciate per un valore complessivo lordo di circa 4,8 miliardi di euro di crediti ceduti (si veda qui il Report Npl 2020 di BeBeez, disponibile per gli abbonati a BeBeez News Premium).
Tra le operazioni più importanti, ricordiamo lo scorso dicembre la cartolarizzazione di 1,6 miliardi di euro di Npl leasing immobiliari in un’operazione che prevede la richiesta della Gacs per la tranche senior delle note emesse dal veicolo di cartolarizzazione (si veda altro articolo di BeBeez). Ma anche la cessione lo scorso ottobre di un portafoglio di Npl corporate pmi immobiliari (portafoglio New York) da 692 milioni di euro a Illimity (si veda altro articolo di BeBeez). A fine luglio, invece, la banca aveva annunciato la cessione di un portafoglio da 840 milioni di euro lordi di Npl unsecured verso pmi (portafoglio Tokyo) a Ifis NPL (Gruppo Banca Ifis) e Gaia spv, un veicolo di cartolarizzazione finanziato da Guber Banca e Barclays Bank plc e gestito da Guber (si veda altro articolo di BeBeez). Giusto un giorno prima Unicredit aveva annunciato la vendita di 702 milioni di euro di Npl (portafoglio Lisbona) sempre verso corporate pmi, ceduti a Illimity e sempre a Guber Banca e Barclays Bank, tramite Gaia spv (si veda altro articolo di BeBeez).
A fine settembre 2020 lo stock di crediti deteriorati lordi sui libri di Unicredit era sceso a 22,7 miliardi di euro dai 23,7 miliardi di euro a fine giugno, di cui 10 miliardi di sofferenze, 11,8 miliardi di Utp e 900 milioni di posizioni scadute, con un NPE ratio lordo in discesa al 4,7% , il livello più basso di sempre, e un NPE netto all’1,9% (si veda altro articolo di BeBeez).