Il Consiglio di amministrazione di Mps ieri ha concesso un periodo di esclusiva sino al prossimo 28 giugno 2017 Quaestio Capital Management sgr, per conto del fondo Atlante II, e di un gruppo di investitori per negoziare i termini e le condizioni della cartolarizzazione del portafoglio di sofferenze oggetto di cessione, che alla data del 31 dicembre 2016 ammontava a circa 26 miliardi di euro lordi (si veda qui il comunicato stampa).
L’operazione va letta nel contesto del processo di ricapitalizzazione precauzionale della banca stabilita dal piano di ristrutturazione di cui all’art. 15, comma 1 lett. f) della Legge n. 15 del 17 febbraio 2017.
La scorsa settimana Fabrizio Pagani, capo della segreteria tecnica del Ministero dell’Economia a margine dell’Italian Investiment Conference organizzata da Unicredit e Kepler Chuevreux, a proposito della cartolarizzazione degli Npl di Mps aveva detto: “E’ in chiusura”(si veda anche altro articolo di BeBeez). Mentre la settimana prima, intervenendo all’ottavo Forum banca e impresa del Gruppo 24 Ore, aveva detto che “si sta studiando per trovare la soluzione più adeguata”, anche con il possibile ricorso alle Gacs e aveva detto che sul tema è al lavoro anche il fondo Atlante (si veda altro articolo di BeBeez). Sulle tranche junior e mezzanina per circa 1,3 miliardi di euro, Atlante starebbe infatti lavorando in coppia con un fondo specializzato.
La trimestrale di Montepaschi indicava che alla fine dello scros marzo l’esposizione netta in termini di crediti deteriorati del gruppo si è attestata a fine marzo 2017 a 20,2 mld di euro (-0,1 mld di euro da inizio anno, -3,9 mld di euro circa rispetto al 31 marzo 2016) con un aumento trimestrale dell’incidenza delle sofferenze nette (dal 9,7% di dicembre 2016 a 10,5% del 31 marzo 2017) a fronte di una sostanziale linearità dell’incidenza delle inadempienze probabili (da 8,5% a 8,4%). La percentuale di copertura dei crediti deteriorati si è attestata a 56,1% in aumento trimestre su trimestre di circa 51 punti base. In lieve flessione le coperture delle sofferenze nette (dal 64,8% a fine dicembre passano a 64,6% a marzo 2017) mentre risultano in leggera crescita quelle delle inadempienze probabili (da 40,3% di dicembre 2016 a 40,6% di fine marzo 2017).