Banca Popolare di Sondrio ha cartolarizzato sofferenze per quasi un miliardo di euro (per la precisione 999,7 milioni) nell’ambito del progetto Diana che prevede la richiesta della Gacs per la tranche senior (si veda qui il comunicato stampa).
La cessione era attesa dall’agosto 2019, quando la banca aveva annunciato la finalizzazione di una cessione di sofferenze per un miliardo tramite cartolarizzazione con Gacs (si veda altro articolo di BeBeez). Di una cartolarizzazione con Gacs in arrivo e di 1,5 miliardi di euro di Npl in via di smobilizzo si era di nuovo parlato lo scorso ottobre, dopo che la Banca Centrale Europea non aveva dato via libera all’acquisizione della Cassa di Cento chiedendo di “dare priorità alle iniziative di derisking già in corso volte alla riduzione dello stock di non performing loan” (si veda altro articolo di BeBeez). L’ultimo annuncio era contenuto nel tradizionale messaggio ai soci e agli amici del 1° gennaio 2020 firmato dal consigliere delegato e direttore generale Mario Alberto Pedranzini e dal presidente Francesco Venosta (si veda altro articolo di BeBeez).
Nel dettaglio, le sofferenze sono state cedute al veicolo di cartolarizzazione Diana, che ha emesso tre tranche di notes per 274 milioni, pari al 27,4% del valore lordo dei crediti ceduti, sottoscritte da Banca Popolare di Sondrio al closing.
Si tratta di:
- una tranche senior, a cui si prevede saranno assegnati rating pari a BBB/Baa2/BBB da parte, rispettivamente, delle agenzie DBRS Morningstar, Moody’s e Scope Ratings, pari a 235 milioni, corrispondente al 23,5% del valore lordo dei crediti ceduti;
- una tranche mezzanine da 35 milioni, corrispondente al 3,5% del valore lordo dei crediti ceduti;
- una tranche junior, pari a 4 milioni.
Sarà richiesta la garanzia statale (Gacs) sulla tranche senior, i cui titoli saranno trattenuti dalla banca. Al fine di ottenere il deconsolidamento dei crediti ceduti secondo quanto previsto dalla normativa di settore applicabile, il 95% delle tranche mezzanine e junior sarà collocato presso investitori istituzionali. Al termine di tale processo (attualmente in corso) la banca potrà conseguire la derecognition del portafoglio di sofferenze cedute. A seguito del deconsolidamento contabile del portafoglio, l’Npe ratio lordo proforma della banca, al 31 marzo 2020 pari al 12,3%, è stimato pari al 9,5% (-2,8%).
L’operazione è stata strutturata da Banca Popolare di Sondrio con il supporto di Banca IMI (Gruppo Intesa Sanpaolo) e Société Générale, che hanno agito in qualità di arranger e placement agent. Prelios Credit Servicing è stata nominata servicer del portafoglio cartolarizzato e, nell’ambito di tale ruolo, il Gruppo Prelios sarà responsabile delle attività di master e special servicing dei crediti ceduti. All’operazione hanno inoltre partecipato in qualità di consulenti legali gli studi Chiomenti e RCCD, rispettivamente per gli arranger e per la banca. KPMG Advisory ha agito in qualità di advisor industriale della banca. Hanno infine collaborato all’operazione Bank of New York Mellon e Securitisation Services in qualità di agenti del veicolo di cartolarizzazione.
Il Consigliere delegato di Banca Popolare di Sondrio Mario Alberto Pedranzini ha dichiarato: “Siamo particolarmente soddisfatti per il conseguimento del risultato e soprattutto per come l’abbiamo ottenuto. Abbiamo mantenenuto fede alle nostre promesse e a quanto avevamo – a tempo debito – indicato ad analisti, mercato e autorità. L’impatto della cessione è ampiamente gestibile e consente alla banca di continuare nella sua traiettoria di crescita, preservando la redditività e, parimenti, la capacità patrimoniale attuale e prospettica che ci consentirà di proseguire ulteriormente nel processo di derisking, come da piano strategico Npl presentato al supervisore europeo. Grazie alla capacità operativa in termini di personale, risorse e competenze, abbiamo portato a conclusione, pur in un momento di grande complessità e incertezza, una cessione significativa, di fatto rafforzando l’ambizioso obiettivo di riduzione del deteriorato già nel corso del 2020”.
La cessione appena conclusa costituisce parte integrante della più ampia strategia di derisking definita dalla banca, che prevede anche una seconda cessione sempre di crediti a sofferenza da 500 milioni di euro entro l’anno (si veda altro articolo di BeBeez). L’operazione è resa possibile dagli importanti buffer di capitale di cui la banca dispone (580 punti base circa sul total capital ratio, come emerge dall’esercizio di trasparenza condotto dalla European Banking Authority), senza sacrificare sviluppo del business e sostegno ai territori.
Ricordiamo che nel febbraio scorso la Vigilanza di Banca d’Italia ha bloccato l’acquisizione di Farbanca, specializzata nei finanziamenti al mondo della farmacia, da parte di Banca Popolare di Sondrio (si veda altro articolo di BeBeez). Quest’ultima infatti intendeva rilevare la quota del 70,77% di Farbanca in mano alla Banca Popolare di Vicenza, tuttora in fase di liquidazione coatta amministrativa. La banca valtellinese tuttavia ha ricevuto dalla Vigilanza di Banca d’Italia l’indicazione di concentrarsi sulla riduzione dei suoi crediti deteriorati e sul rafforzamento delle strutture di presidio interne. E’ stata la seconda acquisizione bloccata per Banca Popolare di Sondrio: lo scorso ottobre la Bce aveva bloccato per gli stessi motivi l’acquisto della Cassa di Risparmio di Cento da parte dell’istituto di credito valtellinese.