
Banca Valsabbina ha ceduto a fine dicembre un portafoglio di crediti deteriorati da 3 milioni di euro lordi a BPER Bank Luxembourg sa.

Nell’operazioneBanca Valsabbina è stata assistita dallo Studio Terrin Associati, mentre BPER Bank Luxembourg è stata assistita da Orizzonte LAB srl, società di credit management fondata da Marco Palacino e Simone Migliazzi.
Prosegue quindi l’attività di derisking da parte della banca, che a fine giugno 2021 aveva uno stock di 231 milioni di euro di crediti deteriorati lordi (-63% dal massimo di 620 milioni raggiunto nel 2016), con un NPE ratio lordo che si attestava quindi al 6,2%, in sensibile riduzione dal 9,4% del 30 giugno 2020 (7,3% a fine 2020, si veda qui il comunicato stampa sui risultati semestrali 2021 ). Il totale dei crediti deteriorati netti si è invece ridotto da 177,1 a 117,8 milioni di euro, con un NPL ratio netto che è in conseguenza passato dal 5,7% al 3,3%. A fine esercizio 2020 le esposizioni deteriorate lorde erano diminuite di circa 42 milioni di euro da fine 2019 a quota 261,3 milioni di euro lordi, di cui 173 milioni di sofferenze, 77,4 milioni di UTP e 10,9 milioni di crediti scaduti.
Ricordiamo che a inizio 2020 Banca Valsabbina aveva annunciato la vendita al fondo Balbec Capital di un portafoglio di Npl secured da 19,6 milioni di euro (si veda altro articolo di BeBeez). Nel corso del 2020, inoltre, la banca aveva concluso due operazioni di cessione massive: una relativa sofferenze per un importo lordo di oltre 6 milioni di euro e una relativa a UTP per un importo lordo di oltre 28 milioni. Gli UTP erano stati ceduti ad Efesto Credit Fund, lanciato da Finint Investments sgr nell’ottobre 2020 che in contropartita alla cessione aveva riconosciuto alla banca quote del fondo per un valore di 10,9 milioni di euro (si veda qui il bilancio 2020 di Banca Valsabbina). Ricordiamo che l’operazione si inseriva in un’operazione più ampia che inizialmente aveva riguardati 450 milioni di euro di UTP lordi (di cui 190 milioni secured e 260 milioni unsecured) verso 50 aziende di piccole e medie dimensioni attive in vari settori, tra cui real estate, costruzioni, prodotti industriali diversificati, packaging, food & beverage, arredo, energia e utilities. Gli UTP in questione erano in portafoglio a Unicredit e ad altre quattro banche, tra le quali si dice BPER e Bnl (si veda altro articolo di BeBeez). Nel bilancio di Banca Valsabbina si legge però appunto che alla fine l’operazione su Efesto nel 2020 ha coinvolto in totale sette banche, di cui appunto una è Valsabbina, che hanno conferito UTP per un totale di 476 milioni, ricevendo in cambio quote del fondo per un totale di 218 milioni di euro.
Banca Valsabbina è una società cooperativa per azioni, fondata nel 1898. È la principale banca popolare di Brescia e da oltre 120 anni sostiene la crescita e lo sviluppo economico del territorio, ponendosi come interlocutore sia per le famiglie sia per gli artigiani, le piccole attività economiche e le pmi. Opera attraverso una rete territoriale che conta 70 filiali: 45 in provincia di Brescia, 8 in provincia di Verona, 2 a Milano e 15 tra quelle di Bergamo, Bologna, Mantova, Milano, Modena, Monza-Brianza, Padova, Reggio Emilia, Torino, Trento, Treviso, Vicenza, Cesena e Parma. Impiega oltre 730 dipendenti, gestisce masse superiori ai 10 miliardi di euro e vanta un solido patrimonio, con il CET 1 ratio pari a circa il 16%.
Lo scorso dicembre la banca ha varato insieme alla fintech italiana Opyn (l’ex Borsa del Credito) il programma di finanziamenti digitali Pmi Be-Tech, grazie al quale l’istituto di credito bresciano erogherà fino a 100 milioni di euro alle pmi tramite il canale di Opyn, in ottica software as a service (si veda altro articolo di BeBeez) . All’operazione ha partecipato anche la fintech italiana Cardo AI (partecipata al 9,8% dal maggio scorso dalla stessa Banca Valsabbina, si veda altro articolo di BeBeez) in qualità di partner tecnologico fintech, che mette a disposizione del mercato del private debt le più avanzate tecnologie software e di intelligenza artificiale per la gestione e le elaborazioni dei dati, insieme alla creazione della reportistica contrattuale e regolamentare in modo totalmente automatizzato.
L’operazione ha rafforzato ulteriormente la collaborazione tra Opyn e la banca bresciana, che da settembre 2020 ha già veicolato mediante operazioni di cartolarizzazione circa 100 milioni di euro alle pmi attraverso il progetto Slancio Italia, varato da Opyn per fornire nuova liquidità alle imprese colpite dalla crisi economica (si veda altro articolo di BeBeez), a cui sono seguiti nell’aprile 2021 ulteriori 200 milioni di euro di finanziamenti nell’ambito di una nuova cartolarizzazione. Nel luglio 2021 Banca Valsabbina ha consolidato la partnership, acquistando circa l’8,3% di Business Innovation Lab, la società proprietaria della piattaforma Opyn, in un’operazione che ha previsto in una prima fase l’acquisto delle quote sul mercato secondario e l’assegnazione a Valsabbina anche di warrant convertibili in ulteriori azioni fino al raggiungimento di una partecipazione complessiva al massimo pari al 9,9% (si veda altro articolo di BeBeez). Un’operazione, questa, che suggella una collaborazione già in atto da tempo. La banca, infatti, lo scorso aprile 2021 ha sottoscritto insieme ad Azimut i titoli abs della cartolarizzazione da 200 milioni di euro di crediti alle pmi erogati da Opyn/Borsa del Credito emessi dal veicolo Kripton spv (si veda altro articolo di BeBeez). Si era trattato della seconda operazione di questo tipo che coinvolgeva Banca Valsabbina. Nel settembre 2020, infatti, la banca aveva sottoscritto titoli abs di una cartolarizzazione di 100 milioni di euro di crediti offerti sulla piattaforma (si veda altro articolo di BeBeez).