Il fondo dei dirigenti industriali Previndai ha programmato investimenti fino a 300 milioni di euro in due anni nell’economia reale.
Stando a MF Milano Finanza, infatti, il fondo intende investire tra quest’anno e il prossimo da 200 a 300 milioni in particolare in private equity, private debt, direct lending, infrastrutture e immobili. Il presidente di Previndai, Francesco Di Ciommo, su questo punto ha precisato: “Per quanto riguarda gli investimenti nelle infrastrutture pensiamo di introdurre una novità, guardando anche al social housing e avvicinandoci così al settore immobiliare, su cui finora il fondo non ha mai investito direttamente”.
Previndai è stato tra i primi fondi di previdenza integrativa a investire direttamente nell’ economia: già nell’ottobre del 2019 aveva infatti annunciato investimenti per 200 milioni negli asset non quotati (si veda altro articolo di BeBeez). Fino al 50% di quella cifra è stato destinato al mercato italiano. A seguito di un bando pubblicato nel luglio 2018, Previndai aveva individuato sei player di mercato cui affidare gli investimenti nell’asset class. Oggi 10 miliardi di euro dei 13,5 miliardi complessivi di patrimonio sono stati investiti in gestioni assicurative che offrono la garanzia sul capitale (affidate a un pool di compagnie, con Generali capofila seguita da Allianz, Reale Mutua e Unipol), mentre 3,3 miliardi di asset sono stati indirizzati su investimenti finanziari (gestiti da Eurizon, Pimco e Axa) e circa 210 milioni sono già oggi investiti in fondi alternativi.
Come si legge nel bilancio 2020, “alla fine del 2020 sono presenti nel portafoglio dei comparti finanziari 6 FIA associati alle seguenti asset class: Direct lending Europa (Barings EPLF II); Private equity Italia (Progressio Investimenti III, Neuberger Berman Renaissance Partner III, Star Capital Private Equity Fund IV); • Azionario infrastrutture Europa (Ancala Infrastructure Fund II, Equitix European Fund I). Nel corso del 2020 è proseguita l’attività di richiamo di capitale da parte dei FIA sopra elencati. A fine 2020 i richiami complessivi ammontano a circa 122 milioni di euro, corrispondenti al 58% del commitment complessivo di 210 milioni”. E sempre il bilancio 2020 spiega: “L’introduzione dei FIA nei portafogli dei comparti finanziari, avvenuta a partire dal 2019, ha l’obiettivo di beneficiare, in un orizzonte temporale di lungo periodo quale quello previdenziale, di un incremento di redditività e, allo stesso tempo, di una maggiore diversificazione dei portafogli. La quota di investimenti alternativi nell’AAS (asset allocation strategica, ndr) dei comparti finanziari è pari al 10% da raggiungere progressivamente nel tempo, con la possibilità di destinare all’Italia fino al 50% della quota stessa”.
E infatti, a proposito dei 210 milioni di investimenti in asset alternativi, il presidente di Previndai, Francesco Di Ciommo, ha detto a Milano Finanza, che è “una cifra che vogliamo aumentare, con investimenti in Fondi alternativi (Fia) che, secondo quanto stabilito dal precedente consiglio di amministrazione e confermato da quello attuale, arriveranno a rappresentare il 10% degli investimenti finanziari complessivi”. Attualmente è in corso la selezione dei gestori cui saranno affidate le nuove risorse, circa 160 milioni quest’anno. Entro gennaio saranno individuati i gestori dei fondi infrastrutturali e il mese successivo saranno scelti gli altri fondi specializzati in private equity per poi proseguire con il private debt.
ll fondo Preinvidai, nato nel 1990 da un accordo tra Confindustria e Federmanager per gestire la previdenza complementare dei dirigenti industriali, si contende con Cometa (fondo dei metalmeccanici) il primato del fondo di previdenza integrativa più grande d’Italia. Previndai negli anni si è strutturato, allineandosi a tutte le innovazioni normative e di vigilanza del settore, adottando di recente anche una politica Esg. Il rendimento dei due comparti finanziari di Previndai negli ultimi quattro anni è stato in media di poco inferiore al 6% annuo, e sempre superiore al benchmark. Tanto che, “la scorsa estate abbiamo deciso di prorogare il mandato per altri quattro anni ai tre gestori”, ha detto Di Ciommo, mentre per quanto riguarda il comparto assicurativo il tasso di rendimento atteso per il 2021 (al lordo delle imposte) è superiore al 2%.
Il presidente di Previndai ha concluso: “Con l’accelerazione sugli investimenti nell’economia reale vogliamo contribuire, per quanto di nostra competenza, alla ripresa economica italiana e lanciare un messaggio di fiducia nella capacità di resilienza delle nostre imprese e nelle possibilità di rilancio del Paese. Finora è mancata una regia comune per convogliare al meglio queste risorse. Ben vengano, dunque, nuove iniziative coordinate da soggetti istituzionali autorevoli come Cassa Depositi e Prestiti, con Previndai che è pronto a fare la sua parte”. Di Ciommo si riferisce al Progetto Economia Reale, la piattaforma di fondi di fondi lanciata nell’aprile dello scorso anno da Cassa Depositi e Prestiti, Assofondipensione e Fondo Italiano d’Investimento sgr per convogliare le risorse dei fondi pensione sull’economia reale italiana, tramite investimenti in fondi di private equity, private debt e anche nelle infrastrutture (si veda altro articolo di BeBeez).