E’ arrivato finalmente in fondo il processo di cessione dei crediti deteriorati da 2 miliardi di euro dell’ex gruppo Delta, gruppo specializzato nel credito al consumo, commissariato nel 2009 e ora in liquidazione. A comprare è stato Cerberus, che già lo scorso maggio aveva ottenuto l’esclusiva per trattare l’acquisto del portafoglio battezzato progetto Arcade (si veda articolo di BeBeez). La notizia è stata comunicata da CR San Marino, uno dei creditori, lo scorso 31 ottobre, subito dopo la comunicazione ricevuta dalla banca da parte del liquidatore incaricato Società gestione crediti Delta (Sgcd) (si veda qui RTV San Marino).
Il portafoglio, composto sia da esposizioni in bonis sia da non performing loan, era stato messo sul mercato dalla Sgcd, un veicolo partecipato da alcune delle principali banche italiane, che doveva appunto gestire la procedura liquidatoria. Tra le banche creditrici ci sono Unicredit, Mps, Bper Banca, Banco Bpm, Bnl, Bpvi e anche CR San Marino (con 109 milioni).
I crediti, tutti unsecured, invece provengono dalle diverse controllate della vecchia Delta, come Carifin Italia, Plusvalore e Detto Factor tra le altre. Si dice che l’offerta di Cerberus sia a un prezzo superiore al 5% del valore lordo del portafoglio.
Il gruppo bolognese di credito al consumo fondato da Mario Fantini e partecipato da CR San Marino (21%) e dalla Sopaf della famiglia Magnoni (34%) fu commissariata da Banca d’Italia nel 2009, all’esito di una serie di accertamenti ispettivi che avevano rivelato problemi di governance e gravi irregolarità gestionali. In soccorso di Delta arrivò comunque Intesa Sanpaolo che alla fine del 2012 rilevò le controllate Bentos Assicurazioni e Sedicibanca, mentre altre società come Carifin Italia, Plusvalore e Detto Factor finirono in liquidazione.